RS 10 NOVEMBRE 2021

MINENNA (ADM): “DOMANDA DI GIOCO È ANELASTICA, NEL MIRINO VA MESSO IL CONTRASTO DEL GIOCO ILLEGALE”
(PRESSGIOHI – 10/11/2021)
“Dobbiamo lavorare per creare una governance del settore del gioco pubblico che contrasti il gioco illegale. La domanda di gioco è anelastica e questo mostra come anche se il gioco non viene regolato gli italiani continuano a giocare nei canali non regolati”.
Lo ha dichiarato il direttore dell’Agenzia accise, dogane e monopoli, in audizione presso la Commissione di inchiesta sul gioco in Senato che ha presentato la proposta di ADM per un riordino del settore del gioco.
“C’è una parte consapevole di chi svolge questa attività a partecipare al gioco illegale ma spesso è conseguente all’attività di questi soggetti di vestire legalmente l’attività illegale.
L’Agenzia ha attivato il Copregi nel 2020 e con le forze di polizia abbiamo riattivato con un protocollo questo strumento che ci ha permesso in piena pandemia di chiudere quasi 200 sale, a riprova che durante il lockdown l’illegale continuava ad operare. L’attività del Copregi prosegue ancora oggi.
Sul fronte della riforma vogliamo riportare la regolamentazione ad un modello di autorità. L’Agenzia subisce dei limiti nella sua attività.
Oggi l’80% dei punti gioco non potrebbe riessere concesso a gara. Gare non realizzabili a causa della stratificazione normativa locale e nazionale che impedisce l’attività. Questo porta ad un incredibile contenzioso amministrativo perché poi le concessioni decadono e i nostri provvedimenti vengono impugnati dai concessionari nei tribunali in cause che vedono soccombere l’agenzia. E non perché l’agenzia non sappia difendere le proprie prerogative ma perché ci sono delle questioni di legge irrisolte e degli inadempimenti delle amministrazioni dello Stato, tali per cui il gioco prosegue secondo quelle che sono delle contrattualiatiche e delle operatività che risiedono su accordi normativi che richiedono di volta in volta interventi su misura. Così si prosegue l’attività con continue proroghe.
L’industria porta tante risorse all’Erario, ma abbiamo la sensazione che quelle illegali siano altrettante. Questo è il problema fondamentale.
L’esigenza di un testo unico sui giochi è legato al fatto che la normativa è troppo stratificata, sia a livello di disciplina nazionale che riceve continuerettifiche in occasione di provvedimenti generali come la legge di Bilancio o altre. Nei vari provvedimenti si mettono delle toppe ad un tessuto che ormai è veramente rovinato. Vorremmo far partecipare regioni e comuni al gettito erariale nella speranza che si potrebbe gestire insieme la lotta alla illegalità e alla ludopatia.
Gli ippodromi potrebbero essere usati per ridistribuire l’offerta, come punto chiave per meglio governare il settore.
Ci sono poi una serie di proposte normative che abbiamo segnalato. La creazione di un Albo per gli operatori di gioco pubblico. Oggi c’è il Ries che è un obolo da pagare per gli operatori e non uno strumento di vigilanza informativa come un albo come quello che proponiamo oggi.
Va rivisto l’accesso al gioco. Nell’online abbiamo la perfetta conoscenza dei giocatori. La soluzione dell’uso della tessera sanitaria per giocare alle vlt è insufficiente. Sono per la vigilanza proattiva.
Poi pensiamo al tema del gioco pubblico per i residente esteri. Un intervento per il blocco dei conti.
Abbiamo lanciato ieri l’app Gioco sicuro per permettere il controllo dei punti di gioco legale ma con il whistleblowing il cittadino oltre a controllare una sala potrebbe anche segnalarla, se illegale”.

SALE SCOMMESSE, SLOT E ONLINE: CIRCOLARE GUARDIA DI FINANZA PER UNA STRETTA SULLE ATTIVITÀ ILLEGALI
(AGIMEG – 10/11/2021)
Giro di vite della Guardi di Finanza contro il gioco illegale, sia fisico sia online. Diramata una circolare del Comando Generale, guidato da Giuseppe Zafarana, ed inviata ai reparti sul territorio con le istruzioni applicative per il “Ga.R.A. – Gambling Risk Analysis”, strumento di intelligence per scannerizzare il territorio e mettere nel mirino le situazioni a rischio. Il nuovo strumento – si legge sul Sole24Ore – mette insieme le molte banche dati già disponibili per le Fiamme Gialle ad ogni livello – regionale, provinciale e comunale – individuando “il numero degli apparecchi, dei gestori, dei punti di gioco e dei relativi titolari”.
La GDF mira così ad orientare “gli interventi sugli operatori economici connotati da più elevati indici di rischio”, scrive il capo del Terzo Reparto, Giuseppe Arbore. L’anno scorso la pandemia ha portato ad “una contrazione delle somme giocate attestatesi a 39,1 miliardi”. Ma c’è stato anche “un notevole aumento del gioco online, paria 49,2 miliardi”. Per questo motivo la circolare della Gdf sollecita “una particolare attenzione” al gioco on line. Resta la necessità di “tutelare gli attori della filiera regolare”, ma allo stesso tempo anche “gli stessi giocatori da proposte illegali, insicure e prive di alcuna garanzia”.
L’attività della GDF sarà mirata a “ricercare i ‘conti di gioco”‘ intestati ad una specifica persona fisica o giuridica” per poi trovare soggetti e conti “che hanno effettuato in un determinato mese giocate, prelievi o ricariche superiori ad una determinata soglia”. Nel settore giochi è “fondamentale il contributo del Nucleo speciale Tutela privacy e frodi tecnologiche” delle Fiamme Gialle. Terminata l’emergenza pandemica, le sale gioco stanno riaprendo e tornando a regime, motivo per cui la Gdf si impegna ad accertare eventuali alterazioni dell’offerta di gioco, attraverso ad esempio la manomissione degli apparecchi con l’uso di software illegali in grado di alterare i sistemi e le schede di gioco. Le anomalie riscontrate possono essere indice di frodi fiscali ma anche indizio di riciclaggio.

SCHIAVOLIN (SNAITECH): “SERVE UN TESTO UNICO DEL GIOCO, NON SI PUÒ CONTINUARE A LAVORARE A COLPI DI PROROGHE”
(JAMMA – 10/11/2021)
“Abbiamo resistito alla tempesta cercando di fornire il miglior servizio possibile ai nostri clienti anche nelle fasi più complicate del lockdown. Il nostro settore, come altri e più di altri, ha vissuto una potente spinta alla digitalizzazione: partivamo avvantaggiati avendo sempre considerato l’innovazione come un ‘must have’ piuttosto che un ‘better to have’. Abbiamo così potuto far fronte al cambiamento e all’accelerazione dell’online. Una transizione digitale affrontata potendo contare esclusivamente sulla forza e la credibilità del nostro brand visto che il contesto normativo limita fortemente la possibilità di comunicare all’esterno. Snaitech è comunque sempre rimasta vicina agli oltre duemila punti vendita su tutto il territorio nazionale”. Lo ha detto l’Amministratore delegato di Snaitech, Fabio Schiavolin, in un’intervista a ‘Economy’.
“Il 2020 si è chiuso registrando un valore di Ebitda adjusted di 132 milioni di euro, possibili in periodo di pandemia grazie alla crescita dei ricavi online del 58% rispetto al 2019 che ha parzialmente compensato la chiusura dei nostri punti fisici e la cancellazione della quasi totalità degli eventi sportivi. Sono numeri che consolidano la nostra leadership e la nostra posizione di principale marchio italiano delle scommesse sia nel retail che nell’online ormai diventato un pilastro nel nostro business. Il gioco legale, pur essendo depositario di concessioni statali, sembra ancora scontare un pregiudizio. Il lockdown ci ha dimostrato come la chiusura delle sale non abbia fermato la propensione al gioco o cancellato la domanda, piuttosto in mancanza di offerta abbiamo assistito alla diffusione del gioco illegale in molti territori. Oggi il clima appare più favorevole, ma sono fermamente convinto si debba dare seguito all’impegno degli ultimi anni e arrivare ad un testo unico del gioco, a favore del quale si sono già espressi tutti gli stakeholder. C’è più di una Regione nella quale il bizantino intreccio tra le normative sulle distanze, sugli orari e sui luoghi sensibili, rende impossibile posizionare un nuovo negozio. Quello che chiediamo è che sia resa operativa la capacità di esecuzione degli obblighi derivanti da una concessione e sia data piena cittadinanza alle imprese del gioco legale. Il gioco legale è costretto a muoversi in una sorta di foresta pietrificata. Le concessioni per le sale scommesse risalgono ai bandi Bersani del 2007 e sono scadute nel 2014. Da allora si è proceduto a colpi di proroghe, lasciando gli operatori in una costante incertezza. L’ultima soluzione (temporanea) è stata offerta dal decreto ‘Cura Italia’ del marzo 2020, ma non si può continuare a lavorare a colpi di proroghe. Paradossalmente poi, alcuni operatori stranieri riescono ancora a tenere aperti i loro punti vendita senza concessioni muovendosi tra le pieghe del diritto e senza dover rispettare alcuna prescrizione sanitaria o di sicurezza. Nel 2019 il gioco legale ha portato nelle casse dello Stato circa 11 miliardi di euro sotto forma di introiti erariali. Oltre agli introiti relativi alle tasse sul gioco si deve considerare l’indotto che le attività generano sul territorio, un valore non espresso derivante dalle filiere produttive. Parliamo insomma di un’industria forte che conta complessivamente 150mila addetti, di cui 60mila dipendenti impiegati nelle sale giochi, scommesse e bingo” ha aggiunto Schiavolin.
E ancora: “La nostra storia e la nostra identità sono profondamente legate allo sport. Snaitech è proprietaria degli ippodromi di Milano, nonché dell’Ippodromo Snai Sesana a Montecatini Terme oltre ai relativi comprensori, che includono piste di allenamento e strutture per l’alloggio dei cavalli. È una dimensione che non possiamo perdere o svalutare. Quest’anno abbiamo portato a Milano la Jumping Cup, un grande appuntamento di equitazione internazionale che ha dimostrato quanto l’Ippodromo Snai San Siro possa rappresentare un impianto sportivo e ‘teatrale’ all’altezza di eventi di ogni genere. Ci siamo aggiudicati la ‘Fei European Jumping Championship 2023′ e abbiamo vinto con Epiqa il bando per la gestione del servizio televisivo ippico. E’ cambiato totalmente il modo di ‘pensare’ e fare impresa”.

CODERE: ‘FATTURATO A +8,5 PERCENTO NEI PRIMI NOVE MESI DEL 2021’
(GIOCONEWS – 10/11/2021)
Codere annuncia i risultati dei primi nove mesi del 2021, segnando un aumento di fatturato del 63 percento nel terzo trimestre, a 233 milioni di euro.
Importanti segnali di ripresa: li mostrano i fatturati dei primi nove mesi del 2021 della multinazionale Codere, approvati ieri, 9 novembre, dal suo Consiglio di amministrazione.
L’azienda infatti aumenta il proprio fatturato dell’8,5 percento fino a settembre, raggiungendo i 499,6 milioni di euro. Una crescita che è in gran parte dovuta alla progressiva riattivazione dell’operatività face to face del gruppo nel terzo trimestre, con la riapertura a luglio di Argentina e Uruguay, e dopo le chiusure derivate dal Covid-19 nei mesi precedenti.
Messico (+50 percento), Argentina (+26 percento), Spagna (+22,5 percento) e Online (+22 percento), sono le business unit che hanno registrato i maggiori incrementi di fatturato anno su anno. A cambi costanti, il fatturato del gruppo fino a settembre registra un incremento del 18 percento rispetto ai primi nove mesi del 2020.
L’Ebitda rettificato è cresciuto del 90 percento nei primi nove mesi dell’anno, a 54,4 milioni di euro, trainato dai migliori risultati in tutti i mercati; ad eccezione dell’Italia, dove le misure di chiusura delle sale fino a luglio e l’obbligo da agosto di presentare il certificato di vaccinazione o green pass hanno avuto un impatto negativo; e Uruguay, per la chiusura dell’Hotel Casino Carrasco, che dovrebbe riprendere nel mese di novembre.
Il margine di Ebtida rettificato in questi primi nove mesi del 2021 è aumentato di 4,7 punti percentuali su base annua, al 10,9 percento, favorito dalla riattivazione del business e dalle rigorose misure di efficienza attuate in questo periodo.
Le chiusure derivate dalla pandemia durante il primo semestre si riflettono in una perdita netta di 243 milioni di euro in questi primi nove mesi, rispetto ai 240 milioni di euro nei 9 mesi del 2020. La società chiude questo periodo con 86 milioni di euro in contanti.
Attualmente, il gruppo mantiene la sua attività aperta in tutti i mercati, sebbene ancora sotto numerose restrizioni su orari, capacità. In termini di parco macchine installato, al 30 settembre 2021 Codere disponeva di 41.530 apparecchi da gioco operativi, 137 sale da gioco aperte, 1.131 lounge, 191 punti scommesse sportive e 8.335 bar.
La società e i suoi obbligazionisti stimano che la data prevista per l’attuazione della ristrutturazione finanziaria del gruppo sarà il 19 novembre 2021. La società prevede anche di aver completato durante questo mese la fusione della sua controllata di gioco online con Spac DD3 Acquisition Corp. II, che porterà alla creazione di Codere Online, il primo operatore di gioco online in America Latina ad essere quotato al mercato azionario statunitense del Nasdaq.