RS 13 GIUGNO 2022

GIOCHI E RIORDINO: L’ESIGENZA DIVENTA EMERGENZA, MA IGNORATA
(GIOCONEWS – 13/06/2022)
Tra questione territoriali, caso banche, ‘lan gat’, situazione amusement e rinnovo concessioni, il riordino del comparto diventa priorità assoluta: ma non per il governo.
Il comparto del gioco pubblico torna ad essere protagonista sui banchi del Parlamento. Ma non come dovrebbe. Sì perché, a differenza di quanto era stato promesso e indicato dal governo, quando era stato predisposto il testo del disegno di legge delega mirato al riordino del settore, da sottoporre al vaglio del Consiglio dei Ministri, per poi approdare alle camera per la duplice analisi procedurale, questo iter non è mai stato attivato: e oggi si torna ad affrontare la materia nella solita maniera. Cioè quella emergenziale (tipicamente italiana), inevitabilmente raffazzonata e difficilmente risolutiva, di fronte ai tanti (troppi) problemi ancora esistenti e irrisolti, che il governo continua a portarsi dietro da ormai diverse legislature. Promettendo, appunto, un riordino generale del comparto che continua a non arrivare. Il risultato è noto a tutti: ovvero, una situazione di confusione generale e totale inceretezza che non può certo portare nulla di buono, sotto ogni profilo. Non soltanto per gli addetti ai lavori, che si trovano a navigare a vista, in un mare sempre più agitato che non permette di scorgere alcun orizzonte. Con le concessioni ormai tutte in scadenza e già sottoposte a un regime di proroga (con quelle delle scommesse che stanno per vedere approvata l’ennesima) e con una serie di situazioni che non permettono di programmare il futuro. A partire dai problemi che continuano a esistere sui vari territori, tra leggi regionali ancora esistenti e altre con scadenze ormai in dirittura di arrivo, che minacciamo l’offerta di gioco legale. Cioè quella dello Stato. Proprio per questo, dicevamo, il problema non è soltanto degli addetti ai lavori, ma anche delle stesse istituzioni e degli enti locali, visto che la situazione in cui un pezzo di Stato rende illegale un settore governato dallo Stato stesso, oltre a rappresentare un paradosso poliltico costituisce anche un problema tecnico e amministrativo, che nessuno sa più come gestire. Motivo per cui il riordino del gioco pubblico diventa ancora più urgente e necessario: anche se il governo continua a non volersene rendere conto. O, comunque, a occuparsi di altro. Per carità, di cose da dover gestire, in questo momento, ce ne sono fin troppe, e pure di priorità assoluta: dalla guerra in Ucraina ai successivi rincari delle materie prime e dell’energia che si riflettono in aumenti per tutti i cittadini e per le imprese che l’esecutivo vorrebbe limitare, se non addirittura sterilizzare, proprio mentre si sta cercando di portare a casa tutte quelle riforme urgenti imposte dal Pnrr, per non rischiare di perdere i fondi provenienti dal Recovery Fund. Motivo per cui il riordino del gioco non può essere considerato prioritario. Comprensibilmente, pure. Solo che adesso la situazione del comparto è divenuta talmente complessa e delicata, che non può più essere ignorata. Anche perché, sommando tutti i problemi che necessitano di interventi legislativi di carattere anche urgente, sarebbe addirittura molto più facile attuare quell’attesa riforma generale attraverso la legge delega, piuttosto che intervenire in maniera frastagliata su più segmenti dello stesso settore, rischiando soltanto di andare ad alimentare ulteriormente il già altissimo livello di complessità. Oltre ai problemi già citati con il territorio e con il rinnovo delle concessioni, ancora oggi impossibile, ci sono un’altra serie di questioni con carattere di urgenza che il parlamento di sta trovando a dover affrontare: dalla questione delle banche, sollevata nei giorni scorsi da alcuni parlamentari ottenendo un riscontro da parte del sottosegretario all’economia e una promessa di intervento, a quella del settore del puro intrattenimento che lamenta l’impossibilità di poter procedere con l’omologazione dei giochi prevista dalla normativa, mentre dentro e fuori dal settore si cerca di capire come poter regolamentare l’offerta di gioco diversa da quella tradizionale e spesso legata alle attività – sempre più diffuse – degli sport elettronici. Insomma, si tratta di un insieme di situazioni talmente vasto, complesso e ricco di sfaccettature, che diventa impensabile poterlo gestire attraverso una serie di ulteriori toppe legislative ricamate d’urgenza dalle Camera, tra un provvedimento e l’altro. Anche se sembra essere proprio questa, a quanto pare, la linea politica che si sta scegliendo di perseguire. Provando a rimandere il problema alla prossima legislatura. Ovvero, esattamente come è stato fatto dagli utlimi governi che si sono susseguiti dal 2016 a oggi: quando si iniziava a parlare di riordino, senza mai affrontarlo davvero.

PROROGA SCOMMESSE E LOTTERIA DEGLI SCONTRINI ISTANTANEA ESCLUSE DAL DL SEMPLIFICAZIONE
(PRESSGIOCHI – 13/06/2022)
La lotteria degli scontrini ‘istantanea’ – a cui il governo punta per rilanciare il meccanismo – non dovrebbe essere, come finora previsto, tra le misure contenute nel decreto sulle semplificazioni fiscali atteso all’esame di un possibile consiglio dei ministri mercoledì.
Stessa cosa riguardo alla proposta di prorogare le concessioni per le scommesse di un paio di anni in attesa del riordino del settore.
Lo si apprende da fonti dell’esecutivo, secondo le quali la misura dovrebbe invece essere inserita, attraverso un emendamento, in uno dei provvedimenti all’esame del Parlamento, come ad esempio il dl aiuti all’esame della Camera o il dl Pnrr all’esame del Senato.
Al Dl Aiuti sono stati presentati in tal senso emendamenti da diversi gruppi politici.
Un paio di emendamenti riguardano anche i giochi di intrattenimento senza vincita in denaro.
Tornando al dl semplificazioni, la novità che riguarda la lotteria degli scontrini dovrebbe essere l’introduzione di una estrazione istantanea al momento del pagamento, da verificare con un Qr code.

CALCIOBALILLA, PING PONG GRATUITI E IMPOSTA SUGLI INTRATTENIMENTI (ISI): INTERPELLO ALL’AGENZIA DELLE ENTRATE
(JAMMA – 13/06/2022)
I calciobalilla, i ping pong e ogni altro apparecchio senza vincita in denaro funzionante gratuitamente è soggetto all’imposta sugli intrattenimenti? E’ il senso della instanza di consulenza giuridica inviata all’Agenzia delle Entrate, come forma similare all’interpello, inerente apparecchi da gioco senza vincita in denaro soggetti al pagamento dell’Imposta sugli intrattenimenti (ISI) funzionanti gratuitamente anche dopo l’entrata in vigore Decreto 18 maggio 2021.
La richiesta, di cui Jamma è in grado di riferire, fatta a nome e per conto di oratori e circoli del terzo settore, riguarda tutti gli apparecchi, soprattutto i meccanici, che prima erano esentati dal versamento dell’imposta ISI, in quanto ad uso gratuito.
Si tratta degli stessi apparecchi per i quali è stata prevista la ‘riapertura dei termini’ di 15 giorni per adempiere agli obblighi in questione. Tempi in ogni caso ritenuti inadeguati.
Il fatto di dover censire anche gli apparecchi a uso gratuto si ritiene, da parte di chi ha promosso l’iniziativa, essere in contrasto con la norma del pagamento dell’imposta sui trattenimenti (ISI – D.P.R. 26-10-1972 n. 640, Articoli 14-bis, 14-ter, 14-quater, 14-quinquies e 15) D. Dirett. 7 agosto 2003 che comporta – come già ampiamente segnalato anche da questa testata in altra occasione – l’assolvimento dell’imposta: “Il pagamento è effettuato dal soggetto passivo d’imposta in unica soluzione, secondo le modalità previste dal decreto del Ministro dell’economia e delle finanze 18 luglio 2003, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 172 del 26 luglio 2003, entro il giorno 16 del mese, ovvero entro il giorno 16 del mese successivo a quello di prima istallazione in ragione della frazione di anno residua” (i soggetti passivi d’imposta sono quelli già definiti nell’articolo 1, comma 2, del decreto direttoriale 22 marzo 2004).
La sintesi del quesito richiesto è il seguente: come sia possibile pagare una tassa equivalente l’8% dell’imponibile medio forfettario oltre al limite l’IVA forfettaria di un gioco il cui accesso da parte dei giocatori è gratuito, ovvero senza che si realizzi l’imponibile forfettario?
Non si comprende infatti come non si sia ancora giunti a dei chiarimenti sul discorso fiscale, dove per installare un calciobalilla, ora comma 7 c-bis o 7 c – ter del 110 TULPS lo si debba pagare come ex AM3 , come da un Decreto 18 maggio 2021, con riferimenti di diversa tipologia di giochi e apparecchi.
Sulla assurdità di alcune disposizioni, valide per i calciobalilla, i videogiochi, i flipper e ogni altro apparecchio di puro intrattenimento (anche a titolo gratuito) è stata presentata anche una interrogazione parlamentare, a firma della senatrice Paola Binetti.
Va ricordato infine che tramite un accordo con il CONI, ADM ha escluso dalla certificazione e dal pagamento dell’ISI il 15% di giochi per uso sportivo dalle federazioni associate al CONI come da Circolare n.21 – Attuazione del Protocollo d’intesa fra ADM e CONI in materia di applicazione della normativa sugli apparecchi utilizzati dalle Federazioni sportive.
Come ribadito dalla Circolare ADM del 19 maggio scorso : “ Il pagamento dell’imposta, vista anche la base imponibile forfetaria, è collegato alla mera utilizzazione dell’apparecchio posto in esercizio in luoghi aperti al pubblico ed è, pertanto, dovuto anche per la messa a disposizione a titolo gratuito in locali aperti al pubblico degli apparecchi di cui all’art. 110, comma 7, del TULPS“ .
Secondo i promotori della richiesta all’Agenzia delle Entrate permane quidi l‘ incertezza applicativa della tassazione ISI, per cui si richiede un supplemento di attenzione da parte dell’Agenzia al fine di consolidare in via definitiva il quadro ed accompagnare le associazioni di Terzo settore e non solo al corretto adempimento delle disposizioni.
Sempre la redazione ha notizia che tale richiesta di consulenza giuridica all’AdE sia stata traformata anche in segnalazione alla Commissione Europea ( FISCALITÀ E UNIONE DOGANALE) , dove ne è già presente una precedente del 18 maggio 2021 sulla non applicabilità ai giochi senza vincita in denaro amusement non avendo lo stato italiano per tramite ADM applicato ai medesimi giochi comma 7 del 110 TULPS la Direttiva Servizi 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno, vista la risposta della Commissione Europea ha dato all’interrogazione che chiedeva di confermare “l’interpretazione secondo cui, a seguito dell’approvazione del progetto di decreto italiano, la direttiva 2006/123/CE escluderebbe dal proprio campo d’applicazione il settore dei giochi da intrattenimento senza vincita in denaro”… (Risposta del 3 giugno 2021 del Commissario Thierry Breton a nome della Commissione europea).

DISTANTE (PRES. SAPAR) AD AGIMEG: “ACCORDO CON IEG E CONSORZIO FEE VERRÀ RINNOVATO A BREVE”
(AGIMEG – 13/06/2022)
“Siamo in ottimi rapporti sia con Italian Exhibition Group (IEG) e Consorzio FEE e quindi il nostro accordo sarà prolungato senza nessun tipo di problema. Abbiamo già avviato dei contatti e siamo già a buon punto per rinnovare il contratto. Quello che posso dire è che sono persone serie e squisite con cui è un piacere collaborare”. E’ quanto afferma ad Agimeg il presidente dell’associazione Sapar, Domenico Distante