RS 20 MAGGIO 2022

AMUSEMENT: NUOVA CIRCOLARE ADM PER DETTARE LINEE GUIDA AGLI OPERATORI DEI COMMA 7
(PRESSGIOCHI – 19/05/2022)
Arriva con data di oggi, 19 maggio 2022, la nuova circolare di ADM diretta a dettare delle linee guida per gli operatori di apparecchi di giochi senza vincite in denaro e volta a ripercorrere tutte le informazioni e le direttive fornite nel corso dell’ultimo anno sulla nuova regolamentazione dei comma 7.
L’Agenzia – spiega ADM – ha dato attuazione alle norme dettate dal legislatore nel 2012 approvandone le regole tecniche di produzione e le regole amministrative. Ad oggi, pertanto, tutti i nuovi apparecchi Comma 7 prodotti ed importati a partire dal 1 giugno 2021, dovranno essere certificati e dotati di nulla osta di distribuzione e di nulla osta di esercizio (e del relativo dispositivo di sicurezza) ed essere installati in esercizi dotati di licenza di pubblica sicurezza ex art. 86 del T.U.L.P.S.. Si sottolinea che tale certificazione è necessaria anche per quegli apparecchi antecedentemente inquadrati fra gli apparecchi meccanici ed elettromeccanici che prima della nuova regolamentazione erano prodotti e venduti senza alcuna certificazione, adesso, invece, prevista dalla legge.
Nella Determinazione direttoriale n. 172999 del 1° giugno 2021 modificata dalla determinazione direttoriale n. 480037 del 16 dicembre (DRA) sono state previste specifiche regole e procedure che hanno consentito di salvaguardare il parco macchine esistente. Attualmente, oltre agli apparecchi dotati di nuovo nulla osta di esercizio, tutti gli apparecchi per i quali sia stata presentata istanza per il rilascio del titolo autorizzatorio entro il 30 aprile e sia stato effettuato il relativo pagamento possono rimanere installati fino a tutto il 30 giugno 2022 con la sola apposizione dell’attestato di pagamento.
Per quanto concerne i punti di offerta del gioco ove è consentita l’installazione degli apparecchi, si sottolinea che è stata introdotta, fra gli altri, una nuova tipologia di esercizio ovvero la sala dedicata esclusivamente al gioco senza vincita in denaro, caratterizzata dal puro intrattenimento. Anche in tali sale è possibile installare apparecchi riconducibili alla categoria comma 7, lett. c), che dispongono di collegamento in rete, fra l’altro, per la realizzazione di gioco simultaneo a distanza e per la formazione di classifiche, con le modalità fissate nella DRTEC.
ADM ha, inoltre, stipulato un Protocollo con il CONI avente ad oggetto l’utilizzo a fini sportivi degli apparecchi da intrattenimento senza vincita in denaro. Con tale Protocollo sono stati individuati criteri di carattere soggettivo e oggettivo per la qualificazione degli apparecchi da intrattenimento quali attrezzature, strumenti o campi di gioco per la pratica dell’attività sportiva dilettantistica e per l’individuazione delle SSD/ASD affiliate alle Federazioni sportive e degli atleti tesserati a cui tale regolamentazione si applica, al fine di sottrarre alla regolamentazione di pubblica sicurezza di cui all’articolo 110, comma 7 del T.U.L.P.S apparecchi da intrattenimento come biliardi, biliardini, freccette, etc.
Qualsiasi tipo di apparecchio che consente il gioco senza vincita in denaro non conforme alle regole tecniche di cui alla DRTEC installato al 1° luglio 2022 all’interno dei padiglioni e delle sale trattenimento dovrà, nei termini e con le modalità che saranno definite con il provvedimento direttoriale previsto dall’articolo 10, comma 5 della DRA, essere dotato di titolo autorizzatorio o disinstallato da dette attrazioni. Rientreranno in tale regime provvisorio, altresì, le apparecchiature che consentono il gioco con collegamento da remoto purché dotate di elementi hardware o software specifici che impediscono la libera navigazione in rete, permettendo esclusivamente il collegamento a piattaforme on line, destinate unicamente al gioco senza vincita in denaro.

ESPORTS E SALE LAN, QUELLO CHE OPERATORI E REGOLATORE NON DICONO
(JAMMA – 20/05/2022)
Non possiamo non apprezzare il volume di lavoro che i tecnici della Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli (ADM) hanno fatto e stanno facendo nel tentativo di dare regole certe al mercato degli apparecchi di puro intrattenimento.
Un lavoro che ha prodotto montagne di carte, dettagliate istruzioni per adempimenti e una minuziosa descrizione per come applicare sanzioni a chi non si adegua alle disposizioni.
Dopo la rivoluzione normativa voluta dall’allora sottosegretario al MEF con delega ai giochi, Alberto Giorgetti, condivisa dal Legislatore nel 2011, ci sono voluti oltre 10 anni di studi, incontri, notificazioni alla Commissione europea, per arrivare al punto attuale, ovvero alla viglia dell’attuazione delle nuove regole.
Ma mentre i tecnici dell’ADM lavoravano per sviluppare un progetto credibile per le regole del gioco è accaduto di tutto. Il cliente giocatore è cambiato, sono mutati i comportamenti del cittadino e ci troviamo nel pieno dell’era della società dell’informazione, dove la sfida della digitalizzazione – tra una pandemia e il rischio di una guerra nucleare – è sempre argomento principale nella trattazione e regolamentazione delle attività economiche.
La spinta comunitaria sul progetto Industria 4.0, oltre ad una più attenta osservazione delle relazioni sociali che oggi sono nella maggior parte dei casi mediate da device commerciali (telefonini e computer), suggeriscono approcci diversi in molti settori della vita economica e sociale.
La paura della diffusione dei totem, il timore per il dilagare dei PVR, degli Esports e delle sale LAN purtroppo porta a concentrarsi sul dito che indica la luna, quindi a perdere di vista il problema – se vogliamo definirlo un problema.
L’evoluzione può presentare problemi ma è inevitabile.
Oggi lo smartphone più economico permette di giocare con ogni tipo di gioco, partecipare alle competizioni di Esports e ricaricare o movimentare conti bancari e conti di gioco.
Pertanto sembra giunto il tempo di superare la logica del terminale dedicato, non per il desiderio di qualcuno o per avvantaggiare qualche azienda, semplicemente per l’obbligo che l’evoluzione tecnologica ci impone.
A cosa serve allora prendersela con il calcio balilla? Non può certo diventare un totem, un atteggiamento più concreto è invece quello di tentare di capire come evitare la fruizione di gioco illecito tramite smartphone, computer o altri device.
Così si arriva a guardare la luna, a mettere l’attenzione dove merita. E allora dobbiamo ammettere che il controllo delle piattaforme che offrono gioco sul Web è ancora un miraggio.
Nonostante i sistemi di inibizione per le offerte transnazionali (dot-com) e le diverse operazioni di polizia, anche per il gioco con vincita di denaro si è ottenuto poco o nulla.
Altra certezza è che ostacolando con macchinosi adempimenti il gioco tramite terminale dedicato si ottiene come reazione la migrazione di offerta e domanda su terminali commerciali.
Possibile che nessuno si sia avveduto che i videogiochi del coin-op non hanno più mercato? Vogliamo che il gioco pubblico faccia la stessa fine?
Forse siamo noi che viviamo in un mondo astratto, in passato abbiamo già parlato di realtà aumentata, virtuale, metaverso e spazi ubiqui. La storia però si ripete, anni fa siamo stati derisi perché parlavamo di download dei giochi, anche allora non per impaurire, solo per fornire spunti di riflessione e ricerca; oggi con le Sale LAN quanto da noi anticipato si tocca con mani, è una realtà nella quale è evidente che la regolamentazione deve incidere sulla piattaforma e non sul terminale.
Questo è quello che non dicono operatori e Regolatore, forse per interessi economici di medio termine o perché quello che si dovrebbe fare è estremamente difficile.
Possiamo rimandare ancora?
Forse, noi riteniamo invece che piuttosto che affaticarsi ulteriormente in esercizi normativi e protocolli, varrebbe la pena di impegnarsi tutti in un confronto aperto con la speranza di arrivare con le idee chiare a quello che da tempo annunciamo come “riordino dei giochi”.

LAMA (PRES. FEDERAMUSEMENT CONFESERCENTI) AD AGIMEG: “IMPORTANTE PROSEGUIRE IL LAVORO DI CONFRONTO CON ADM SOPRATTUTTO IN TEMA DI AUTOCERTIFICAZIONI”
(AGIMEG – 20/05/2022)
“Come Federamusement Confesercenti abbiamo apprezzato lo sforzo di ADM che, con l’ultima circolare, ha di fatto riaperto la tempistica per tutti gli stagionali che, per vari motivi, non erano riusciti ad inserire le autocertificazioni. In questo provvedimento abbiamo visto una soluzione concreta per quanto riguarda le problematiche relative alle sale Lan ed abbiamo apprezzato lo sforzo di un riepilogo della normativa che però lascia ancora aperti dei punti importanti”. E’ quanto afferma ad Agimeg il presidente di Federamusement Confesercenti, Alessandro Lama.
“Adesso diventa quindi ancora più importante la concertazione e il lavoro su una legge che possa superare diverse problematiche. Certamente ci vuole più rapidità da parte dell’Amministrazione nella gestione delle problematiche sul territorio, in special modo per chi deve vendere o gestire le apparecchiature perché in questo momento i sistemi software non sono ancora aggiornati e non permettono di trasferire le macchine autocertificate. Per alcuni tipi di apparecchiature, come quelle ticket redemption più vetuste, sarà complicato rispettare la scadenza. Ciò accade non tanto per problematiche relative alla conformità o meno degli apparecchi, ma per il fatto che molta documentazione richiesta dagli enti è ormai irreperibile.
“Era prevista una riunione dopo il 30 aprile con ADM per verificare insieme a loro i numeri di queste apparecchiature e arrivare ad una decisione. Speriamo che a breve, dopo la pausa dovuta alle delibere con il Coni e problematiche delle sale LAN che hanno sicuramente rallentato il tavolo di concertazione, ci si possa incontrare. Siamo fermamente convinti che su questi tavoli comuni è necessario trovare delle soluzioni, confrontandosi con le rappresentanze più importanti del territorio. Essenziale quindi che non si interrompa questa collaborazione continua con i Monopoli, perché è l’unica maniera per permettere al nostro mercato già segnato da pandemia e recessione di sopravvivere…”

GRAVINA (FIGC): ‘RACCOLTA SCOMMESSE, PERCENTUALE VADA AL CALCIO’
(GIOCONEWS – 20/05/2022)
Ad un forum sul rilancio del calcio, Gravina, presidente Figc, ripropone un’idea a lui cara. Mentre l’Ad della Juve, Arrivabene, punta sul dialogo con l’industria dell’intrattenimento.
“Ritengo che il calcio italiano meriti di più: genererà disastri a livello di impatto sul profilo economico-gestionale. Il calciatore è un bene strumentale, il decreto crescita non fa riferimento ai beni strumentali: il calcio lo sta utilizzando per dei beni strumentali, come il tornio o i capannoni negli industri, e quando si iniziano a fare ammortamenti e rivalutazioni la copertura diventa cosmetica. Questo mi terrorizza: il calcio italiano merita rispetto ed è giusto rivendicare quella tutela del diritto d’autore sugli eventi. Ieri ne ho parlato anche al Mef: non è pensabile che il calcio italiano generi 16 miliardi di scommesse e non abbia diritto all’uno percento” .
A pronunciare questa frase è Gabriele Gravina, presidente della Figc – Federazione italiana giuoco calcio, nel corso del forum “Il calcio che l’Italia si merita”, organizzato dal Corriere dello Sport per fare il punto sulla crisi finanziaria e di risultati che affligge l’economia legata al mondo del calcio e individuare le strategie per il rilancio.
Un tema di cui più volte abbiamo parlato anche sulle nostre pagine, con approfondimenti sulla possibile sospensione temporanea del divieto di pubblicità al gioco o la tassa sul betting, sempre nell’ordine di recuperare risorse economiche aggiuntive da destinare al mondo dello sport e del calcio, anch’essi colpiti dagli effetti della pandemia di Covid.
In tema di rilancio del calcio, il forum ha visto altri autorevoli interventi di alcuni stakeholder del settore, che in qualche modo possono legarsi anche a quello del gioco tout court e dell’intrattenimento.
A cominciare dall’amministratore delegato della Juve, Maurizio Arrivabene: “In un mondo che parla di economia e finanza, la parola sostenibilità deve essere una colonna. Per quanto riguarda la competitività del calcio italiano rispetto ad altri campionati, credo che mantenere il decreto crescita sia già importante. Ovviamente non basta, è un piccolo passo. Bisogna fare un passo indietro e chiederci cosa sia il calcio di oggi rispetto alla nuova generazione che sta crescendo. Certi indicatori a livello globale fanno capire che c’è un calo di attenzione rispetto ai giovani. Differenze tra il mondo del calcio e della Formula 1? Ricordo conferenze stampa, parlando di competitività della Formula 1 e del nuovo che avanzava, in cui ho allargato il tema dicendo ‘attenzione, oggi ci muoviamo all’interno dell’industria dell’intrattenimento se parliamo di giovani’. Quindi come attrarre l’attenzione di ragazzi che sono i nostri clienti futuri. Ci confrontiamo non solo con altri sport, ma anche con l’industria dell’intrattenimento più in generale. PlayStation, social media e tutto ciò che potrebbero essere dei competitor”.
Secondo Francesco Ghirelli, vice presidente della Figc: “Da un lato c’è una priorità di risanamento della crisi del calcio dal punto di vista economico e finanziario. Bisogna mettere in moto i meccanismi che possano metterlo in salvo. Nei dialoghi che abbiamo avuto sembrava fosse una sfida, quando in realtà bisognava remare tutti nella stessa direzione. Io credo che la priorità di tutti sia questa, poi i giovani, con infrastrutture materiali e immateriali. Quando si parla di decreto crescita è uno strumento che penalizza i giovani italiani, c’è bisogno di formare anche chi allena, chi segue i ragazzi, mettendo in campo un progetto che sia di sistema”.
Per il presidente della Lega Calcio Lorenzo Casini, “la situazione è drammatica. L’accoppiata pandemia e conflitto in Ucraina sta determinando un crollo rispetto ai ricavi, sono aumentati i costi. Le squadre hanno l’80 percento di spese fisse che sono i salari e ricavi sempre inferiori. O si aumentano gli introiti oppure è un sistema destinato al default. Lo spettacolo resta l’elemento primario”.