RS 13 GENNAIO 2022

UNIONE EUROPEA. EMCDDA CHIEDE DI OCCUPARSI ANCHE DI GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO
(PRESSGIOCHI – 13/01/2022)
La Commissione europea ha proposto oggi di rafforzare il mandato dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze europeo (EMCDDA) per garantire che l’agenzia svolga un ruolo più importante nell’individuare e affrontare le sfide attuali e future legate alle droghe illecite nell’UE.
Le modifiche proposte comprendono l’emissione di allarmi quando sostanze pericolose vengono vendute consapevolmente per uso illecito, il monitoraggio dell’uso che crea dipendenza da sostanze assunte insieme a droghe illecite e lo sviluppo di campagne di prevenzione a livello dell’UE.
L’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze europeo (EMCDDA) è pronto a rivedere ed aggiornare il proprio regolamento istitutivo e mandato per rispondere alle diverse questioni delineate nella definizione del problema delle dipendenze. Questo permetterà all’agenzia di svolgere anche un ruolo internazionale più forte.
Il moderno fenomeno della droga richiede un’analisi in tempo reale e lungimirante sulle minacce emergenti al fine di anticipare gli sviluppi e fornire informazioni sui modi migliori per affrontare questi nuovi fenomeni. L’attuale regolamento istitutivo dell’Agenzia si occupa delle droghe illecite, cioè quelle controllate dalle convenzioni delle Nazioni Unite sulla droga e non include altre dipendenze (basate su sostanze o comportamentali) nel suo mandato, come il gioco d’azzardo patologico.
L’EMCDDA è il centro di informazione sulle droghe dell’Unione europea, fondata nel 1993 per raccogliere, analizzare e divulgare informazioni, rivolgendosi in particolare ai politici dei paesi membri.
Diversi Stati membri – segnala la Commissione europea – hanno sviluppato strategie per affrontare dipendenza più ampie, che spesso riguardano altre sostanze (legali), come l’alcol o il tabacco, o anche dipendenze non basate su sostanze, come il gioco d’azzardo o il gioco compulsivo, basate sulla logica che sono tutte dipendenze e condividono caratteristiche comportamentali.
La possibilità per l’EMCDDA di rivedere il proprio campo d’azione amplierebbe gli sforzi dell’Agenzia lontano dall’area della droga e aprirebbe il campo d’azione per affrontare un ambito tematico completo relativo a un’ampia gamma di dipendenze da sostanze e comportamentali.
L’attuale ambito d’azione tematico dell’Agenzia fa riferimento a “droghe e tossicodipendenze e loro conseguenze”. Lo stesso regolamento istitutivo non definisce ulteriormente i termini. Pertanto, occorre ricorrere alla definizione di droga nel diritto dell’UE. Al momento dell’adozione del regolamento (CE) 1920/2006, la decisione quadro 2004/757/GAI del Consiglio ha definito le droghe in riferimento alle convenzioni delle Nazioni Unite sulla droga e all’azione comune concernente lo scambio di informazioni, la valutazione del rischio e il controllo delle nuove droghe sintetiche.
Sulla base di questa definizione, l’ambito d’azione tematico dell’Agenzia copre le droghe (illecite). Quando si rivede il mandato, la domanda è se debba essere esteso ad altre forme (problematiche) di consumo di sostanze, inclusi alcol, tabacco, medicinali soggetti a prescrizione e/o dipendenze non direttamente collegate all’uso di sostanze, come il gioco d’azzardo e il gioco compulsivo.
Le dipendenze da alcol e tabacco rappresentano un grave problema di salute e portano a notevoli conseguenze sociali ed economiche. La dipendenza da medicinali soggetti a prescrizione è un problema crescente nell’UE e la possibile portata del problema può essere vista nella crisi degli oppioidi negli Stati Uniti. Le dipendenze comportamentali non implicano l’uso di sostanze, ma possono coprire un’ampia varietà di comportamenti problematici, come il gioco d’azzardo, il gioco compulsivo, la dipendenza da Internet, la dipendenza dal sesso, la dipendenza dallo shopping e il binge eating.
Le dipendenze sono in una certa misura simili biologicamente e comportamentalmente, determinano una compulsività simile e talvolta vengono affrontate attraverso approcci politici simili.
I mercati leciti e illeciti coinvolgono diversi tipi di attori e presentano diversi tipi di problemi. Tuttavia, alcuni considerano la distinzione arbitraria da un punto di vista scientifico e la distinzione può cambiare nel tempo. Eventuali cambiamenti nella classificazione di una sostanza come lecita o illecita devono essere presi in considerazione in qualsiasi considerazione sul futuro mandato. Ciò è rilevante anche per i prodotti a basso contenuto di THC77 e i prodotti contenenti cannabinoidi, che sono già sul mercato, o per i farmaci da prescrizione, che sono ampiamente utilizzati in modo improprio in alcune aree del mondo (ad esempio antidolorifici a base di oppioidi).
La consultazione delle parti interessate durante la valutazione 2018/19 ha rivelato che, mentre la maggioranza delle parti interessate nazionali e dell’Agenzia erano ampiamente favorevoli all’ampliamento del campo di applicazione ad altre dipendenze, altri gruppi di parti interessate (comprese le parti interessate a livello di UE) erano fondamentali. L’ampia opzione di revisione dovrebbe affrontare le possibili sovrapposizioni con le politiche esistenti su queste dipendenze, basandosi su aree che si adattano strettamente alle attuali attività dell’Agenzia. Implicherebbe anche un serio aumento delle risorse finanziarie e umane necessarie all’Agenzia per svolgere i suoi compiti.
Spetta ora al Parlamento europeo e al Consiglio esaminare e adottare il nuovo mandato.

IL GIOCO BUONO E GLI ENTI LOCALI. FRENI (SOTTOSEGR. ECONOMIA): “RIORDINO VUOL DIRE REGOLE OMOGENEE, NO A PREGIUDIZI SU GIOCHI PUBBLICI LEGALI”
(JAMMA – 13/01/2022)
Il sottosegretario all’Economia Federico Freni è intervenuto oggi all’evento “Il gioco buono. Il punto di vista degli enti locali”.
L’incontro costituisce il terzo appuntamento di un percorso avviato con l’Osservatorio sul gioco di SWG che, dal 2020, ne approfondisce in chiave empirica i principali temi del settore: dal concetto di “buon gioco” alle implicazioni per la tutela del giocatore e per il contrasto al mercato illegale, dalla prevenzione dei rischi patologici fino alle questioni fiscali.
“Leggendo il rapporto di SWG noto un certo ‘talebanesimo’ nei confronti del gioco. Molte affermazioni denotano una certa sconoscenza rispetto al fenomeno. Ancora una volta un preconcetto che affligge il mondo del gioco. Per parlare di riordino dobbiamo liberarci di questi preconcetti morali ed etici. E’ una attività come tante altre, senza negare che esista un fenomeno che è quello del gioco d’azzardo. Tutelare il cittadino non vuol dire chiudere i punti gioco, eliminarlo, ridurre drasticamente l’offerta, abolire le slot machine. Si tratta di preconcetti che ci impediscono una iniziativa normativa libera da questi. Diversamente saremo sempre schiavi di un livello normativo di compromessi a ribasso. La proroga, rifiutandosi di regolare è un compromesso al ribasso”, ha detto Freni.
“Le strade per un riordino del settore quali sono? Oggi se continuiamo a pensare il gioco come era prima della pandemia rischieremmo di lavorare su un concetto superato. Quel processo di digitalizzazione sta andando veloce. Trattare il gioco online diversamente dall’online sarebbe un errore, anzi, dedicare meno attenzione all’online sarebbe un errore in termini di pratica di gioco. Quindi un penso ad un trattamento omogeneo. Come omogeneo deve essere l’approccio normativo in una logica di sistema Stato. Non posso accettare che i giocatori siano trattati in modo diverso a seconda della città in cui si trovano, e così chi pensa di investire su questo settore. Tutti i cittadini dovranno giocare allo stesso modo, significa cioè coordinare in modo efficace la legittima sovranità delle Regioni ad intervenire su certi temi. Non dobbiamo mai dimenticare anche che una buona regolazione porta buoni risultati, prima gli interessi dei cittadini e poi quello degli industriali, e quindi prima pensiamo al contrasto del disturbo del gioco d’azzardo. E’ un problema, ma non deve essere un impedimento a regolare il gioco, semmai uno stimolo a farlo. E’ ora che ci impegniamo ad investire su una normazione omogeneo e nella logica di una visione che tenga conto del presente e non del passato”, ha aggiunto il sottosegretario all’Economia Federico Freni.
E ancora: “L’impegno che prendo è quello di immaginare una legge delega da arricchire con il contributo del parlamento in tempi veloci per mettere a terra un sistema. Ho qualche perplessità sullo strumento del testo unico ma certamente una legge delega che riordini completamente il settore è necessaria. Ho trasmesso alla Ragioneria dello Stato il testo base della legge delega, aspetto che questa lo rimandi indietro con le sue osservazioni e vorrei consegnarlo nelle mani del Ministro dell’Economia entro il mese di gennaio. Serviranno poi le migliori energie di tutto il parlamento per arricchire la legge delega. Noi possiamo trovare tutte le intese che vogliamo ma poi dobbiamo impegnarci ad attuarle. L’impegno a fare tutto in tempi veloci da parte mia c’è. Questo settore ha diritto come tutti gli altri ad avere una regolamentazione stabile, ma in questo ho bisogno dell’impegno di tutto il parlamento. Il gettito che ci dà il gioco è 16 volte maggiore della dote parlamentare riportata nell’ultimo bilancio, bisogna tutelare i cittadini ma vanno tutelate anche le entrate, questo con il concorso virtuoso di tutte le forze del parlamento. Senza una buona regolazione non faremo un buon servizio ai nostri cittadini”.

MINENNA (DG ADM): “DOBBIAMO EVITARE DI SPIANARE LA STRADA ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA CHE CON IL LOCKDOWN E LA CHIUSURA DELLA RETE DEL GIOCO PUBBLICO SI È ARRICCHITA”
(AGIMEG – 13/01/2022)
“Quella di oggi è un’occasione di confronto che ci consente di mettere a fuoco il bilancio di un anno complesso per il settore del gioco. Dobbiamo sgombrare il campo dalla speculazione sulla regolamentazione del gioco, altrimenti non si riesce ad affrontare in maniera tecnica il settore. Il gioco pubblico c’è ed è regolato, c’è un’Agenzia (ADM, ndr) con compiti di regolazione e vigilanza, e dove vi sono irregolarità vengono elevate sanzioni anche milionarie che servono per riportare l’operatività di chi è presente nei giusti canali”. E’ quanto ha dichiarato Marcello Minenna, direttore generale ADM, nel corso dell’evento organizzato da Formiche “Il gioco buono. Il punto di vista degli enti locali”.
“Durante il lockdown vi è la certezza che parte del gioco legale si è trasferito nel gioco illegale, che si portano dietro la criminalità organizzata, con illeciti di varia natura. Ciò ha portato a danni all’economia legale. Si può migliorare l’algoritmica del gioco pubblico che è vigilata, il sistema e l’elettronica che sta dietro a questi apparati definisce con esattezza il payout delle vincite. In tutto il restante gioco del mondo non regolato non esiste tutto questo. In due anni l’attività del Copregi, che Adm ha rilanciato con la collaborazione con le forze di polizia, ha mostrato la gravità e l’impatto negativo sul territorio del gioco illegale. Nel 2021 sono state chiuse oltre 200 sale ed elevate sanzioni per milioni di euro”.
“In attesa del riordino del gioco pubblico – ha detto ancora Minenna – serve una appurata discussione tra gli organi di competenza, senza considerazioni etiche. L’app gioco legale ha la finalità di far sapere a chi ha deciso di giocare se dove sta andando a giocare sia una sala nell’ambito della legalità e della regolazione dell’Agenzia. Abbiamo un confronto costante con il Sottosegretario con delega ai giochi, Federico Freni, si tratta ora di superare alcune questioni che altrimenti rischiano di non consentire una regolazione adeguata e moderna del settore. Vi sono concessioni che scadono, provvedimenti di proroga, mentre serve definire un nuovo assetto. Adm è all’avanguardia per verificare eventuali criticità, ma dobbiamo evitare di spianare la strada alla criminalità organizzata che con il lockdown e la chiusura della rete del gioco pubblico si è arricchita. Nonostante nostri tentativi di repressione, è evidente che se non definiamo un recinto sarà difficile vigilare e riuscire a garantire interventi efficaci. Questa è la vera sfida”.

GRASSI (SWG): ‘GIOCO, SCENARIO COMPLESSO CHE HA BISOGNO DI REGOLE’
(GIOCONEWS – 13/01/2022)
Riccardo Grassi, direttore di ricerca di Swg, presenta i risultati della ricerca condotta sul gioco assieme a Igt.
“Quando si parla di gioco abbiamo tre approcci: patologico-non patologico, legale-illegale, fisico-virtuale”. Lo sottolinea il direttore della ricerca di Swg, Riccardo Grassi, nel presentare, nell’incontro virtale promosso da Formiche.it “Il gioco buono – Il punto di vista degli enti locali”, i risultati della ricerca condotta sugli stessi assieme a Igt.
Grassi evidenzia come gli intervistati abbiano avuto diversi approcci, e come il gioco sia una “questione divisiva” e che “le informazioni sul gioco appaiono frammentate e incomplete”, mentre alcuni attori sulla scena assumono delle posizioni “anche ideologiche, per esempio parlando di gioco d’azzardo”.
Inoltre, esso “chiama in causa elementi di ordinamento istituzionale, economiche, di finanziamento dello Stato, ma anche di diritto d’impresa, di libertà individuale e di tutela dei soggetti deboli”.
Dopo aver evidenziato i cambiamenti causati dal lockdown, ossia la diminusione delle giocate e l’aumento del gioco online, Grassi sottolinea anche i cambiamenti nel lungo periodo: “la transizione dal punto di gioco fisico alle piattaforme digitali e la riduzione dell’interesse per i giochi con vincita differita. Questo spostamento rappresenta un elemento chiave nella gestione dei giochi e delle dinamiche regolative, ma anche un elemento di cricitità, in quanto riduce la capacità di cotnrollo tradizionale sui soggetti maggiormente a rischio di comportamenti patologici”.
Grassi evidenzia inoltre come quello del gioco sia un “sistema normativo complesso e in continua evoluzione, negli ultimi dieci anni ci sono stati molti interventi regolativi volti essenzialmente a limitare l’accesso nell’ottica del contrasto della ludopatia delle difesa delle categorie più deboli, ma anche mirati a regolare le nuove tipologie di gioco”.
“Il ruolo dell’ente locale è importante, può definire orari e distanze, può fare azioni di sensibilizzazione e di riparazione”.
Quanto alle sfide del riassetto del settore, dalla ricerca emergono tre direttrici del riordino: “regolare l’offerta e le modalità di accesso; monitorare e constrastare illegalità e gioco patologico. Alla radice del riodino c’è la ricerca di un complesso equilibrio, evitando che un diritto si trasformi in una patologia, e dunque occorre mantenere il cuore di una regolamentazione a livello nazionale”.
Tra le proposte degli enti locali c’è l’obbligo di tracciamento dei giocatori, il mantenimento del divieto di pubblicità, la riduzione dei punti di gioco, mentre sulla gestione dei ricavi emergono tre scenari: “il rifiuto di qualsiasi condivisione dei ricavi generati dai giochi; il finanziamento delle attività di prevenzione e riparazione sul Gap (visione più condivisa); il finanziamento di attivitùà sportive e culturali a livello territoriale. Ci troviamo di fronte a sistema complesso che ha un eccesso palese di regole, ma è anche in profondo cambiamento, il rischio di non trovare un sistema regolativo efficace è che i problemi prendano il sopravvento”.

GIORGETTI (IGT): ‘DAL RIORDINO PRESIDI IMPORTANTI DI SICUREZZA’
(GIOCONEWS – 13/01/2022)
L’Instituinal relations director di Igt suggerisce di partire dalle risposte contenute nella ricerca di Swg, tra le quali si possono trovare utili suggerimenti per una riforma del gioco che metta al centro il cittadino.
“È palese che via sia la necessità di una visione organica delle esigenze di chi vive sul territorio”, sottolinea Alberto Giorgetti, Institutional Relations Director di Igt nel suo intervento all’incontro virtale “Il gioco buono – Il punto di vista degli enti locali”, i risultati della ricerca condotta sugli stessi assieme a Igt.
“Chi può decidere in merito al gioco d’azzardo deve avere una visione organica delle esigenze di chi vive sul territorio. Credo che nelle opinioni più o meno corrette di chi sta sul territorio e cerca di dare risposte, più o meno corrette (riportate in precedenza nel report di Riccardo Grassi) si possono cercare le risposte, perché è evidente che tra queste ci sono anche delle soluzioni, che possono essere nei punti su cui gli intervistati convergono”.
Da qui il suggerimento di Giorgetti rivolto agli “attori che dovranno dare una regolamentazione al gioco buono, ossia un gioco legale pubblico, che possono partire da questi punti per avviare definitivamente un riordino che sia responsabile e sostenibile, che dia dei presidi importanti di sicurezza al giocatore e alla società”.