RS 28 MAGGIO 2021

RIAPERTURE, MINISTERO DELLA SALUTE: OK A ZONA BIANCA DAL 31 MAGGIO PER FRIULI VENEZIA GIULIA, MOLISE E SARDEGNA. REGIONI D’ACCORDO PER RIAPRIRE ATTIVITÀ ANCORA CHIUSE TRA LE QUALI QUELLE DEI GIOCHI
(AGIMEG – 28/05/2021)
Il Ministro della Salute Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, firmerà in giornata una nuova ordinanza che andrà in vigore a partire dal 31 maggio. Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna passano in area bianca. Il resto d’Italia resterà invece in zona gialla e continuerà a seguire il calendario delle riaperture previsto dall’ultimo decreto. In zona bianca viene rimosso completamente il coprifuoco e vengono anticipate tutte le riaperture che in zona gialla invece continuano seguendo il calendario del governo. Di conseguenza disco verde per tutte le attività finora rimaste chiuse, come parchi divertimento, piscine al chiuso, sale giochi, sale scommesse, bingo e casinò. Le uniche regole in vigore in zona bianca sono il rispetto del distanziamento, l’utilizzo della mascherina e i protocolli di sicurezza delle diverse attività, come indicato a seguito della Conferenza delle regioni di due giorni fa sulle ‘zone bianche’: “Fermo restando il rispetto degli obblighi di legge in zona bianca relativi all’utilizzo delle mascherine, al distanziamento per scongiurare gli assembramenti, all’aereazione e alla sanificazione e la necessità di assicurare un attento monitoraggio dell’evoluzione dei contagi nei singoli territori regionali, si ritiene opportuno condividere sin d’ora le seguenti misure per la zona bianca: Superamento delle limitazioni orarie alla circolazione e alle attività; Anticipazione al momento del passaggio in zona bianca delle riaperture delle attività economiche e sociali per le quali la normativa vigente (d.l. n.52/2021 e d.l. n.65/2021) dispone già la riapertura in un momento successivo. Il riferimento per lo svolgimento delle attività è quello delle “Linee guida per la riapertura delle attività economiche e sociali”, adottate dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e degli altri protocolli, ai sensi dell’art. 12 del d.l. 65/2021”.

SOSTEGNI BIS, CONFESERCENTI: “CON PERDITA CAMPIONATI EUROPEI DI CALCIO ATTIVITÀ GIOCO LEGALE VEDRANNO SFUMARE 1,8 MILIARDI DI RACCOLTA”
(JAMMA – 28/05/2021)
“Di particolare rilevanza, da questo punto di vista, è la questione del Fondo per il sostegno delle imprese che sono ancora costrette a rimanere chiuse. Le risorse stanziate appaiono gravemente insufficienti: 100 milioni di euro non bastano a coprire le esigenze di discoteche, palestre, piscine, sale scommesse e delle altre attività che non ripartiranno a breve. Le sole attività del gioco legale, con la perdita dei campionati europei di calcio, vedranno sfumare 1,8 miliardi di euro di raccolta. Perché si tramutino in un sostegno concreto, inoltre, è fondamentale che le risorse arrivino alle imprese velocemente, non solo accelerando sui ristori ma sburocratizzando il più possibile l’accesso ai benefici fiscali e contributivi. Accorciare i tempi sarà fondamentale per accelerare la ripartenza dell’economia”. E’ quanto si legge nella memoria rilasciata da Confesercenti nell’ambito dell’audizione in Commissione Bilancio della Camera sul Dl Sostegni Bis.

LAVORATORI GIOCO PUBBLICO: “BENE ZINGARETTI SU SALA BINGO CONFISCATA”
(PRESSGIOCHI – 28/05/2021)
La notizia della sala bingo confiscata alle mafie e restituita ai cittadini da parte del Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti è un segnale positivo per tutta la comunità. Strappare alla criminalità organizzata un’attività commerciale illegale non solo significa ridare ai cittadini, come in questo caso, uno spazio dedicato alla memoria sul tema delle mafie, ma conferma quanto anche noi diciamo da tempo: serve un lavoro congiunto per non lasciare il Lazio alle mafie che vogliono occupare le nostre città con sale gioco illegali. Un lavoro congiunto da parte delle Istituzioni, delle associazioni, dei cittadini, dei lavoratori e delle imprese del gioco pubblico.
L’esempio di Roma deve essere la stella cometa per tutti. Per questo vogliamo ringraziare il Presidente Zingaretti, il Prefetto Piantedosi e l’associazione Libera per essere riusciti a realizzare un risultato importante per tutta la comunità”.

ASSOCIAZIONI GIOCO A REGIONE LAZIO: ‘TUTELARE LAVORATORI IN DIFFICOLTÀ’
(GIOCONEWS – 28/05/2021)
Le associazioni che rappresentano il settore del gioco scrivono ai presidenti delle commissioni consigliari della Regione Lazio chiedendo tutela del lavoro e un’audizione.
“Non chiediamo leggi speciali. In questo momento chiediamo solo la tutela del lavoro per migliaia di persone che in questo anno passato hanno avuto – come molti – grandi difficoltà economiche. Gentili presidenti, con questa nostra lettera aperta siamo a chiedere la vostra disponibilità ad essere auditi per motivare le nostre ragioni”. Lo scrivono congiuntamente Comitato Donne in Gioco, Agire, Agas, Agisco, Ascob, Emi Rebus, Res Cogitans, Sapar, Utis, As.Tro – Assotrattenimento, Egp – Fipe, Fit – Federazione Italiana Tabaccai, Assotabaccai, Fiegl-Confesercenti, Sistema Gioco Italia – Confindustria e Acadi – Confcommercio, che si rivolgono ai presidenti delle commissioni consigliari competenti in materia di gioco della Regione Lazio (Fabio Refrigeri per la Bilancio, Rodolfo Lena per la Sanità, Marietta Tidei per la Sviluppo economico, Eleonora Mattia per la Lavoro, Sara Battisti per la Affari costituzionali) oltre che per conoscenza agli assessori alle Politiche sociali Alessandra Troncarelli e alla Sanità Alessio D’Amato, spiegando di essere “le lavoratrici, i lavoratori, le associazioni del gioco pubblico che vivono e lavorano nella Regione Lazio. In questi giorni abbiamo letto alcune prese di posizione pubbliche di realtà associative e politiche contrarie alla proposta della Giunta della Regione Lazio, che dovrà essere approvata dal Consiglio regionale, di prorogare per 12 mesi l’entrata in vigore della legge che prevede l’entrata in vigore del ‘distanziometro’ per le realtà esistenti”.
Le associazioni vogliono concentrarsi su “un solo tema, che reputiamo importante e – ad oggi – centrale: quello del lavoro e della dignità di tutti i cittadini di fronte al lavoro, principio riconosciuto come imprescindibile dalla nostra Carta Costituzionale e su cui la nostra Repubblica si fonda”.
E ricordano come la citata legge regionale, che introduceva il cosiddetto “distanziometro” per le realtà esistenti, prevedeva infatti un periodo transitorio di 18 mesi dalla sua approvazione all’entrata in vigore. “All’indomani della sua pubblicazione è però scoppiata la crisi pandemica che – oltre agli altri disagi – ha causato la chiusura di tutte le attività, azzerando di fatto il periodo transitorio. Oggi la Giunta regionale, con senso di responsabilità e a seguito di vari confronti con i lavoratori del comparto riconosce questa difficoltà e propone, nel Collegato al bilancio, una proroga naturale proprio perché per 12 mesi le nostre attività, come tante altre, sono state chiuse.
In questo periodo affronteremo quanto stabilito dalla legge e cercheremo di farlo con tutti i soggetti – lavoratori, aziende, istituzioni, associazioni del terzo settore – perché vogliamo tutelare il lavoro e la salute”.
Le associazioni non capiscono però “per quale motivo alcune realtà vogliano cancellare con un colpo di spugna la nostra attività, il nostro lavoro. Non capiamo come alcune realtà, forse maggiormente tutelate, vogliano cancellare delle persone dal mercato del lavoro.
Stiamo parlando di essere umani, padri e madri di famiglia: di lavoratori, imprenditori, spesso imprese familiari che hanno investito tempo, energie, risorse e impegno per lavorare nella legalità e nel rispetto delle regole. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, poche settimane fa affermava che ‘il lavoro porterà il Paese fuori dall’emergenza’, che ‘è necessario garantire a tutti l’accesso al lavoro’ e soprattutto ‘le istituzioni hanno una responsabilità decisiva di far prevalere la coscienza sulla tentazione di assecondare o cavalcare lo sconforto’. Ecco appunto, ‘cavalcare lo sconforto’. Scagliarsi contro questa proroga proposta significherebbe cancellare, senza appello, migliaia di lavoratori perbene e condannare allo sconforto migliaia di famiglie”.