RS 11 MARZO 2022

MINENNA (DG ADM): “NECESSARIO MIGRARE IL MODELLO DELL’AGENZIA VERSO UN’AUTORITÀ DI REGOLAZIONE PER SEGUIRE UN FENOMENO IN CONTINUA EVOLUZIONE COME QUELLO DEL GIOCO”
(AGIMEG – 11/03/2022)
“L’ADM trova la sua nascita istituzionale con la nascita del Regno d’Italia. Dopo di che ha subito varie evoluzioni storiche e attualmente è regolata da oltre 3.500 norme. Quando ho preso questo incarico nel febbraio di due anni fa, la prima complessità fu avere a che fare con questa complessità normativa. Addirittura norme del 1870 sono ancore efficaci e regolamentano la nostra operatività. Difficile fare repressione ed enforcement se prima non si mette mano al quadro regolamentare. Si parla infatti di vigilanza regolamentare, prima ancora delle vigilanza ispettiva”. E’ quanto ha affermato il Direttore Generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Marcello Minenna, nel suo intervento al convegno “Gambling: infiltrazioni mafiose nel gioco legale” organizzato a Salerno dalla Dia.
“La prima cosa che chiesi al legislatore fu proprio l’estensione della qualifica di Polizia giudiziaria a tutti i dipendenti dell’Amministrazione. Nella mia verifica di vigilanza regolamentare mi sono chiesto il motivo per cui le norme non riescono ad avere effetti e io credo che questo capita perché chi le aveva previste si era dimenticato dei pezzi. Ciò capita poiché o c’è colpa o c’è dolo. In questi due anni, purtroppo, ho visto tante proposte normative respinte con motivazioni di inammissibilità spesso incredibili“.
“Fortunatamente è partito il Co.Pre.Gi con la collaborazione delle forze di Polizia poiché è arrivato il lockdown che ha spostato il 60% dei consumatori, per differenti motivi, verso l’illegale. Quindi, non c’è stato un perfetto travaso dalla rete fisica chiusa a quella online. Con il fondamentale supporto delle Forze di Polizia abbiamo chiuso oltre 250 sale illegali su oltre 100 Comuni ed elevato multe per oltre 50 milioni di euro. Inoltre, abbiamo trovato liquidità per oltre 60 milioni di euro. Ogni mese c’è una riunione del Co.Pre.Gi e ciò significa che è uno strumento che va in automatico. Questo fa capire che quando le amministrazioni dello Stato hanno un indirizzo chiaro riescono ad operare in maniera sinergica e continuativa. Però, il problema è che il gioco legale e illegale seguono schemi innovativi e differenti. Ad esempio, negli schemi di gioco legale oramai l’operatività è molto simile a quelli dei mercati finanziari (operazioni incrociate, frazionamento di operatività e tentativi di aggirare i limiti). Abbiamo trovato altri schemi di gioco interessanti: giocatori ricorrenti che non perdono o vincono troppo poiché in realtà quell’operatività è strumentale a travasare quella liquidità. Questo è esattamente ciò che accadeva nei mercati delle opzioni borsa negli anni ’90. Come si sono risolte nei mercati finanziari queste criticità che io vedo traslarsi nel gioco? Ad un determinato punto è intervenuta una potente vigilanza regolamentare. Il sistema ha definito tutta una serie di regole a monte che hanno reso difficili questi schemi e hanno consentito all’Autorità di essere veloce nella regolamentazione”.
“L’Agenzia si è molto rinnovata in questi due anni, come è stato anche confermato dal Procuratore Nazionale dell’Antimafia Cafiero De Raho. Però c’è una falla: ADM può anche atteggiarsi da Autorità di regolazione e vigilanza ma non lo è. La vigilanza regolamentare dell’Agenzia richiede modifiche normative e questo obiettivamente rende lenta l’operatività per riportare a controllo fisiologico quello che diventa patologico. Quando De Raho e il sottoscritto hanno segnalato che bisognava riaprire il gioco legale durante gli Europei lo hanno fatto perché i nostri sistemi di intelligence ci avevano riferito che stava accadendo di tutto nel circuito illegale. Eppure non è stato riaperto il gioco legale, con motivazioni che nascondono l’etica con la vigilanza e regolazione. Vogliamo parlare di etica? Che ci vuole a creare un sistema di gioco legale con meccanismi che interferiscano col giocatore e che vadano a misurare dilatazione della pupilla, ritmo cardiaco e pressorio che davanti a certi limiti superati vadano a bloccare l’operatività o vadano a segnalare quell’operatività agli organi competenti. Non è fantascienza, ma richiede di superare determinate resistenze di privacy ed altre cose. Credo però che siano resistenze francamente superabili. Allora mi chiedo, perché va bene la stratificazione normativa di Regioni e Comuni con distanziometri e orari che rendono impraticabile il sistema delle gare e rinnovare l’operatività? In base a questa disciplina oggi l’85% dei punti di gioco è illegale. Chi si arricchisce dalle proroghe? Chi si arricchisce dalla difficoltà dall’avere un sistema di norme coerenti e adeguato ai tempi?”
“Un’ultima battuta sul gioco illegale. Alcune stime, le più prudenziali, evidenziano che le giocate nell’illegale è pari a quelle nel legale. Forse presto arriverà anche la fase del superamento. Il gioco illegale diventa un veicolo molto friendly per il riciclaggio e i trasferimenti di fondi. Il sistema del gioco legale, governato dai nostri sistemi informatici, restituisce oltre il 75%. Il circuito illegale ha cifre totalmente diverse. A mio avviso, si deve migrare il modello dell’Agenzia verso uno di Autorità di regolazione oppure sarà veramente difficile, passando dagli strumenti ordinari di legislazione, seguire un fenomeno così evolutivo e che movimenta miliardi di euro che, per forza di cose, vengono movimentati anche dalla criminalità organizzata”.

CASSAZIONE: ‘NIENTE APPARECCHI DA GIOCO SENZA LICENZA DI POLIZIA’
(GIOCONEWS – 11/03/2022)
La Corte di Cassazione rimarca che per consentire l’uso di apparecchi da gioco è obbligatorio essere già in possesso della licenza ex articolo 88 Tulps. L’86 non basta.

“L’articolo 86 Tulps prevede – relativamente agli apparecchi e congegni automatici, semiautomatici ed elettronici di cui al successivo articolo 110 – l’obbligatorietà della licenza per l’installazione degli apparecchi in esercizi commerciali o pubblici diversi da quelli già in possesso di altre licenze di cui al primo o secondo comma o dell’articolo 88 ovvero per l’installazione in altre aree aperte al pubblico od in circoli privati. Pertanto, la possibilità di installare apparecchi da divertimento ed intrattenimento sulla base della licenza di cui all’articolo 86 riguarda solo i locali aperti al pubblico che non siano già soggetti all’autorizzazione di polizia di cui all’articolo 88, come appunto previsto da tale norma ‘per l’esercizio delle scommesse'”.
Questo il principio attorno al quale ruota l’ordinanza con cui la Corte di Cassazione rigetta il ricorso presentato da due imprenditori contro l’ordinanza con cui era stato loro ingiunto il pagamento della somma di 55.000 euro a favore della Agenzia accise, dogane e monopoli per avere consentito l’uso in luogo pubblico ed aperto al pubblico, senza essere muniti delle prescritte autorizzazioni, di undici apparecchi da divertimento e di intrattenimento (slot machine), in violazione dell’articolo 110, commi 6 e 7 del Tulps.
Uno dei due imprenditori ha provato a sollevare il difetto di legittimazione passiva e la nullità della notifica effettuata a lui, in quanto sollevato dalla carica di amministratore e legale rappresentante della società. E inoltre nel ricorso veniva dedotto “il difetto dell’elemento soggettivo, ai sensi dell’art. 3 l. 689/81, in ragione del fatto che, pur non essendo muniti dell’autorizzazione all’esercizio delle scommesse, prevista dall’art. 88 Tulps, l’esercizio aveva tuttavia ottenuto il rilascio della licenza prescritta dall’art 86 Tulps”.
Tanto il Tribunale di Bergamo quanto la Corte d’appello di Brescia hanno respinto questi motivi di ricorso, confermando l’ordinanza ingiunzione impugnata, ed accertando la legittimazione passiva di uno dei due imprenditori in quanto era legale rappresentante della società all’epoca della violazione.
Nella sentenza della Cassazione quindi si legge: “La Corte territoriale ha tenuto in debita considerazione la circostanza che la società ricorrente fosse già in possesso della licenza di cui all’art. 86 Tulps, evidenziando che, essendo la stessa diversa da quella prescritta dal successivo art. 88, e mancante, nessuna rilevanza poteva avere dal punto di vista sia soggettivo che oggettivo, ma l’art. 86 del Regio decreto stabilisce che: ‘1. Non possono esercitarsi, senza licenza del Questore, alberghi, compresi quelli diurni, locande, pensioni, trattorie, osterie, caffè o altri esercizi in cui si vendono al minuto o si consumano vino, birra, liquori od altre bevande anche non alcooliche, né sale pubbliche per bigliardi o per altri giuochi leciti o stabilimenti di bagni, ovvero locali di stallaggio e simili’ e al punto ‘3. Relativamente agli apparecchi e congegni automatici, semiautomatici ed elettronici di cui all’articolo 110, commi 6 e 7, la licenza è altresì necessaria: a) […]; c) per l’installazione in esercizi commerciali o pubblici diversi da quelli già in possesso di altre licenze di cui al primo o secondo comma o di cui all’articolo 88 ovvero per l’installazione in altre aree aperte al pubblico od in circoli privati”.

TABACCAI, SINDACATO TOTORICEVITORI SPORTIVI: “PROROGA CONCESSIONI SLOT INVESTE ANCHE I CONTRATTI”
(JAMMA – 11/03/2022)
“Secondo l’art. 103, comma 2, del Decreto “Cura Italia” – emanato ad aprile 2020, in piena pandemia – tutte le concessioni in scadenza tra il 31 gennaio 2020 e la fine dello stato di emergenza conservano la loro validità per i 90 giorni successivi alla cessazione dell’emergenza stessa. In questa diposizione rientra a pieno titolo la concessione per la realizzazione e la conduzione della rete per la gestione telematica del gioco mediante apparecchi da divertimento e intrattenimento ex art. 110, comma 6, TULPS. in una parola la concessione slot”. E’ quanto scrive in una nota il Sindacato Totoricevitori Sportivi.
“Ormai prossima alla scadenza naturale (20 marzo 2022), in ragione del fatto che il termine dello stato di emergenza è fissato per il successivo 31 marzo, la sua validità si protrarrà fino al 30 giugno 2022. La proroga impatta direttamente sui contratti in essere tra i diversi concessionari slot e gli esercenti nei cui locali sono installate le AWP in quanto la loro durata coincide abitualmente con la durata, originaria o prorogata, della concessione. Per effetto di ciò, i contratti delle slot resteranno validi ed efficaci almeno sino alla fine del mese di giugno, fatta salva la possibilità di un’ulteriore, successiva proroga tecnica finalizzata a garantire la continuità della raccolta fino all’assegnazione delle prossime concessioni. Nel corso di validità dei contratti, gli esercenti che intendessero disinstallare le AWP potranno farlo solo esercitando la facoltà di recesso, ove prevista, nel rispetto del termine di preavviso eventualmente stabilito nel contratto stesso”, conclude STS.

PIEMONTE: AL VIA IL PROGETTO “IL TEMPO È DENARO” PER IL CONTRASTO DEL GIOCO D’AZZARDO
(PRESSGIOCHI – 11/03/2022)
Il progetto “Il Tempo è denaro” fa tappa nel Biellese. L’iniziativa, promossa dalla Regione Piemonte con il Dipartimento Patologia delle Dipendenze dell’ASL TO3 e il Dipartimento Patologia delle Dipendenze Quadrante Nord Piemonte (Novara, Biella, Vercelli e VCO) quali enti promotori, è dedicata alla prevenzione e al contrasto del gioco d’azzardo tramite l’impiego “sul campo” di mezzi e specialisti nei pressi di alcuni punti rilevanti sul territorio.
Lunedì 14 marzo un camper dedicato sarà presente sul territorio dell’ASL Biella, dalle ore 11 alle 16, al Centro Commerciale Gli Orsi, con operatori opportunamente formati cui si uniranno gli specialisti del Servizio per le Dipendenze Patologiche dell’Azienda Sanitaria. Una seconda data sarà organizzata prossimamente a Vigliano Biellese presso la sala giochi Gioca Kaos e altre saranno proposte nel corso dell’anno.
Il fenomeno del gioco d’azzardo è nuovamente in crescita. Durante il lockdown per l’emergenza Covid era stata osservata una battuta d’arresto di questo fenomeno, ma oggi i dati mostrano che il volume della raccolta dei giochi in Italia si è attestato ai livelli pre-pandemia attorno ai 110 miliardi di euro nel 2021.
Solo una piccola parte dei giocatori problematici si rivolge al Servizio Sanitario Nazionale per accedere a programmi di cura: in Piemonte sono attualmente in trattamento poco più di mille persone su oltre 50mila problematiche stimate.
Per far fronte a questo divario la Regione ha quindi promosso “Il Tempo è denaro”, che prevede interventi di “outreach”, ovvero di intercettazione precoce di giocatori d’azzardo in prossimità dei contesti di gioco sul territorio con la finalità di limitare il danno e contenere rischi e consumi. Il progetto, attuato grazie alla collaborazione tra Servizio Sanitario Nazionale, amministrazioni comunali, amministrazioni di centri commerciali e gestori dei locali di gioco, adotta una metodologia già sperimentata e validata nei contesti di riduzione del danno nell’ambito della tossicodipendenza, avvalendosi di una postazione mobile equipaggiata con operatori adeguatamente formati e attrezzata per essere una sorta di ambulatorio educativo.
Gli specialisti interverranno per coinvolgere i giocatori d’azzardo tramite patti educativi finalizzati a giocare in modo contenuto in cambio di benefit concreti (“pasti speciali” con la famiglia, ticket per spettacoli da usufruire con i figli o con i coniugi e altro ancora). Si tratta di azioni di limitazione dei rischi, che aumentano la capacità di autocontrollo del tempo investito e del denaro speso.
«L’obiettivo del progetto è di intercettare i frequentatori delle sale giochi e fornire loro un supporto, cercando di ridurre i rischi derivanti appunto dal gioco, spiega Loredana Acquadro, psicologa psicoterapeuta del SerD ASL Bi. Cercheremo di parlare alle persone e fargli capire che se il gioco dovesse diventare per loro problematico, è possibile rivolgersi a specialisti e servizi dedicati per un supporto tempestivo».
«Si tratta di un progetto frutto di una sinergia di rete regionale, commenta Claudio Sasso, direttore sanitario dell’ASL Bi. Le tappe che coinvolgeranno il Biellese rappresentano un valore aggiunto per le azioni di prevenzione e assistenza sul territorio riguardo un tema di stretta attualità che può costituire un rischio per la salute della popolazione, anche in questo particolare momento».