RS 17 DICEMBRE 2021

FRENI (MEF): “LA DELEGA SUI GIOCHI È PRONTA E SARÀ IN PARLAMENTO A GENNAIO, PRIMA CI SARÀ UN CONFRONTO CON TUTTA LA CATEGORIA. NESSUNA DISTINZIONE TRA FISICO E ONLINE E NIENTE GARE PER NUOVE CONCESSIONI SENZA REGOLAZIONE OMOGENEA”
(JAMMA – 17/12/2021)

“Dobbiamo avere giudizio, non possiamo sbagliare. Ecco perchè in legge di Bilancio non c’è nulla sui giochi. Lavorare in fretta è un errore, è già successo in passato. Abbiamo preferito prendere tempo, ma ciò non vuol dire che non avremo un sistema regolatorio in tempi veloci. La delega è pronta, stiamo limando con il Mef alcuni passaggi fondamentali, credo possa essere ragionevole pensare di avere la delega in Consiglio dei Ministri per poi sottoporla al parlamento nel mese di gennaio. Il mio approccio alla delega e quindi alla nuova regolazione del settore, soprattutto dell’online, è un approccio che non può non tenere conto della situazione antecedente e attuale, impostata su un paradigma non pienamente corretto, consistente nella separazione tra gioco online e gioco fisico, cosa che la pandemia ha dimostrato essere una sciocchezza”.
Lo ha detto il sottosegretario al Mef con delega ai giochi, Federico Freni, intervenendo al focus su concessionari e gioco legale online nell’ambito degli “Stati Generali del Diritto di Internet”, organizzati con il sostegno dell’Associazione Alumni Luiss in occasione della Festa della Rivista «Diritto di Internet».
“Il fenomeno gioco è complesso e unitario, chi vuole giocare troverà il modo di farlo sia online che fisicamente. Dare al gioco online un assetto autonomo e differenziato da quello fisico sarebbe un errore. Ho ritenuto saggio non procedere a nuove gare per le concessioni del gioco fisico e faccio lo stesso ragionamento per il gioco online. Finchè non ci sarà una regolazione omogenea qualsiasi procedimento diretto ad assegnare nuove concessioni sarebbe prematuro, cadremmo nell’errore di voler fare troppo in fretta qualcosa che fa fatto certamente, ma con i giusti tempi. Ecco perchè credo che la prudenza sia preferibile a una fretta esasperata. Per fare una buona regolazione dei giochi c’è bisogno di qualche mese, ci stiamo arrivando. Per raggiungere questo obiettivo non basta la politica, è necessario un ampio, lungo e completo confronto con tutta la categoria. Ecco perchè non ci sarà, almeno finchè ci sarò io, un concerto regolatorio che non abbia previsto audizioni di tutto il settore, perchè tutti potranno portare un contributo essenziale. Poi sarà il parlamento che deciderà. Prima che la delega approdi in parlamento ascolterò l’intera categoria. Non ci sarà un sistema regolatorio che non tenga conto delle opinioni di tutti. Questo perchè voglio un sistema regolatorio aderente alla realtà”.

SGI LANCIA L’ALLARME SULLE CONCESSIONI BINGO E RIVOLGE UN APPELLO ALLE ISTITUZIONI ED AL SOTTOSEGRETARIO FRENI
(PRESSGIOCHI – 17/12/2021)
Sistema Gioco Italia lancia l’allarme per l’incomprensibile situazione in cui si ritrova il Settore del Bingo e chiede l’intervento urgente delle Istituzioni competenti.
“La situazione è sconcertante” – sono le prime parole di Italo Marcotti, responsabile sezione Bingo di Sistema Gioco Italia – “Il settore del Bingo, che ha subito pesantemente gli effetti del lockdown, con chiusure delle attività prolungate e ripetute per ben oltre 340 giorni, oltre a non aver ottenuto sino ad oggi nessuno degli aiuti promessi si potrebbe vedere recapitare a breve dall’agenzia delle Dogane e dei Monopoli la richiesta di versamento per canoni pendenti sulle concessioni in essere a fronte di attività completamente ferme, a causa dell’emergenza sanitaria”.
“Le chiusure sono state imposte in una situazione di emergenza sanitaria, le abbiamo subite comprendendo le scelte difficili scelte del Governo. Abbiamo investito durante il lockdown,” – prosegue Marcotti – “sopportando costi enormi, per poter mettere in sicurezza luoghi di lavoro, attività, lavoratori e i cittadini. L’eventuale addebito di canoni relativi ai periodi di chiusura imposti ex lege a causa della pandemia, oltre ad essere incomprensibile nell’attuale contesto di grave crisi del settore del bingo, violerebbe peraltro l’art. 69 del decreto n. 18 del 17 marzo 2020 (cosiddetto “decreto Cura Italia”, convertito in legge, con modificazioni, dall’art. 1, comma 1, della l. 24 aprile 2020, n. 27 che, come ha incidentalmente ribadito il Tar Lazio in una recente sentenza pubblicata il 2 gennaio scorso, esonera i concessionari dal versamento del canone per i mesi in cui l’attività di raccolta del gioco fosse stata interrotta a causa dell’emergenza sanitaria. Siamo di fronte ad una situazione assurda, non sostenibile finanziariamente e contro le logiche di gestione di una qualunque impresa. E certamente” – conclude Marcotti – “non potremo non valutare azioni conseguenti, a tutela della continuità e della sopravvivenza delle nostre imprese”.
“Raccolgo il grido l’allarme di una parte rilevante della nostra filiera, il Settore Bingo” – è l’intervento Gennaro Parlati, Presidente di Sistema Gioco Italia – “e sarà mia cura intervenire attivando tutti i canali istituzionali per lo stralcio dei canoni non dovuti.”

AVVOCATO BENELLI: ‘RIORDINO GIOCO PREVEDA NORME SUI PVR’
(GIOCONEWS – 17/12/2021)
Al convegno della Luiss su diritto e internet, l’avvocato Benelli focalizza l’attenzione sulle problematiche connesse ai Punti vendita ricarica e chiede norme ad hoc nel riordino che verrà.
“Nell’ambito del riordino, gioco fisico e online non possono ricevere regolamentazioni differenziate, ma vanno tenuti ben distinti. In questa distinzione si inserisce il tema dei punti vendita di carte di ricarica – così vengono indicati negli schema convenzionali. I Pvr sono un elemento atipico della filiera del gioco a distanza. Non esiste norma che ne definisca i limiti, gli obblighi e le funzioni. È un fenomeno che esiste nella prassi e che non è specificamente regolato, ma dovrebbe esserlo”.
Lo afferma Cino Benelli, avvocato amministrativista, esperto di giochi pubblici, appalti e concessioni, nel corso del focus su concessionari e gioco legale online ospitato dal convegno “Gli stati generali del diritto di internet” organizzato all’Università Guido Carli di Roma oggi, 17 dicembre.
Nel suo intervento, dedicato al fenomeno dei punti di vendita ricarica e ai suoi profili problematici, Benelli ripercorre le normative in materia, evidenziando come il decreto 21 marzo del 2006 non sia più applicabile.
“Se confrontiamo gli schemi convenzionali del gioco fisico e online, vediamo come nel primo le figure della filiera vengano espressamente normate, vengano attribuiti dei ruoli, degli obblighi, delle funzioni. Nel gioco a distanza esiste solo la figura del concessionari, a cui è riservata la raccolta, che si può svolgere solo nei tempi e nelle modalità previste dalla concessione. Quindi, in linea di principio, non dovrebbero esserci figure diverse. La prassi dimostra diversamente. La convenzione di concessione afferma che la raccolta si può svolgere in proprio avvalendosi di non meglio precisati terzi, eventualmente incaricati, nel rispetto del Tulps, articolo 93, che dice che si può condurre un esercizio per mezzo di un pubblico rappresentante. Così potrebbe sembrare.
Se tale norma si lega all’articolo 8 del Tulps (secondo il quale “le autorizzazioni di polizia sono personali” e il “rappresentante deve possedere i requisiti necessari per conseguire l’autorizzazione e ottenere l’approvazione dell’autorità di pubblica sicurezza che ha conceduto l’autorizzazione”, Ndr), il gioco a distanza diventa gioco fisico.
Andando a vedere la prassi giurisprudenziale, alcuni concessionari che si sono avvalsi di questa rete sono stati poi sanzionati, si vede che i limiti dei Pvr sono tracciati in negativo: sappiamo cosa non possono fare, non possono svolgere attività di intermediazione. Ma è un limite evanescente, un giudice potrà dire che è stata svolta, un altro no, e si crea confusione”, rimarca Benelli.
L’avvocato quindi evidenzia altre contraddizioni. “Nella previsione di un registro degli esercenti di gioco pubblico sono stati inseriti anche i titolari di Pvr, figura che esiste nella prassi ma non è normata, non è prevista nelle convenzioni di concessione. Poi, c’è un altro problema: l’assenza di intermediazione chi la verifica? E la presenza dei requisiti morali, buona condotta, e la mancanza di condanne, requisiti richiesti a chi raccoglie gioco per lo Stato? L’organo accertatore si trova spesso in difficoltà, salvo casi macroscopici. L’assenza di regolamentazione può dare la stura a fenomeni di concorrenza sleale. Spero quindi che questo problema venga affrontato nell’ambito del riordino e che si possa dare una conformazione precisa a questi soggetti”.

DISTANZIOMETRO FRIULI VENEZIA GIULIA, AS.TRO: CONCESSA PROROGA PER I PUNTI GIOCO A MARZO 2022
(AGIMEG – 17/12/2021)
Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, nella seduta di oggi 17 dicembre 2021, ha approvato l’emendamento al Collegato della manovra di bilancio, con il quale viene prorogato l’adeguamento al “distanziometro“ di sale da gioco, sale scommesse, bingo e videolottery entro il termine delle concessioni governative attualmente in essere, la cui scadenza è fissata al 20 marzo 2022, salvo ulteriori proroghe.
«L’intenzione del legislatore è di ridare competenza allo Stato sulla gestione delle attività che operano con regolare concessione, in attesa dell’annunciato riordino del comparto in accordo proprio con le Regioni», spiega Diego Zaghis, delegato per il Friuli Venezia Giulia dell’associazione As.tro, che ha portato avanti il confronto con l’amministrazione.
L’emendamento approvato oggi, prosegue Zaghis, «intende dare corso alla naturale scadenza delle concessioni in corso. La risoluzione anticipata per effetto della legge regionale avrebbe portato a dei contenziosi che sarebbero ricaduti sul bilancio regionale e quindi sulla collettività. Oggi si conclude un lungo percorso di confronto e di consulenza con la Regione, che ha portato la classe politica a comprendere l’importanza del gioco legale come baluardo contro l’illegalità», conclude.
«La pandemia ha lasciato strascichi pesanti sulle attività del settore ed è importante che il Consiglio Regionale abbia compreso la delicatezza del periodo, – aggiunge Claudio Bianchella, responsabile nazionale di As.tro per le questioni territoriali – La proroga permetterà ad attività duramente provate di sostenere la ripresa in attesa del riordino del comparto e di questo siamo grati all’amministrazione regionale».
“Un ringraziamento particolare – si legge in una nota As.Tro – va quindi al nostro delegato regionale Diego Zaghis e al responsabile nazionale di As.Tro per le questioni territoriali dott. Claudio Bianchella, per l’impegno profuso in questi mesi a difesa di un diritto al lavoro ancora costituzionalmente garantito”.