RS 16 OTTOBRE 2019

VILLAROSA (SOTTOSEGR. MEF – M5S) AD AGIMEG: “MANOVRA COMPLICATA MA IN DIRITTURA D’ARRIVO. POSSIBILI ULTERIORI INTERVENTI SUL SETTORE DEI GIOCHI”
(AGIMEG – 16/10/2019)
“Stiamo lavorando per limare gli ultimi dettagli della Manovra, ma non sono esclusi ulteriori interventi sul settore”. È quanto dichiarato in esclusiva ad Agimeg il sottosegretario al Mef, Alessio Villarosa del M5S. In merito ad un all’ennesimo innalzamento del Preu sugli apparecchi da intrattenimento per trovare le coperture alla Manovra, l’ex sottosegretario con delega ai giochi ha detto: “È prematuro parlarne ora, poiché con Italia Viva siamo diventate 4 forze al Governo e quindi l’accordo è più complicato del previsto. Contiamo comunque di chiudere i lavori entro la fine della settimana”.

PROIBIZIONISMO. BERTOLDI (IST. FRIEDMAN): “GIOCO D’AZZARDO E PROSTITUZIONE, SETTORI SUI QUALI VA CAMBIATA LA VISIONE POLITICA”
(GIOCONEWS – 16/10/2019)
“Abbiamo associato gioco d’azzardo e prostituzione per unire questi temi nel filone dell’anti-proibizionismo. Non possiamo essere liberisti e liberali solo su alcuni temi e non altri. Le posizioni sul gioco si dividono. Quello che cerchiamo di fare in Italia è contribuire con una visione politica, economica e sociale che siano coerenti. Uno dei temi più interessanti è proprio quello del gioco, regolamentato dal 2003. Inoltre c’è sul gioco una grande ipocrisia essendo una delle principali risorse dello stato. Nonostante questo gli enti locali si sono inventate negli anni le limitazioni più stravaganti. Dobbiamo fare passi avanti nella prostituzione, ma non dobbiamo fare passi indietro sul gioco, che rappresenta un presidio di legalità indispensabile”.
Con queste parole alla Camera dei Deputati Alessandro Bertoldi, Direttore esecutivo dell’Istituto Milton Friedman, ha aperto il convegno dedicato a “I danni del proibizionismo in Italia – Il pericolo di uccidere il Gioco Lecito e l’errore di non regolamentare la Prostituzione”.
Presente il deputato di Forza Italia Andrea Ruggieri e Alessandro Ortombina, Responsabile Politiche sociali dell’Istituto Friedman.
“Nel gioco – ha dichiarato il dr. Alessandro Ortombina – dobbiamo considerare che abbiamo 18 miliardi all’anno che vanno oltre confine perché le regole normative mettono barriere. La gente va oltre confine ma il gioco d’azzardo patologico va curato non con il proibizionismo. Siamo liberisti, non dobbiamo giudicare ma creare percorso di recupero di queste persone. Servono professionisti sul territorio che aiutino le famiglie cadute in questo disagio. Analizzare il territorio, comprendere i problemi e trovare le giuste strategie. Questo dovrebbe fare il legislatore per rispondere ai veri bisogni dei cittadini”.
“Come nel gioco, anche nella prostituzione il proibizionismo non serve, non aiuta. Anche se si vieta il mercato illegale resta. Una dimostrazione ci viene proprio dal settore del gioco”. Ha affermato Wilma Ciocci, Sociologa e Criminologa.
“Sul gioco si è fatto molto. Ma questa attività in alcuni soggetti porta ad una dipendenza comportamentale. Spessa a noi come società civile affrontare questo problema, non spetta solo alla politica fare questo. In questo caso, dobbiamo lavorare sulla formazione, come si sta già facendo nel gioco d’azzardo, ma anche presso gli operatori sanitari. Non possiamo semplicemente annullare l’industra del gioco solo perché questa sviluppa una patologia. Basta aprire un telefono per accedere ai giochi o alla pornografia.
A moderare l’evento il giornalista Cesare Lanza, che ha affermato “Lo Stato nel gioco ha due anime. Da un lato cerca di imporre regole e farle rispettare dall’altra è il biscazziere numero uno per gli interessi che ne ricava”.
A chiudere l’evento l’on. Ruggieri che per l’occasione ha presentato un progetto di legge proprio sulla questione: “Dobbiamo uscire dall’equivoco, dobbiamo decidere se vogliamo disciplinare in maniera corretta un settore o vietarlo.

DOCUMENTO PROGRAMMATICO BILANCIO 2020: TORNA L’AUMENTO DEL PREU SUGLI APPARECCHI. NEL 2020 MAGGIORI ENTRATE PER 530 MILIONI
(AGIMEG – 16/10/2019)
Torna l’aumento del Preu nella Manovra. Nel Documento Programmatico di Bilancio del 2020 presentato dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri – che Agimeg ha potuto visionare – si parla di una revisione della tassazione sui giochi, e si specifica che “Viene incrementato il prelievo erariale unico applicabile agli apparecchi da intrattenimento ed effettuati altri interventi minori nel settore”. L’intervento scatterà già nel 2020 e produrrà effetti finanziari pari allo 0,031% del Pil nel primo anno.
Dall’aumento del Preu sugli apparecchi e dagli altri interventi maggiori entrate per oltre 530 milioni. E il gettito crescerà ancora nel 2022

PIEMONTE. SEQUESTRATE CENTINAIA DI SLOT A IMPRENDITORE TORINESE. EVASI 2 MLN DI EURO
(JAMMA – 16/10/2019)
Maxi operazione in Piemonte dove la Guardia di Finanza ha accertato un’evasione fiscale per 2 milioni di euro e sequestrato centinaia di slot irregolari.
Un imprenditore torinese è stato denunciato per aver manomesso le slot, con le quali aveva costruito un giro di apparecchi non collegati alla rete o modificati in modo tale da poter comunicare “a singhiozzo” gli incassi. L’uomo aveva distribuito gli apparecchi in tutto il torinese e nelle province di Cuneo, Vercelli ed Imperia e la Guardia di Finanza ha scoperto il giro, controllando decine di bar, sale giochi, sale scommesse ed altri esercizi commerciali.
Il meccanismo fraudolento scoperto dai Finanzieri del Gruppo Torino, era semplice ma sofisticato allo stesso tempo; in poche parole le schede inserite nello slot sequestrate erano state modificate ad hoc in modo da essere totalmente scollegate alla rete dei monopoli e, in tal modo, impossibilitate a comunicare al fisco gli introiti percepiti. In alcune circostanze, per non attirare le attenzioni delle forze di Polizia, gli apparecchi da divertimento erano stati ingegnosamente progettati per comunicare solamente a “singhiozzo” gli incassi, così da non far emergere anomalie sulle banche dati di controllo.
Il gestore, nel corso dei mesi, aveva realizzato un sistema di distribuzione delle slot “taroccate” capillare in tutta la provincia torinese ma non solo; in alcuni casi, infatti, l’imprenditore ha “sconfinato” nel cuneese, vercellese ed in Liguria in provincia di Imperia.
Per stroncare la maxi frode i Finanzieri hanno passato al setaccio decine di esercizi commerciali, bar, sale giochi e sale scommesse appurando, attraverso alcune simulazioni di giocate l’inequivocabile mancato incremento dei contatori fiscali. Nel corso dell’intervento sono anche state identificate un centinaio di persone, molte delle quali già note alle forze dell’ordine.
Importanti i numeri finali dell’operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Torino: 2 milioni di euro l’evasione fiscale accertata, 150 gli apparecchi da divertimento cautelati, oltre 1 milione di euro le sanzioni comminate.

GDF E POLIZIA, A SIRACUSA 8 CENTRI SCOMMESSE ILLEGALI
(GIOCONEWS – 16/10/2019)
Sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza e Polizia centri scommesse illegali a Siracusa e provincia: 12 i soggetti indagati.
Vasta operazione di Guardia di finanza e Polizia di Stato che, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Siracusa e in esecuzione di apposito provvedimento cautelare emesso dal giudice per le indagini preliminari del locale tribunale, hanno individuato otto attività commerciali dove illecitamente venivano raccolte scommesse su eventi sportivi.
“Tutti i centri – si legge in una nota della Guardia di Finanza e Polizia – sono stati oggetto di un provvedimento sequestro emesso dal Gip arestuseo su richiesta della locale Procura ma tre di essi, uno ubicato a Canicattini Bagni e due a Siracusa, hanno rapidamente cessato la loro attività, per cui i sigilli sono stati apposti solo sui cinque centri ancora operativi, due dei quali si trovano ad Avola e tre nel capoluogo di provincia.
I titolari, in totale nove soggetti, risultano indagati per aver gestito, in assenza di licenza di pubblica sicurezza e concessione Adm, centri scommesse svolgendo illecitamente un’attività organizzata al fine di accettare, raccogliere e comunque favorire l’accettazione e la raccolta delle giocate che, per via telefonica o telematica, venivano accettate all’estero.
Il provvedimento cautelare giunge al culmine di penetranti attività d’indagine, dispiegate dai finanzieri del Nucleo Pef di Siracusa e della Tenenza di Noto nonché dai poliziotti dei commissariati di Avola e Noto, all’esito delle quali è stata acclarata, presso le attività commerciali investigate, la conduzione di illecita attività di raccolta di scommesse su eventi sportivi.
In particolare, le indagini hanno evidenziato che i centri scommesse sequestrati, in primis, hanno operato privi di validi titoli per l’esercizio dell’attività, quali la concessione rilasciata dall’amministrazione autonoma dei monopoli di Stato e la licenza di pubblica sicurezza rilasciata dalla questura di Siracusa; in secondo luogo, operando per conto di una società di scommesse avrebbero raccolto su rete fisica le scommesse mediante la consegna di denaro contante da parte degli avventori e l’utilizzo di conti giochi appositi, intestati ai titolari del centro o di soggetti terzi, per la giocata presso il server della casa madre.
Tale modalità di raccolta delle puntate, ove i titolari dei centri procedono alla raccolta diretta di somme di denaro dagli scommettitori, origina una illecita attività di intermediazione in favore del gestore estero. Il gestore sarebbe infatti legittimato a raccogliere le proprie scommesse sul territorio nazionale soltanto a distanza ovvero da remoto.
In sostanza, i centri scommesse che operano sul territorio nazionale, legati a società straniere, possono limitarsi a fornire ausilio informatico agli avventori, mettendo a loro disposizione i terminali su cui gli stessi potranno generare conti gioco individuali, univocamente riferibili allo scommettitore, originando un rapporto diretto tra scommettitore e bookmaker estero.
Nei centri scommesse indagati, invece, è stato rilevato che il rapporto diretto tra scommettitore e società estera di raccolta non si è realizzato, atteso che venivano riscosse in contante le scommesse dei singoli avventori, facendo confluire le somme in conti gioco non riferibili al giocatore.
L’attività – conclude la nota – nell’ambito della quale sono indagati ulteriori tre soggetti per aver partecipato alle illecite attività, evidenzia il ruolo svolto dalle Forze dell’ordine che, in questo caso, hanno puntato sulla loro complementarietà per la più ampia tutela dell’ordine pubblico economico”.