PRESENTATA IN SENATO LA PROPOSTA DELLA LEGA “MISURE DI CONTRASTO AL FENOMENO DELLA LUDOPATIA E RAZIONALIZZAZIONE DEI PUNTI DI RIVENDITA DI GIOCO PUBBLICO” (Sen. Pillon ed altri)

E’ stato pubblicato il testo del disegno di legge, presentato dai senatori della Lega, avente per titolo Misure di contrasto al fenomeno della ludopatia e razionalizzazione dei punti di rivendita di gioco pubblico.

Nel primo dei nove articoli, di cui si compone la proposta, vengono indicate le finalità che si propone di perseguire il disegno di legge e cioè contrastare il gioco illegale o irregolare e limitare gli eccessi di gioco che possono favorire l’insorgenza di gioco d’azzardo patologico.

Dal titolo della proposta di legge e dalle finalità, indicate nell’articolo 1, sarebbe lecito aspettarsi una proposta che, complessivamente, tenda a riordinare e ridurre l’offerta di tutte le tipologie di gioco legale.

Scorrendo però i successivi articoli ci si rende conto che, in realtà, la proposta si sofferma quasi esclusivamente sugli apparecchi con vincita in denaro previsti dall’art. 110 comma 6 del TULPS.

Gli articoli 2 e 3, infatti, si occupano dei criteri per l’installazione degli apparecchi da gioco con vincita in denaro, degli orari e delle distanze.

Rispetto ai criteri, le proposte sono sostanzialmente condivisibili per quanto riguarda il divieto di installare apparecchi in alcune tipologie di esercizi, ciò in considerazione della loro attività o delle dimensioni del locale.

Notevoli perplessità, invece, nascono sia sulla previsione del “distanziometro” che fissa in 1.000 metri la distanza dai c.d. luoghi sensibili, sia dal fatto che la legge imporrebbe una forte ristrettezza negli orari di apertura e/o funzionamento, con la previsione che le leggi regionali possano essere ancora più restrittive, escludendo quindi qualsiasi forma di autonomia da parte dei Comuni.

In sostanza si tratta di proposte che, per molti versi, riprendono altre già presentate sia al Senato che alla Camera, con alcune variabili sulle tipologie di esercizi e sul “distanziometro”, rispetto al quale ognuno – senza alcuna documentata motivazione – propone la propria misura.

C’è però anche una novità piuttosto interessante, contenuta nell’articolo 4:  Devoluzione del prelievo erariale unico ai territori.

L’articolo prevede che il 30 per cento delle entrate derivanti dal prelievo erariale unico (PREU), applicato sugli apparecchi di cui al­l’articolo 110, comma 6 a) e b) del TULPS, quindi il PREU sulle SLOT e sulle VLT, venga devoluto ai comuni per il finanziamento delle attività civico-amministrative di loro competenza. Prevede altresì che con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze vengano individuate le modalità attraverso le quali i concessionari di rete comunicano i proventi della raccolta delle giocate su base comunale e le modalità di attribuzione ai comuni della quota parte loro spettante.

Su questa proposta sarebbe interessante sentire cosa ne pensa il Ministro dell’economia e delle finanze!!!

Comunque, il contenuto dell’articolo 4 è interessante e lo è soprattutto per chi – da tempo – sostiene la necessità di mettere i Comuni nelle condizioni di affrontare al meglio le problematiche del gioco, con adeguate normative e con le necessarie risorse.

Si tratta quindi di un’ipotesi utile per avviare una discussione, a condizione che si proceda rapidamente verso un riordino dell’intero settore.