LE QUESTIONI DEL GIOCO NELLA NOTA DI AGGIORNAMENTO AL DEF 2020

“Una strategia organica e coerente per sostenere il rilancio della crescita e dell’occupazione in una dimensione di trasformazione del Paese e porre, allo stesso tempo, il nostro debito pubblico su un sentiero credibile e sostenibile di discesa strutturale”.
Queste le parole con cui inizia la presentazione, da parte del MEF, della “Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Nadef) 2020”, approvata dal Consiglio dei Ministri su proposta del Presidente del Consiglio e del Ministro dell’Economia e delle Finanze.
Nel documento si mette in evidenza che “nel 2020 le imposte indirette scenderanno dell’11,5 per cento. Tra le contrazioni più significative si evidenziano quelle registrate dall’IVA sugli scambi interni, per effetto del calo dei consumi; dalle entrate da giochi per effetto della sospensione delle attività durante il periodo di lockdown; e dall’imposta di registro a causa dei cali osservati nelle compravendite immobiliari”.
Tra gli allegati alla NADAF anche la Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale contributiva – anno 2020.
Nella Relazione vengono riportate, tra l’altro, le principali attività dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Per quanto attiene il comparto dei giochi, il cui gettito è stato pari a circa 10,6 miliardi di euro, si rammenta che l’Agenzia, nel 2019, “è stata fortemente impegnata nella verifica della regolarità del comportamento degli operatori con l’obiettivo di migliorare la qualità dell’offerta dei giochi pubblici, proteggendo i soggetti vulnerabili e contrastando il gioco illegale”
Relativamente all’attività di controllo vengono riportati i dati su quelli effettuati nel corso dell’anno. Nel 2019 l’Agenzia ha effettuato un totale di 46.729 controlli, la maggior parte dei quali sugli apparecchi. Ma controlli sono stati effettuati anche sulle scommesse, su Lotto Lotterie Enalotto e Bingo, nonché sul gioco on line.
In particolare, il Piano 2019-2021 dell’Agenzia prevede il rafforzamento dell’attività di controllo sul divieto di gioco ai minori, anche in cooperazione con le Forze dell’ordine, ed anche la promozione di attività di studio ed analisi per la formulazione di proposte normative per la realizzazione di una complessiva riforma in materia di giochi pubblici.
Per quanto concerne l’attività di contrasto all’evasione fiscale nella relazione è scritto che “Nel settore legale dei giochi non si riscontrano fenomeni di evasione fiscale correlati, giacché il necessario collegamento al “Totalizzatore nazionale” (per l’esercizio delle scommesse), ovvero alla “Rete telematica” (per la gestione degli apparecchi con vincita in denaro), consentono il riscontro – pressoché in tempo reale – dei volumi di gioco/scommesse praticati nelle singole tipologie esercitate dai concessionari e, quindi, della base imponibile soggetta a tassazione nonché dei versamenti dovuti ed eseguiti dai singoli soggetti d’imposta. Tuttavia, tenendo separate le questioni afferenti al riciclaggio e alla possibile infiltrazione criminale nel circuito dei “Giochi pubblici” (fenomeni tenuti sotto controllo da tutti i soggetti istituzionalmente deputati), nel circuito permangono aree di evasione connesse all’esercizio illegale delle diverse attività di gioco”.
A completamento della manovra di bilancio 2020-2022, il Governo, tra i collegati alla decisione di bilancio, prevede anche un disegno di legge per il “riordino del settore dei giochi”.
Ciò è sicuramente positivo, anche se non si può non ricordare che così era scritto anche nella previsione dello scorso anno, ed anche in quella del 2018. Senza contare il fatto che ancor prima, nel c.d. “decreto dignità, era previsto che, entro sei mesi, il Governo avrebbe predisposto una riforma complessiva in materia di giochi pubblici.
La speranza è che questa sia la volta buona.
Sicuramente un segnale positivo è arrivato con la pubblicazione , nella Gazzetta Ufficiale del 1° ottobre, della delega attribuita dal Ministro dell’Economia e delle Finanze al Sottosegretario Baretta, a trattare le questioni riguardanti i “rapporti con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli”.
Come è noto Baretta si è occupato a lungo delle problematiche del gioco pubblico ed è stato l’artefice di quell’Intesa, raggiunta in sede di Conferenza Unificata nel settembre del 2017; Intesa dalla quale si può ripartire per arrivare ad un riordino di tutta la materia.