RS 20 LUGLIO 2019

GAZIANO (CEO SKS365): “SENZA PUBBLICITÀ PUNTIAMO SULLA QUALITÀ DEL PRODOTTO E LA FORZA DELLA NOSTRA RETE. PVR TEMA DELICATO DA TRATTARE CON CAUTELA”
(AGIMEG – 20/07/2019)
Dalla genesi del Decreto Dignità alle sue conseguenze, passando per l’evoluzione dell’advertising ed una rinnovata consapevolezza dell’importanza della rete fisica. Queste sono alcune tappe del “percorso” tracciato da Francesco Gaziano, Chief Marketing Officer e Country Manager Italia SKS365, azienda che opera in Italia con il marchio Planetwin365, nell’intervista rilasciata al direttore di Agimeg Fabio Felici.
Come si è arrivati al divieto di pubblicità sul gioco?
Il Decreto Dignità, nella sua parte relativa al divieto di pubblicità per ogni forma di gioco, è frutto di diverse componenti. La parte che riguarda il settore è quella di essersi forse troppo “appoggiati” al Decreto Balduzzi. Aver basato l’attività promozionale facendo riferimento solo al suddetto decreto è stato un limite. Bisognava andare oltre, ad esempio con una politica meno aggressiva di occupazione spazi ed una autoregolamentazione condivisa che avesse come focus l’intrattenimento. Per quanto ci riguarda siamo sempre andati nella direzione di mettere in risalto la parte ludica della nostra attività. Detto questo, ricordo che tutti gli operatori hanno sempre agito nel pieno rispetto delle regole.
Come stanno reagendo le aziende?
La reazione deve basarsi su 4 punti principali. Il primo è quello che ha la qualità del prodotto come veicolo principale di sostegno all’attività imprenditoriale. Un prodotto ben fatto sotto tutti i punti di vista (grafica, assistenza all’utente, multichannel, ecc) aiuta in maniera determinante la vendita dello stesso. Insomma, come si dice in Inghilterra, “product is king”. Il secondo punto è molto collegato al primo. Perché al prodotto di qualità deve far seguito una rete di qualità. Una società come la nostra punta sempre sul rinnovamento della rete per offrire la migliore esperienza al cliente. Quindi grande attenzione all’accoglienza, alla tutela del cliente ed all’offerta, come detto, di prodotti all’altezza. Insomma entrare in agenzia deve sempre essere un’esperienza piacevole anche a prescindere dal gioco in se stesso. Il terzo punto riguarda il tipo di comunicazione che deve cambiare da advertising in informazione. Un adeguamento che deve riguardare anche gli affiliati che dovranno puntare su una comunicazione più virtuosa. Non si dovrebbero limitare solo alla comparazione quote ma anche, ad esempio, a confronti sugli strumenti di protezione del cliente. Il quarto ed ultimo punto riguarda la comprensione attenta e condivisa delle linee guida, in tema di pubblicità, emanate dall’Agcom. Il documento dell’Autorità, rispetto al decreto Dignità, è molto più corposo e contiene interpretazioni da interpretare. Insomma un processo complesso su cosa si può o non si può fare. Ogni studio legale od avvocato che segue un operatore può arrivare a soluzioni diverse che potranno essere chiarite da eventuali sentenze. La mia idea è quella che ci vorrebbe un tavolo comune tra le parti legali dei vari operatori, con l’obiettivo di arrivare a un documento finale che sia una sintesi generale delle varie posizioni e che tracci un percorso condiviso.
Rimanendo in tema Decreto Dignità, lo stesso porterà ad una concentrazione del mercato?
L’acquisizione o la fusione di aziende è un fenomeno che nel nostro paese si sta verificando da tempo. Forse il fatto di non poter acquisire clienti nel modo classico potrebbe portare qualche operatore più piccolo a confluire in aziende più grandi che magari puntano invece ad un consolidamento. Se questo fenomeno riguarderà principalmenteonline su online o online su offline, è difficile preventivarlo.
I problemi che riguardano l’affiliazione, potrebbero rilanciare la figura dei PVR?
“I PVR (Punti Vendita Ricariche) vanno guardati con molta attenzione. Si tratta infatti di un segmento estremamente delicato da trattare, perché bisogna essere certi di avere tutte le carte in regola per quanto riguarda situazioni come l’antiriciclaggio, tema su cui SKS365 è al top in Italia grazie a un costante lavoro di implementazione e aggiornamento delle infrastrutture tecnologiche. Ma, come dicevo, è un tema delicato, che va affrontato con molta cautela in modo da tutelare chi opera tramite concessione ADM e che, essendo giustamente sottoposto a regole sempre più stringenti e ad altissimi costi di gestione, si ritrova a dover fronteggiare di fatto una concorrenza sleale da parte di chi usa i PVR in modo poco ortodosso”.

FATTO QUOTIDIANO, PROCESSO BLACK MONKEY: “ECCO COME LA ‘NDRANGHETA TRUCCAVA LE SLOT”
(AGIMEG – 19/07/2019)
L’impero della criminalità organizzata sul gioco d’azzardo illegale coinvolgeva l’Italia da Nord a Sud. Come emerso dal processo “Black Monkey”, il cui secondo grado è iniziato poche settimane fa nel Tribunale di Bologna, secondo l’inchiesta svolta dal “Fatto Quotidiano”, la ‘Ndrangheta aveva allargato il mercato parallelo delle schede contraffatte (da inserire all’interno delle slot) a tutta la penisola. Negli interrogatori, sei in totale tra il marzo e il giugno 2017, sono stati ripercorsi i meccanismi delle pratica illegale. Le schede di tipo “Black Monkey” (da cui prende il nome l’indagine delle forze dell’ordine) venivano ‘taroccate’ seguendo due modalità: la prima era un meccanismo che faceva risultare un flusso di giocate molto minore a quello reale, ma questo poteva portare controlli da parte di Aams. Il secondo, invece, era un metodo più ‘sicuro’ poiché ai Monopoli di Stato veniva consegnato il dato corretto di denaro giocato e vinto, ma le vincite non risultavano ai giocatori. Ancora più evoluta era la struttura che gestiva il gioco d’azzardo online: nel 2007 era iniziato a circolare un nuovo prodotto di slot online in varie sale giochi in Italia, da Taranto fino al Nord. Le regioni in cui veniva distribuito questo nuovo prodotto erano Puglia, Marche, Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Toscana. Per di più, nel tentativo di entrare nel mercato campano, si sono verificati contatti con alcuni esponenti della camorra che per l’introduzione di questo nuovo prodotto richiedevano una percentuale del 10%.

TASSA 500 MILIONI: ‘CONCESSIONARIO PUÒ FAR PAGARE SUA PARTE A GESTORE’
(GIOCONEWS – 18/07/2019)
Il Tribunale civile di Roma ha stabilito che il concessionario è legittimato a far pagare al gestore la sua parte per quanto attiene la tassa da 500 milioni di euro.
Con una sentenza, la decima sezione del Tribunale civile di Roma ha respinto il ricorso di un gestore che chiedeva di adottare “provvedimenti necessari e idonei a far cessare immediatamente l’ingiusto provvedimento di sospensione delle attività di raccolta del gioco lecito tramite Vlt (…) in attesa delle necessarie verifiche delle somme eventualmente dovute” da esso “in attesa delle necesarie verifiche sulle somme eventualmente dovute (…) da ricalcolare in ragione della compensazione da applicare a fronte di quanto legittimamente versato (…) in virtù del patto di stabilità erroneamente quantificato”.
Secondo il Tribunale, dunque il concessionario è legittimato a pretendere il pagamento delle somme che il gestore deve pagare relativamente alla tassa da 500 milioni di euro introdotta con la legge di Stabilità 2015.
Nella sentenza, i giudici osservano che “il legislatore è intervenuto anche sulla norma censurata con una disposizione definita interpretativa e quindi da intendersi qualificata come di interpretazione autentica; quale che sia la natura della norma, certo è che l’onere del prelievo forzo non è più a carico solo dei concesionari, ma grava su tutti gli operatori della filiera del gioco lecito e quindi anche se esercenti e gestori”. Inoltre, “il criterio di riparto di tale onere è basato non solo sul numero degli apparecchi riferibili ai concessionari, ma anche sulla partecipazione alla distribuzione del compenso cui ha diritto ciascus operatore della filiera secondo i relativi accordi contrattuali”.
I giudici aggiungono che con la legge di Stabilità 2016 “il prelievo forzoso non è più solo a carico dei concessionari ma si applica a ciascun operatore della filiera e per essi il criterio di riparto dell’onere economico aggiuntivo è fissato direttanenente dalla legge (e non più affidato a un’incerta rinegoziazione degli accordi contrattuali) in misura proporzionale alla partecipazione di ciasucn operatore della filiera a valle dei concessionari (ossia esercenti e gestori) alla distribuzione del compenso sulla base dei relativi accordi contrattuali quanto all’anno 2015”.
Il giudici escludono infine che “la resistente abbia illegittimamente preteso gli importi in questione e che abbia così determinato l’inesorabile difficoltà della ricorrente a onorare gli impegni presi e l’aggravamento della sua posizione debitoria”.

ADM, CONTROLLI A TAPPETO PER LA REPRESSIONE DEL GIOCO ILLEGALE IN TOSCANA: SEQUESTRI E RAFFICA DI ILLECITI DI NATURA TRIBUTARIA, AMMINISTRATIVA E PENALE
(JAMMA – 18/07/2019)
I funzionari dell’ Agenzia Dogane e Monopoli (ADM) per la Toscana hanno effettuato dal 1° al 5 luglio 113 controlli, congiuntamente con le Forze di Polizia, l’Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza di tutta la Regione, diretti alla prevenzione e alla repressione del gioco illegale, la sicurezza del gioco e la tutela dei minori.
Oggetto di tali attività di controllo, la verifica dei requisiti di legalità e regolarità degli apparecchi di intrattenimento. Sono stati riscontrati 8 illeciti di natura tributaria (mancato assolvimento dell’imposta su intrattenimenti), 1 di natura penale (mancanza della tabella dei giochi proibiti) ed è stato effettuato un sequestro di 6 totem non collegati alla rete statale del gioco. Il dato complessivo relativo degli interventi effettuati è ancora parziale in quanto si attendono i verbali delle altre Forze dell’Ordine.
Analoghe operazioni sono state svolte in Umbria e Sardegna. In Umbria sono stati effettuati 68 controlli ispettivi, rilevanti solo un illecito amministrativo (mancata differenziazione del gioco), mentre in Sardegna sono stati effettuati 62 controlli riscontranti 29 illeciti di natura tributaria (mancato assolvimento dell’imposta su intrattenimenti) e amministrativa (mancata esposizione dei titoli autorizzativi, mancata differenziazione di gioco) e due illeciti di natura penale (mancata esposizione della tabella dei giochi proibiti e violazione art. 4 della legge 88/2009 sul gioco a distanza e della legge 401/89 – art. 4 comma 1, 4bis e 4ter) con conseguente sequestro, da parte delle Forze dell’Ordine, delle apparecchiature informatiche.

ELENCO OPERATORI DEL GIOCO (RIES): È ORA DI RINNOVARE L’ANTIMAFIA
(JAMMA – 18/07/2019)
Trascorsi sei mesi dall’iscrizione all’elenco degli operatori del gioco e gestori slot (RIES) l’autocertificazione antimafia va rinnovata. In una circolare l’ADM ha sottolineato che il mancato aggiornamento di tale documento, se reiterato per tre volte, comporterà la cancellazione dall’elenco RIES.
“A tal fine si si evidenzia che la certificazione antimafia come previsto dalla normativa vigente deve coprire l’intero periodo di validità dell’iscrizione all’elenco, e pertanto, prima della sua scadenza (6 mesi), sarà cura dell’utente rinnovarla.
Una volta compilato il modulo di aggiornamento, il sistema predisporrà il corrispondente file in formato .pdf che sarà scaricato e sottoscritto con la firma digitale e ricaricato ai fini della successiva accettazione e protocollazione. La conferma di accettazione determinerà in automatico la modifica in elenco delle informazioni aggiornate.
In proposito si fa presente che ai sensi delle disposizioni del decreto direttoriale 2011/31857/Giochi/Adi del 9 settembre 2011 e ss. mm. il mancato aggiornamento dei dati in parola costituirà, se reiterato per tre volte, inadempimento sanzionabile con la cancellazione dall’elenco”.
Con l’occasione è opportuno verificare che tutti i dati comunicati con l’istanza di iscrizione siano giusti.
La comunicazione e l’informazione antimafia hanno rispettivamente la validità di 6 e 12 mesi, salvo il caso di intervenute variazioni nell’assetto societario. A tale proposito i legali rappresentanti delle imprese destinatarie di comunicazioni o informazioni in corso di validità hanno l’obbligo di comunicare alla Prefettura qualsiasi modifica dell’assetto proprietario e dei propri organi sociali entro 30 giorni dalla data della modifica, trasmettendo copia dell’atto o contratto che determina tali modifiche e, in caso di variazione degli organi sociali, la dichiarazione sostitutiva di certificazione dei familiari conviventi resa dai soggetti subentrati nelle cariche. La violazione dell’obbligo di comunicazione delle variazioni societarie è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria da 20.000 a 60.000 Euro.

SCOMMESSE. A GIUGNO, TRA RETAIL E ONLINE, RICAVI IN CALO A 82,5 MLN
(PRESSGIOCHI – 18/07/2019)
Nel mese di giugno il mercato delle scommesse sportive italiano ha registrato ricavi in calo, nonostante la presenza dei mondiali di calcio femminili che non hanno catturato l’attenzione dei giocatori come ci si sarebbe aspettati.
Inoltre, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli a maggio non ha comunicato i dati relativi al mercato del bingo online, quindi si può ipotizzare, analizzando le prestazioni degli anni precedenti, che a giugno si sia registrato un calo abbastanza significativo. Secondo i calcoli riportati da Ficom Leisure, si stima che le entrate del bingo in Italia siano diminuite il 10% mese su mese, il che suggerisce un fatturato totale di 2,7 milioni a giugno.
Mentre l’Italia ha registrato un aumento dell’1,1% anno su anno con ricavi totali di gioco per 117,5 mln di euro, i bookmaker hanno registrato un rallentamento stagionale a giugno, non aiutato dalla partecipazione delle Azzurre ai Mondiali di calcio Fifa. I ricavi totali delle scommesse sportive infatti sono diminuiti del 26,9% su base annua, in parte dovuto alle scommesse in agenzia.
I ricavi del retail infatti sono calati a 40 mln di euro, in calo rispetto ai 65,2 mln dell’anno precedente. Anche se l’online ha tenuto meglio, ha comunque registrato un calo delle entrate per il 10,7% a 42,5 mln.
Tuttavia, giugno è stato un mese particolarmente forte per bet365, che ha fatto un balzo in avanti rispetto ai suoi concorrenti per conquistare una quota del 21,4% del mercato. Questo passaggio lo ha posizionato davanti a PlanetWin365 che ha visto la sua quota di mercato scendere all’11,2%, consentendo alla Snai di proprietà di Playtech di sostituirlo come il secondo marchio con una quota del 12,4%.
I ricavi dei casinò sono diminuiti in modo sequenziale, sebbene il totale di 62,5 milioni di euro abbia rappresentato un miglioramento del 12,6% rispetto a giugno 2018. Il poker, attraverso cash game e tornei, ha sofferto, con ricavi in calo sia su base annuale che mese su mese. PokerStars ha aumentato la sua quota di mercato del casinò al 10,6% nel corso del mese e continua a dominare sia il cash poker che i tornei. Il suo concorrente più vicino, per i casinò, rimane Lottomatica, con una quota di mercato del 7,9%.
Tutti i dati e le cifre vengono elaborati dalla principale società di consulenza aziendale europea Ficom Leisure, specializzata in tutti i segmenti del settore delle scommesse e del gioco.