RS 9 MARZO 2022

IL GIOCO PUBBLICO PIANGE LA SCOMPARSA DI LODOVICO RENZI
(GIOCONEWS – 09/03/2022)
Si è spento nella notte il fondatore di Italgiochi: storica azienda del settore, che ora piange uno dei capisaldi delle origini.
Si è spento nelle scorse ore, all’età di 78 anni, Lodovico Renzi, fondatore dell’azienda reatina Italgiochi e volto noto del settore italiano del gioco pubblico, avendo contribuito a gettarne le basi, negli scorsi decenni, con un ruolo particolarmente attivo nel processo di transizione verso il nuovo settore, frutto della regolamentazione avvenuta nel 2003 con la creazione della rete degli apparecchi di Stato.
Grande conoscitore della materia e autentico cultore dell’intrattenimento, con un cuore vicino al settore dell’amusement e alle radici al comparto, Renzi si è sempre contraddistinto per l’inguaribile ottimismo e per il sorriso che non lo ha mai abbandonato, anche nei momenti più difficili, nel business come nella vita privata.
Imprenditore appassionato, sempre attivo a livello sindacale, ha partecipato in maniera particolarmente efficace alla costituzione e organizzazione di varie compagini a tutela degli operatori e in particolare dei gestori di giochi. Dai tempi del Sindaut a quelli del Criga, fino ad arrivare alla realtà odierna.
Personalmente, ho conosciuto Lodovico circa vent’anni fa, iniziando a confrontarmi con il settore. Di lui mi ha sempre colpito l’approccio positivo e propositivo, talvolta anche avanguardista, ricercando le opportunità in ogni situazione ma senza mai dimenticare chi gli stava attorno, compresi i colleghi e i competitor. In lui ho trovato sempre un interlocutore serio e professionale, infinitamente disponibile. Aperto all’innovazione e al cambiamento. Ci mancherà infinitamente, a tutti noi. E ci piace ricordarlo scorazzante tra i padiglioni della fiera a bordo di un “segway” elettrico: che aveva portato in Italia quando ancora nessuno aveva ancora sentito parlare di mobilità elettrica e sostenibilità. A conferma dell’avanguardista che era.
Unendoci alla famiglia e a tutti i suoi cari in questo momento di dolore e profondo sconforto.
Alessio Crisantemi

PARLATI (SISTEMA GIOCO ITALIA): “PRESSIONE FISCALE E QUESTIONE TERRITORIALE I DUE ELEMENTI CHE CI PESANO DI PIÙ. UN ERRORE L’ASSENZA DI UNA VISIONE CONDIVISA”
(JAMMA – 09/03/2022)
“Questo incontro vuole essere una piccola finestra su quello che sarà il programma della nuova presidenza di Sistema Gioco Italia nei mesi a venire. Ho assunto questo incarico probabilmente nel momento più difficile per il settore. Siamo entrati in pandemia che avevamo già le ‘ossa rotte’, siamo sopravvissuti per un pelo. Il settore ci ha forgiati per affrontare sistematicamente ogni anno, a ridosso delle finanziarie, problemi e discussioni. Pressione fiscale e questione territoriale sono i due elementi che ci pesano di più, entrambi condizionano pesantemente l’attività del comparto”.
Lo ha detto Gennaro Parlati, presidente di Sistema Gioco Italia, durante l’incontro organizzato con la stampa di settore per illustrare le prossime iniziative dell’associazione.
“E’ stato un errore non avere mai avuto una visione condivisa tra tutti gli operatori del settore. Ci vuole un’idea condivisa, servono capacità di dialogo e confronto con Governo, Parlamento e i vari attori istituzionali, tra cui metto ovviamente ADM. Bisogna assumere un ruolo attivo e propositivo nell’ambito del progetto di riforma. Sappiamo tutti il percorso che sta facendo la legge delega, ma non conosciamo ancora il finale. E’ certo che prima o poi a questa riforma bisognerà mettere mano, altrimenti salta tutto. Nella bozza si parte da un intervento necessario, che consiste nel sanare questa schizofrenia normativa presente sul territorio italiano”, ha aggiunto Parlati.
“Ci sono degli argomenti che accomunano tutti i rappresentanti del settore, vedi il territorio, la fiscalità, la tutela del consumatore, l’innovazione tecnologica. Su questi, che fanno parte della bozza di riforma, io tenterò di trovare un punto di incontro con gli altri. Il mio obiettivo sarà quello di trovare momenti di convergenza, evitando situazioni conflittuali. Per la prima volta dovremo cercare di realizzare un documento comune, condiviso da tutta la filiera. Nell’ambito del confronto con le istituzioni servirà poi una discussione preventiva e aperta”, ha detto ancora il presidente di Sistema Gioco Italia.
“Anche se non dovesse esserci la riforma non possiamo fermarci, questa attività di convergenza deve andare comunque avanti. E’ un confronto aperto che sarà sicuramente utile, prima o poi dovremo farlo, meglio prima che dopo. Per questo obiettivo ci siamo dotati di 4 tavoli tecnici, ognuno per settore: Scommesse e Online, Awp e Vlt – Apparecchi da intrattenimento, Bingo e Ippica. Ogni tavolo avrà l’obiettivo di realizzare una relazione con le problematiche che assillano il settore in questo momento, definendo poi alcune proposte. Tenderemo anche ad allargare i vari tavoli a interlocutori istituzionali. Forse da troppo tempo manca un confronto di questo tipo. La lotta all’illegalità e il presidio della legalità che il settore può garantire sono i due temi sui quali dobbiamo puntare per farci sentire”, ha concluso Parlati.

ITALO MARCOTTI (PRES. FEDERBINGO): “LE SALE BINGO OPPRESSE DA COSTI INACCETTABILI. COSÌ SI DISTRUGGE LA TOMBOLA MODERNA CHE REGALA SANO INTRATTENIMENTO E PRODUCE POSTI DI LAVORI E RISORSE ERARIALI”.
(AGIMEG – 09/03/2022)
“E’ necessario che la politica metta mano ai costi legati ai canoni di concessione del bingo (al settore sono stati chiesti anche per i mesi di chiusura dovuti alla pandemia ndr). Nel 2015 il canone oneroso mensile per ogni sala era di 2.800 euro e incideva per il 2,58% sul fatturato, nel 2019 è pari a 7.500 euro ed incide per il 6,62%. Sono numeri che portano al fallimento della nostra rete”. Lo ha dichiarato Italo Marcotti, presidente Federbingo durante l’incontro tra i vertici di Sistema Gioco Italia e la stampa.
“Nonostante che in questi anni, anche con le difficoltà dovute alla pandemia, il settore abbia prodotto meno valore, è stato aumentato il canone. Oggi il bingo raccoglie 1,5 miliardi di euro, ma occupa quasi 10mila persone. Questi dati sono fondamentali, visto che il bingo conta il 10% del totale della forza lavoro nel settore dei giochi. Eppure non veniamo ascoltati dalla politica. Dovremmo invece avere la dignità di qualsiasi altro concessionario di Stato”.
Per Marcotti “l’obiettivo è convogliare le forze del settore in un’unica voce: la questione territoriale, la tassazione, il riordino sono i punti chiave del comparto, le problematiche che vanno risolte. La rete del bingo oggi conta su 188 punti, tra qualche mese saranno anche meno, ma non si può cancellare”.
“Tra l’altro, la pandemia ha insegnato che dopo due anni a sale chiuse il problema del gioco azzardo patologico non è stato risolto, ma è solamente migrato sulla rete illegale. Lo Stato non deve dimenticare che siamo concessionari legali, che investono, producono posti di lavoro e garantiscono entrate erariali“, ha concluso Marcotti.

PALERMO, TROVATI APPARECCHI DA GIOCO ILLEGALI
(PRESSGIOCHI – 09/03/2022)
I funzionari ADM di Palermo, in collaborazione con i militari dell’Arma dei Carabinieri, nell’ambito dei controlli finalizzati al contrasto del gioco illegale, hanno effettuato una verifica presso un esercizio commerciale adibito alla vendita del pane e di generi alimentari.
All’interno del locale, il titolare aveva messo a disposizione dei clienti una slot machine priva di codice identificativo e di nulla osta per la messa in esercizio, che funzionava in maniera indipendente senza collegamento alla rete telematica di ADM, e un distributore di chewing gum che in realtà mascherava un apparecchio da intrattenimento, non conforme alle caratteristiche tipiche dei videogiochi legali, mediante il quale il giocatore non riusciva a influenzare in alcun modo con la propria abilità l’esito della partita poiché l’esecuzione del gioco era del tutto casuale.
Sequestrate le apparecchiature, al titolare dell’esercizio sono state elevate le contestazioni amministrative e pecuniarie previste dalla normativa vigente per un importo complessivo superiore a 100 mila euro.
Oltre al recupero delle imposte dovute con il Prelievo Unico Erariale previsto sugli incassi delle slot machine, ADM applicherà sanzioni e interessi.