RS 10 DICEMBRE 2018

LEGGE BILANCIO, VIA LIBERA DELLA CAMERA, TESTO PASSA AL SENATO
(AGIEMG – 10/12/2018)
L’Aula della Camera ha approvato sabato la legge di Bilancio, il testo è quindi stato trasmesso al Senato. La ex-finanziaria con ogni probabilità verrà nuovamente modificata in seconda lettura, nel caso tornerà a Montecitorio per il voto definitivo.
La manovra prevede diversi interventi in materia di giochi, a iniziare dall’aumento del Preu su slot e vlt. Le aliquote aumenteranno dello 0,5% rispetto a quelle fissate solo l’estate scorsa con il decreto Dignità. Per le vlt passerà quindi al 19,75 dal 1° gennaio, poi al 20,1% dal 1° maggio, al 20,18% dal 1° gennaio 2020, e al 20,25% a partire dal 2021. Tornerà infine al 20,1 nel 2023. Per le vlt invece a gennaio salirà al 6,75%, poi passerà al 7,15 (maggio 2019), al 7,18 (gennaio 2020), al 7,25 (gennaio 2021). Anche in questo caso dal gennaio 2023 è previsto un allentamento (7,1%). Il giro di vite, secondo le stime del Governo, porterà 239,1 milioni in più l’anno prossimo, e 237,6 a partire dal 2020.
Si prevede poi che il Ministro dell’economia, con decreto, adegui nel 2019 gli “stanziamenti dei capitoli destinati al pagamento dei premi e delle vincite dei giochi pronostici, delle scommesse e delle lotterie, in corrispondenza con l’effettivo andamento delle relative riscossioni”.
Un’altra norma, poi, dispone che le somme stanziate dal Mef per il CONI, e quelle inserite nello stato di previsione del Mipaaf per le competenze della soppressa ASSI, “costituiscono determinazione della quota parte delle entrate erariali ed extraerariali derivanti da giochi pubblici con vincita in denaro”.
Nel corso dei lavori in Commissione, poi, è stato approvato l’emendamento che proroga le concessioni di SuperEnalotto (fino alla nuova gara, ma comunque non oltre il 30 settembre 2019), scommesse (fino alla nuova gara, ma non oltre il 31 dicembre 2019), Bingo (fino al 2019). Slitta – al 31 dicembre 2020 – anche il termine per dismettere le slot di vecchia generazione.
Approvato anche un emendamento per consentire ai Comuni di utilizzare il sistema di controllo Sogei per accertare che le sale slot rispettino le fasce orarie di funzionamento. Le AWP di terza generazione – ancora da lanciare sul mercato – dovranno poi memorizzare e trasmettere al sistema di controllo l’orario di funzionamento. Con la riforma complessiva dei giochi, comunque, verranno definiti criteri omogenei su tutto il territorio per il funzionamento degli apparecchi.

LO MASSARO (SAPAR): ‘LEGGE GIOCO EMILIA ROMAGNA, 21MILA LAVORATORI A RISCHIO’
(GIOCONEWS – 10/12/2018)
In audizione per la presentazione del Defr dell’Emilia Romagna Andrea Lo Massaro (Sapar) invita consiglieri a considerare effetti della legge sul gioco.
“Nella nota di aggiornamento al documento di economia e finanza regionale – Defr 2019 e nella rendicontazione degli obiettivi strategici del Defr 2017, siano stati evidenziati i dati relativi al prossimo triennio che non tengono minimamente conto della situazione che la legge regionale n. 5 del 2013 in materia di giochi, andrà a creare in termini di impatto sul Pil e sull’occupazione della regione Emilia Romagna. Numeri alla mano, questa legge creerà un problema occupazionale per circa 21.000 lavoratori impiegati a diverso titolo nei 7.044 esercizi pubblici ubicati nella suddetta regione, a circa 3.000 lavoratori impiegati in 284 aziende per la gestione di apparecchi da intrattenimento che operano in Emilia Romagna e a 600 lavoratori impiegati in 12 aziende di produzione emiliano romagnole”.
Lo ha sottolineato Andrea Lo Massaro, vice presidente vicario dell’associazione nazionale Sapar, intervenuto alla presentazione del Defr (documento di economia e finanza Regionale) dell’Emilia Romagna, presso la sede dell’assemblea legislativa regionale a Bologna.
Il vice presidente vicario ha quindi ribadito la pericolosità del distanziometro imposto dalla legge n.5/2013, in quanto “determinerà dei ghetti del gioco, senza minimamente risolvere il problema legato al Gap, anzi confinerà il giocatore problematico in aree dedicate. Senza dimenticare che lo stesso si sposterà inevitabilmente verso altre offerte di gioco, spesso anche illegali e quindi fuori controllo”.
Inoltre, “tale nuova normativa impedisce l’utilizzo delle ticket redemption ai minori, molto in voga in riviera e non da ultimo nei multi cinema e centri commerciali, che vedranno venire a mancare questa fonte di entrate. Mi auguro che la promessa di riordino complessivo del settore giochi inserito nel decreto dignità possa essere un viatico per un’eventuale slittamento dell’attuazione della legge e soprattutto affrontare una volta per tutte la “questione” gioco seriamente e concretamente”, conclude Lo Massaro.
LA REGIONE PROMETTE NUOVI INVESTIMENTI – Nel corso dell’udienza conoscitiva in merito al bilancio 2019 e pluriennale 2020-2021 della Regione , imprenditori e sindacati hanno espresso il loro sostegno.
Fra i relatori del “pacchetto bilancio”, Gianni Bessi (Pd) ha evidenziato: “La Regione Emilia-Romagna investirà, con risorse proprie, 360 milioni di euro in più nel triennio 2019-2021”.
Gli ha fatto eco l’assessore al Bilancio, Emma Petitti, che ha spiegato come “sia stato possibile programmare questi nuovi investimenti grazie all’accordo con il governo nazionale sull’azzeramento dei tagli, riuscendo ad avere maggiori risorse da destinare ai territori, su sanità, sociale, ambiente, viabilità e trasporti, edilizia pubblica, imprese, ricerca e innovazione”. Petitti ha poi elencato i tre principi cardine della manovra previsionale: “pressione fiscale invariata, contenimento delle spese di funzionamento e, appunto, promozione di politiche d’investimento realizzate in autofinanziamento”. Ha poi delineato le priorità di spesa: “Potenziamento degli interventi sullo stato sociale, attuazione della programmazione collegata ai fondi strutturali, sostegno al sistema produttivo (con particolare attenzione alla montagna), salvaguardia dell’offerta dei servizi del trasporto pubblico, investimenti contro il dissesto idrogeologico e per la manutenzione delle infrastrutture viarie, incentivi alle politiche culturali, per i giovani e per lo sport, oltre a maggiori risorse sull’ambiente”.

SCOMMESSE, FANELLI (ADM): “RETE LEGALE PUÒ FORNIRE MONITORAGGIO GIOCATE. DIVIETO NON RISOLVE PROBLEMA MATCH FIXING”
(JAMMA – 07/12/2018)
“La rete legale delle scommesse sportive può fornire un monitoraggio delle giocate, uno strumento importante per gli organi di polizia: tutto è registrato sul totalizzatore e per le transazioni online conosciamo anche l’identificazione del giocatore. Prima del 1998 il mondo della scommesse era totalmente illegale”.
Lo ha detto il direttore centrale Giochi e Tributi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli Roberto Fanelli in occasione del convegno “La frode sportiva nel diritto penale e nell’ordinamento sportivo”, organizzato dall’Ordine degli avvocati di Roma con la Federazione Italiana Nuoto.
“Vietare le scommesse non vuol dire risolvere il problema della manipolazione e delle frodi sportive. I famosi casi dell’80 e dell’86 – ha aggiunto – erano legati a circuiti totalmente illegali. Il divieto non è direttamente sinonimo di trasparenza e la segnalazione di un flusso anomalo di scommesse non è per forza legata al match-fixing. E’ per questo motivo che certe informazioni non possono essere divulgate”.

PUBBLICITÀ GIOCO D’AZZARDO. I REGOLATORI EUROPEI CHIEDONO UN APPROCCIO EQUILIBRATO
(JAMMA – 07/12/2018)
I Regolatori del gioco, rappresentanti dell’industria ed esperti si sono dati appuntamento ieri a Bruxelles per confrontarsi sui temi legati alla gestione delle attività di gioco d’azzardo.
Tra i temi in primo piano quello della pubblicità e le normative europee adottate o in via d’adozione.
Parere unanime è che l’approccio deve essere ‘bilanciato’, Claire Pinson-Bessonnet, presidente del Forum europeo dei regolatori del gioco, ha detto che la ‘sfida sta nel trovare il giusto equilibrio tra gli operatori autorizzati affinché venga permesso di promuovere i loro servizi senza però escludere la tutela dei consumatori dai possibili rischi”.
I prossimi passi per garantire che la pubblicità e la promozione delle attività di gioco d’azzardo siano condotte in modo è responsabile sono:
la cooperazione tra i regolatori e gli operatori;
la promozione e la realizzazione di ulteriori studi sugli annunci di gioco d’azzardo responsabile e l’attuazione delle conclusioni di queste ricerche.
Il meeting è stato organizzato dall’associazione europei degli operatori dell’online che proprio ieri ha reso pubblico uno studio che evidenzia come i diversi Paesi Europei applicano le norme sulla tutela del giocatore.
In particolare dalla ricerca emerge che 25 Paesi impongono di aprire un account a chi intende giocare online, e 22 Paesi prevedono un iter per la verifica dell’identità del giocatore. Tutti i Paesi prevedono un’età minima per i giocatori (in 22 Stati viene fissata a 18 anni) e 13 prevedono che sulle pubblicità di gioco venga esposto il segnale di divieto per i minori. 17 giurisdizioni, tra cui l’Italia, permettono l’apertura di account termporanei. Ancora, 23 Paesi impongono agli operatori di offrire strumenti di autoesclusione, e 14 hanno adottato un registro nazionale dei giocatori autoesclusi, tra cui l’Italia. Nessun Paese però ha adottato misure per trasmettere automaticamente il nome dei giocatori autoesclusi ai sistemi sanitari o ai gruppi di sostegno.
L’Italia, in ogni caso, spicca spesso tra i Paesi virtuosi. Si concede un termine di 30 giorni a chi apre un conto di gioco per far verificare la propria identità tramite ADM. Siamo poi l’unico paese ad aver introdotto il divieto di pubblicità del gioco. L’Italia è tra le 12 giurisdizioni che autorizzano o indirizzano gli operatori a fare riferimento a banche dati ufficiali nazionali o a utilizzare i sistemi di identificazione impiegati dai servizi finanziari.
In merito all’autoesclusione, che prevede uno stop di 30 giorni, 60 giorni o permanente, nel nostro Paese non solo può essere stabilito dal giocatore ma così come in Finlandia, Germania, Grecia e Malta è consentito anche agli stessi operatori, i quali possono escludere i giocatori che violano le misure di responsabilità sociale. L’auto-esclusione permanente può essere revocata in tutte le giurisdizioni, ma in 5 Paesi (Italia, Lituania, Romania, Slovacchia e Spagna) il periodo minimo prima di poter riprendere l’attività di gioco è fissato a 6 mesi.
L’Italia è anche l’unico Paese in cui la pubblicità al gioco legale è stata messa al bando. Solo la Lettonia, ad oggi, prevede un divieto alla pubblicità, ma solo al di fuori degli esercizi che offrono servizi di gioco.

VARAZZE. IL SINDACO BOZZANO AL M5S: “GLI INTERVENTI SUL GIOCO DEVONO ARRIVARE DAL PARLAMENTO NON DAI COMUNI”
(PRESSGIOCHI – 07/12/2018)
“Gettarsi in avanti per non cadere indietro e nascondere così le proprie responsabilità. E’ questo lo stile che contraddistingue le recenti affermazioni del Deputato pentastellato Sergio Battelli. L’On. Battelli, con la superficialità che contraddistingue le sue “battaglie” politiche ha accusato l’Amministrazione comunale di Varazze, che ho l’onore di presiedere, di non saper contrastare, come si conviene, vista la gravità del fenomeno, il dilagare di lotterie, slot machine e altri marchingeni tipici del gioco d’azzardo”.
Cosi il sindaco Alessandro Bozzano replica al presidente della Commissione per le Politiche Ue della Camera Sergio Battelli che nei giorni scorsi, aveva definito il nuovo regolamento sulle sale giochi entrato in vigore a Varazze “Una toppa troppo piccola per un fenomeno dalle proporzioni allarmanti, un tentativo maldestro di placare le ansie di cittadini e istituzioni”.
“Tutto ciò è falso. L’On. Battelli lo sa bene. Nel contrastare il gioco d’azzardo il Comune ha fatto tutto ciò che è nelle sue possibilità. Non altrettanto si può dire dell’On. Battelli che a Montecitorio, dove purtroppo rappresenta la nostra Comunità, avrebbe dovuto e potuto proporre leggi capaci di limitare, in questo caso efficacemente, il gioco d’azzardo, e mettere i Comuni italiani in grado di fare altrettanto”.
“Si ricorda infatti che c.d. Testo Unico in materia di prevenzione e trattamento del gioco d’azzardo patologico (GAP), non deve essere emanato dal Comune ma bensì dal Parlamento che opera attraverso commissioni legislative e che, guarda caso, il valente Onorevole è Presidente proprio di quella competente. Questa è la verità ed è giusto che i cittadini di Varazze conoscano nome e cognome di chi è capace solo di fare false polemiche e chi, al contrario, umilmente e con impegno quotidiano ha scelto di fare i fatti. Ovviamente l’On. Battelli può rimediare e noi vigileremo che anche lui, che è parte del potere legislativo, faccia il suo dovere per contrastare il gioco d’azzardo” conclude il primo cittadino di Varazze Bozzano.
“Il nuovo regolamento sulle sale giochi entrato in vigore a Varazze – aveva dichiarato solo due giorni fa il presidente della Commissione per le Politiche Ue della Camera, il ligure, Sergio Battelli – è una toppa troppo piccola per un fenomeno dalle proporzioni allarmanti, un tentativo maldestro del sindaco Bozzano di placare le ansie di cittadini e istituzioni. Il regolamento, infatti, non è altro che un modesto copia e incolla di leggi nazionali e regionali. Tutto quello che viene prescritto era già obbligo prima dell’approvazione di questo documento che, di fatto, non aggiunge alcun limite a slot e videolottery. Dell’annunciata ordinanza sulle limitazioni d’orario, che porterebbe a una consistente contrazione della spesa, non c’è ancora traccia”.

SLOT, AGCAI: “IL GOVERNO ORMAI NELLE MANI DELLE LOBBY DELL’AZZARDO
(JAMMA – 07/12/2018)
“Anche questo governo in linea con il vecchio per quanto concerne l’azzardo. Proroga delle concessioni e proroga della sostituzione delle slot di altri due anni. Le lobby hanno fatto arrivare le loro richieste al governo che prontamente le ha accettate”.
Così in una nota Agcai. “Di Maio e Salvini non rispettano quello che loro stessi hanno firmato nel contratto di governo e cioè la fuoriuscita di videolottery e slot machine. Le videolottery continueranno a provocare perdite orarie di migliaia di euro e la sostituzione delle slot dei bar con apparecchi con più elementi di intrattenimento e divertimento (amusement with price) e con perdita oraria limitata non vedrà la luce a breve e forse mai.
Le aziende dei gestori che da tre anni chiedono questo tipo di apparecchio vengono ogni giorno fatte chiudere a beneficio delle multinazionali che si stanno appropriando di tutto il mercato, immettendo in tutte le slot programmi provenienti dai migliori casinò del mondo. Tutto questo dietro l’inerzia anche del ministro del Lavoro e vicepriemier Di Maio che nulla ha fatto pur conoscendo la reale situazione, ben illustrata alla vicecapo di gabinetto consigliera Fabia D’Andrea.
I proclami contro le lobby del gioco d’azzardo del Movimento 5 Stelle sembrano ormai un lontano ricordo. Infatti invece di restituire attraverso l’abbassamento del Preu una consistente somma delle perdite ai giocatori, lo si alza per rimpinguare ancor di più le casse statali. Lo Stato diventa sempre più biscazziere e dipendente delle lobby che continueranno a dettare legge”.