RS 8 GIUGNO 2022

UIF FIRMA PROTOCOLLO D’INTESA CON LA PROCURA EUROPEA
(PRESSGIOCHI – 08/06/2022)
La Procura europea (European Public Prosecutor’s Office – EPPO) e l’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia (UIF) hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per agevolare la collaborazione e il supporto nelle analisi inerenti a fattispecie di competenza della Procura.
Il Protocollo – sottoscritto dal Vice Procuratore Capo Europeo, Dott. Danilo Ceccarelli, e dal Direttore della UIF, Dott. Claudio Clemente – disciplina lo scambio di informazioni di reciproco interesse in attuazione del quadro normativo europeo e nazionale, richiama i presidi di riservatezza delle informazioni trattate, prevede l’individuazione di aree tematiche per l’analisi congiunta di fatti e informazioni nonché iniziative di formazione reciproca.
Al fine di assicurare la massima riservatezza è previsto che i flussi informativi transitino tramite il sistema informatico della UIF dedicato alla gestione degli scambi di informazioni con l’Autorità giudiziaria e con le FIU estere (SAFE).
La collaborazione con la Procura europea è propedeutica a fronteggiare efficacemente le sempre più sofisticate minacce della criminalità economica in danno degli interessi finanziari dell’Unione europea.

TAR VENETO: ‘SÌ A LIMITI ORARI LEGNAGO, DISINCENTIVANO IL GIOCO’
(GIOCONEWS – 08/06/2022)
Il Tar Veneto conferma i limiti orari al gioco introdotti a Legnago (Vr) nel 2016, l’ordinanza sindacale è ritenuta legittima e supportata da validi motivi.
“L’ordinanza impugnata appare adeguatamente motivata e fondata su una sufficiente attività istruttoria, atteso che, oltre alla rappresentazione della situazione sul territorio comunale e su quello limitrofo, sono stati specificati anche i rischi derivanti alla salute dei cittadini in conseguenza della diffusione della ludopatia, pur evidenziandosi la consapevolezza che con le limitazioni poste all’orario di funzionamento degli apparecchi non si sarebbe eliminato il fenomeno, ma solo creato le condizioni per disincentivare il loro utilizzo continuativo e a tempo pieno”.
Lo dicono i giudici del Tar Veneto nella sentenza con cui rigettano il ricorso proposto dai titolari di una società contro l’ordinanza sindacale che nel 2016 ha introdotto nel comune di Legnago (Vr) delle fasce orarie per il funzionamento degli apparecchi da gioco installati presso i pubblici esercizi cittadini: “dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 17 alle ore 22 di tutti i giorni, compresi i festivi”.
Respinti i motivi con cui i ricorrenti lamentano “la violazione dei principi di proporzionalità e ragionevolezza in relazione alle limitazioni all’attività economica imposte con l’atto gravato, in quanto non sarebbero state previste idonee misure di contrasto all’offerta ludica non regolamentata (illegale e irregolare), né limitazioni nei confronti di ulteriori forme di gioco (ed. es. scommesse, bingo, giochi numerici a totalizzatore nazionale), altrettanto pericolose per la salute dei consumatori” e anche quelli inerenti la presunta “violazione dell’art. 20, comma 3, lett. b) della L.R. n. 6/2015, in quanto il Comune resistente, nell’atto gravato, avrebbe posto l’accento esclusivamente sull’esigenza di prevenire e contenere gli effetti del ‘gioco d’azzardo patologico’, senza alcun riferimento all’effettivo impatto delle misure adottate sul contesto, sulla sicurezza e sul decoro urbano, sulle connesse problematiche di viabilità, inquinamento acustico e/o quiete urbana in relazione al territorio comunale, come richiesto dalla disposizione richiamata”, si legge nella sentenza del Tar Veneto.
Secondo il Collegio, quanto ai limiti orari “pare opportuno ricordare che l’idoneità di atti quali quello qui gravato a realizzare l’obiettivo perseguito deve essere apprezzata tenendo presente che scopo della disciplina in questione non è quello di eliminare ogni forma di dipendenza patologica dal gioco (anche quelle generate da altre tipologie di giochi leciti e anche on line), ma solo quello di prevenire, contrastare e ridurre il rischio di dipendenza patologica da gioco derivante dall’utilizzo di apparecchiature per il gioco lecito, di cui all’art. 110, comma 6 del Tulps, ovunque installate sul territorio comunale”. Quindi “la scelta del Comune è proporzionata, in primo luogo, poiché in potenza capace di conseguire l’obiettivo: mediante la riduzione degli orari è ridotta l’offerta di gioco; l’argomento addotto dall’appellante secondo cui i soggetti affetti da ludopatia si indirizzerebbero verso altre forme di gioco – definite più subdole, rischiose o incontrollabili – prova troppo poiché dimostra che comunque è opportuno limitare già una delle possibili forme di gioco (le slot machines, appunto) se altre ve ne sono a disposizione. Resta in ogni caso una affermazione non dimostrata”.

EMILIA ROMAGNA, PICCININI (M5S): “LEGA VUOLE STRAVOLGERE LEGGE SU GIOCO D’AZZARDO, A RISCHIO DISTANZIOMETRO E DIVIETO UTILIZZO TICKET REDEMPTION PER I MINORI”
(JAMMA – 08/06/2022)
“La Lega di Salvini vuole annacquare la legge contro il gioco d’azzardo, tagliando il distanziometro e permettendo così di aprire nuove sale slot a ridosso di scuole, chiese ed altri luoghi sensibili. Si tratta di un’operazione pericolosissima resa ancora più grave dal fatto che le patologie legate al gioco d’azzardo nella nostra regione, dopo il periodo del lockdown, sono in rapida ascesa come testimoniano i dati dell’Ausl di Bologna che dal 2020 ad oggi ha visto aumentare del 20% il numero di persone seguite”. È quanto denuncia Silvia Piccinini, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in consiglio regionale dell’Emilia Romagna, riguardo ad alcuni emendamenti che il gruppo della Lega ha presentato in Regione all’interno del Refit, il progetto di legge che verrà votato la prossima settimana e che contiene abrogazioni e modifiche di leggi regionali.
“In tutto si tratta di cinque emendamenti che se dovessero essere approvati decreterebbero uno stravolgimento totale della legge contro l’azzardopatia approvata dalle Regione nel 2016 e che il MoVimento 5 Stelle aveva fortemente voluto e appoggiato – spiega Silvia Piccinini – Tra le modifiche che i consiglieri del partito di Salvini propongono c’è quella di abbassare, portandolo a 300 metri per i comuni fino a 5mila abitanti (e a 400 per tutti gli altri) il limite dei 500 metri previsto per la presenza di una sala scommessa dai cosiddetti luoghi sensibili, come scuole, chiese e parchi pubblici. Una proposta resa ancora più assurda dal fatto che si vorrebbe mantenere questa limitazione soltanto per gli istituti superiori e le università, lasciando così che una sala slot possa tranquillamente convivere a pochi metri di distanza da una scuola media. Ma c’è di più: un altro emendamento presentato dalla Lega chiede di cancellare la norma che vieta ai minori di poter utilizzare i giochi che erogano punti sotto forma di biglietti che danno accesso a premi (i cosiddetti ticket redemption) che li potranno così utilizzare se accompagnati da un genitore. Si tratta di una serie di assurdità che le forze di maggioranza che approvarono la legge contro l’azzardopatia devono respingere senza tentennamenti. Sulla limitazione al gioco d’azzardo non ci possono essere colpi di spugna”, conclude Silvia Piccinini.

CASINÒ ONLINE: A MAGGIO SPESA A 162 MILIONI DI EURO. LEADER DI MERCATO LOTTOMATICA.
(AGIMEG – 07/06/2022)
Il mese di maggio si è chiuso con una spesa di 161,8 milioni di euro per il casinò online. Leader di mercato Lottomatica, con una quota del 13%. Seguono Pokerstars, Sisal e Snaitech. Quote di mercato in crescita, rispetto ad un anno fa, per Planetwin365, Eurobet, Starcasinò. Ottime performance anche per Betflag, E-play24, Bgame, Newgioco e Betn1.