RS 12 GENNAIO 2022

CORTE DEI CONTI, TRASMESSA AL PARLAMENTO LA RELAZIONE SUL FONDO PER IL GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO
(PRESSGIOCHI – 12/01/2022)
Il Presidente della Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato della Corte dei conti, lo scorso 4 gennaio ha trasmesso, ai sensi dell’articolo 3, comma 6, della legge 14 gennaio 1994, n. 20, la deliberazione n. 23/2021 del 30 dicembre 2021, con la quale la Corte ha approvato la relazione riguardante «Il Fondo per il gioco d’azzardo patologico».
Il documento che analizza il Fondo e fornisce suggerimenti di miglioramento è stato trasmesso alla V Commissione Bilancio e alla XII Commissione Affari sociali del Parlamento.

DELEGA FISCALE, RIFORMA GIOCO E SCOSTAMENTO BILANCIO A RISCHIO RINVIO
(GIOCONEWS – 12/01/2022)
La riforma del gioco pubblico, come molte altre, rischia di slittare al dopo elezioni per il Presidente della Repubblica.
Un paese in sospeso. E’ quello che potrebbe scaturire dalle elezioni del prossimo presidente della Repubblica che dovrebbero essere avviate nei prossimi giorni. O, meglio, dai lavori preparatori che porteranno al nuovo Capo di Stato. Stando ai vari movimenti già iniziati nelle due camera, il rischio più grande di questo particolarissimo momento storico è quello di ritrovarsi con una serie di dossier che governo e Parlamento avrebbero dovuto affrontare a stretto giro, ora in bilico: considerando i tempi stretti (e la priorità data ai provvedimenti Covid) che potrebbero far slittare ogni cosa dopo l’elezione del nuovo presidente. Tra questi – come anticipato – , anche la riforma del gioco pubblico, che il sottosegretario all’Economia con delega ai giochi, Federico Freni, aveva annunciato di avviare durante il mese corrente. Ma non è certo l’unica in attesa di trattazione da parte di governo e parlamento. Anzi. Sul tavolo ci sono anche le gare per le concessioni delle spiagge con i governatori che (a differenza di quanto accade nei giochi e, anzi, in maniera del tutto opposta) hanno già scritto proposte in difesa dei concessionari, dopo che la materia è stata lasciata fuori dal ddl concorrenza, ma dopo l’accelerazione imposta dal Consiglio di Stato era attesa per metà gennaio. Ma nella lista delle riforme da attuare c’è anche quella – particolarmente importante ed urgente – del Csm, che andrebbe chiusa rapidamente visto che il rinnovo è in calendario per la fine di giugno.
La partita del Quirinale, però, con il primo voto atteso per il 24 gennaio, impone di non far emergere altre fratture in una maggioranza già piuttosto incrinata. Suggerendo, di conseguenza, di far slittare a dopo l’elezione del nuovo presidente una serie di dossier che governo e Parlamento avrebbero dovuto affrontare in questi giorni. Tra i provvedimenti più attesi, tuttavia, c’è anche il disegno di legge delega sulla riforma fiscale, atteso all’esame in commissione del cruciale, che potrebbe tuttavia essere proprio il più critico, su cui i partiti rischierebbero di spaccarsi. Quanto al nuovo scostamento di bilancio per finanziare ristori ai settori colpiti dalle restrizioni prenatalizie, invocato da Lega, Movimento 5 Stelle e Forza Italia, come confermato lunedì da Mario Draghi il governo non è intenzionato a metterlo in cantiere a breve: per ora i nuovi ristori dovranno attingere e risorse già messe a disposizione dalla legge di Bilancio o da precedenti decreti non utilizzate. Nulla si muoverà, dunque, fino alla nuova salita al Colle del prossimo presidente.
LA BATTAGLIA SU DELEGA FISCALE – A far slittare i lavori del governo, va detto, c’è anche la variante Omicron e l’aumento dei contagi, che ha coinvolto anche il personale tecnico dei partiti. Anche per questo la presentazione degli emendamenti alla delega fiscale nella commissione Finanze della Camera, prevista per il 10 gennaio, è stata rinviata a venerdì 14. I tempi si allungano e le votazioni difficilmente procederanno senza intoppi visto che i partiti, al netto della mediazione raggiunta nel documento conclusivo sulla riforma Irpef approvato la scorsa estate e sfociato nella revisione delle aliquote a favore dei redditi medio-alti, sono divisi. La Lega, dopo aver disertato il consiglio dei ministri per protesta contro l’ipotesi di revisione del catasto, ha promesso battaglia su quella che ritiene una “patrimoniale”: anche se Draghi ha giurato che si tratterà di un mero aggiornamento della mappatura senza aggravi per nessuno. E Matteo Salvini ha subito rilanciato chiedendo l’allargamento della “flat tax” ai redditi fino a 100mila euro. Tutto questo in aggiunta a un’altra serie di divisioni che potrebbero rivlearsi inopportune se emergeranno in Parlamento prima del voto per la presidenza della Repubblica, che imporrà un enorme lavoro di mediazione.
IL RISCHIO PER I GIOCHI – In questo scenario di enorme incertezza, si ritrova ancora una volta in balia degli eventi la tanto attesa riforma del comparto giochi. Che oltre a tardare, rischia anche di soccombere alle varie altre beghe di partito. Sì, perché la lega, che detiene anche la delega al comparto, dovrà già scontrarsi con premier ed esecutivo su altri temi e tenendo conto della difesa aperta perpetrata apertamente nei confronti di altri settori, difficilmente potrà trovare spazio altro. Soprattutto un argomento scomodo come il gioco. Sulle concessioni balneari, per esempio, la cui proroga al 2033 è stata cassata dal Consiglio di Stato, la partita è in mano ai ministri leghisti Massimo Garavaglia e Giancarlo Giorgetti. Che a fine dicembre invece di adottare un correttivo hanno rinviato, annunciando direttamente ai concessionari la creazione di un tavolo tecnico per “definire rapidamente una soluzione condivisa”. E anche se la ricetta proposta sembra essere la stessa ipotizzata dall’altra leghista Freni per i giochi, la soluzione finale si sa già che sarà molto diversa, come pure il trattamento riservato alla filiera.

SCOMMESSE, TAR PUGLIA: TOTEM COLLEGATI A PIATTAFORME DI GIOCO IRREGOLARI, NEGATO RINNOVO PATENTINO GENERI DI MONOPOLIO
(AGIMEG – 12/01/2022)
La presenza di Totem collegati a piattaforme di gioco irregolari per l’esercizio abusivo di gioco riservato allo Stato giustifica il rigetto dell’istanza di rinnovo del patentino per la vendita di generi di monopolio. E’ quanto ha stabilito il Tar Puglia Lecce – Sezione Terza in merito al ricorso sul provvedimento con il quale il Direttore della Sezione di Brindisi dell’Ufficio Monopoli per la Puglia, Molise e Basilicata dell’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli – Ufficio del Servizio Nuove Istituzioni ha rigettato l’istanza di rinnovo del Patentino per la vendita di generi di monopolio disponendo la soppressione del medesimo patentino.
“Ritenuto che, ad una sommaria delibazione propria della presente fase cautelare, il ricorso appare infondato atteso che, da un lato, pur essendo stata sospesa (in via cautelare) dal Tribunale Civile di Brindisi l’ordinanza-ingiunzione scaturita dal verbale redatto il 31 ottobre 2017 di contestazione dell’utilizzo di apparecchi elettronici TOTEM collegati a piattaforme di gioco irregolari per l’esercizio abusivo di gioco riservato allo Stato, tale verbale esiste e non è stato annullato e, dall’altro, che il principio “tempus regit actum” implica che la P.A. deve considerare anche le modifiche normative intervenute durante il procedimento amministrativo e vigenti al momento dell’adozione del provvedimento finale, sicché sussiste, altresì, ed è dirimente il motivo ostativo indicato nel provvedimento impugnato dell’art. 9 commi 3 e 7 del D.M. n. 51 del 2021 per la presenza di una Rivendita Ordinaria (…) con distributore automatico posta a distanza di 160 mt. (e, quindi, inferiore alla distanza minima di legge di 250 mt.)” dal ricorrente.
Per questi motivi il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia Lecce – Sezione Terza respinge la domanda cautelare proposta da parte ricorrente.

SLOT E VLT, IL TAR LOMBARDIA ACCOGLIE DOMANDA CAUTELARE CONTRO PROVVEDIMENTO DI SOSPENSIONE DEL FUNZIONAMENTO DEGLI APPARECCHI
(JAMMA – 12/01/2022)
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia, con decreto, si è pronunciato sul ricorso proposto da una società di gestione apparecchi, rappresentata e difesa dagli avvocati Matilde Tariciotti, Luca Giacobbe e Claudia Menichini, contro il Comune di Milano e la Regione Lombardia, nei confronti della Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che chiedeva l’annullamento – previa sospensione dell’efficacia e concessione di misure cautelari – del provvedimento di sospensione per giorni tre del funzionamento degli apparecchi ex art. 110 co. 6 del TULPS installati presso l’esercizio gestito dalla società.
Il Tribunale ha ritenuto l’istanza “meritevole di accoglimento in ragione delle giornate del 12, del 13 e del 14 gennaio 2022, in cui l’attività di raccolta di gioco resterebbe sospesa, fino alla trattazione collegiale della domanda cautelare, quale viene fissata per il 4 febbraio 2022, ove potranno essere peraltro più approfonditamente valutate le ragioni dedotte in sede ricorsuale”.