QUALCHE OSSERVAZIONE SULLA RELAZIONE DEL DEP (DIPARTIMENTO EPIDEMIOLOGIA) LAZIO

(ILGIOCOLEGALE – 18/06/2023)
Il Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale del Lazio ha pubblicato la “Relazione sul fenomeno delle dipendenze nel Lazio” contenente i dati relativi all’anno 2022.
Si tratta di dati raccolti dal Sistema Informativo Regionale per le Dipendenze (SIRD), gestito dal Dipartimento di Epidemiologia e riguarda i pazienti presi in carico dai Servizi per le Dipendenze Pubblici (SerD) e del privato sociale accreditato, relativamente a Disturbo da uso di sostanze stupefacenti (DUS), Disturbo da uso di alcol (DUA), Disturbo da Gioco d’azzardo (DGA) e Altre dipendenze problematiche.
I Servizi pubblici per le Dipendenze (SerD) attivi nel Lazio, nel corso del 2022, erano 40, articolati in 55 sedi, delle quali 45 territoriali e 10 sedi carcerarie.
La relazione segnala che nel 2022 nel Lazio, oltre ai SerD, per la cura e la riabilitazione delle dipendenze patologiche erano operanti 27 strutture del privato sociale accreditate.
I soggetti presi in carico nel 2022 sono stati in totale 18039. Se si fa un confronto con i dati del 2019, dati pre-pandemia, il totale del 2022 risulta essere leggermente inferiore.
Una prima osservazione che si può fare è che confrontando i dati suddivisi per tipologie di dipendenze possiamo notare, tra il 2019 ed il 2022, una leggera diminuzione di soggetti presi in carico relativamente alle droghe ed al gioco d’azzardo, una diminuzione sia in valore assoluto che in percentuale rispetto alla popolazione del Lazio nel rispettivo anno; mentre si riscontra un notevole incremento di soggetti dipendenti da alcol e altre dipendenze.
Una seconda osservazione sui dati: quelli più elevati, sia in valore assoluto che in percentuale sulla popolazione residente nel Lazio, restano quelli relativi alle dipendenze da droghe e da alcol, in quanto parliamo non di centinaia bensì di diverse migliaia di persone.
L’alcol e il consumo di droghe illecite – è scritto nella relazione – sono i principali fattori di rischio a livello mondiale per la disabilità e la perdita prematura della vita. Oltre ad avere un forte impatto di tipo sanitario, il consumo di sostanze lecite ed illecite ha un significativo impatto di tipo economico per i costi dovuti all’assistenza sanitaria, alle forze dell’ordine per l’applicazione della legge sugli stupefacenti, alla perdita di produttività e altri costi diretti e indiretti, compresi i costi dovuti alle possibili conseguenze su soggetti terzi.
Rispetto al gioco d’azzardo, come messo in evidenza nella relazione, “le persone totali in trattamento per DGA nei servizi pubblici e del privato sociale accreditato nel Lazio sono state 753, in aumento rispetto all’anno precedente”, anche se il dato del 2021 sicuramente risentiva ancora degli effetti delle limitazioni a causa della pandemia; nel 2019 le persone seguite erano 841.
Un’ultima osservazione riguardo a quanto riportato nel “Progetto di ricerca sul Disturbo da Gioco d’Azzardo nella Regione Lazio”, sempre curato dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale del Lazio, in merito alla dislocazione delle sale da gioco.
Nel report finale dell’interessante lavoro si afferma che il numero più elevato di esercizi ad alta concentrazione di apparecchi da gioco si riscontra nelle zone ad alta deprivazione e che i più grandi esercizi (bingo e sale giochi) si trovano per lo più nelle zone deprivate e vicino alle vie ad alta percorrenza.
Questo è certamente un dato di fatto, riscontrabile anche in altre regioni. Sorprende però che, insieme a questi dati, ci si sia dimenticati di chiedersi quanto le legislazioni regionali, in particolare quelle relative alle distanze dai c.d. luoghi sensibili, abbiano inciso sulla dislocazione degli esercizi. Ed ancora più sorprendente risulta leggere le dichiarazioni “allarmate” di politici regionali, che erano presenti anche nelle passate legislature, e che ora chiedono a Rocca, Presidente del Lazio, ed alla sua Giunta (che si sono appena insediati) di riferire al Consiglio regionale.
La speranza è che il Parlamento approvi presto la legge, che contiene anche la delega per il riordino delle disposizioni vigenti in materia di giochi pubblici. Con la successiva emanazione del o dei decreti delegati si potrà procedere a fissare, a livello nazionale, le linee per una efficace prevenzione del DGA, per il contrasto al gioco dei minori e più in generale ad ogni forma di illegalità. Sarà altrettanto importante definire regole chiare per la pianificazione della dislocazione territoriale dei luoghi fisici di offerta di gioco al fine di avere una distribuzione omogenea ed evitare così che si creino “zone rosse”, che lasciano poi spazio al proliferare del gioco illegale su tutto il resto del territorio.
Domenico Faggiani
Osservatorio sul fenomeno del gioco d’azzardo Regione Lazio