RS 4 FEBBRAIO 2021

GIOCHI. LO STATO INCASSA OLTRE 3,2 MLD DALLE SLOT E 6,6 MLD DAI GRATTAEVINCI
(JAMMA – 04/02/2021)
Il settore dei giochi si conferma una importante fonte erariale anche in tempi di pandemia. In quello che verrà ricordato come il peggior anno degli ultimi settanta, lo Stato italiano ha continuato a incassare molto denaro dal comparto .
Il settore degli apparecchi da intrattenimento a vincita, slot e vlt, ha comunque garantito, nonostante l’attività si stata sospesa per diversi mesi, proventi per oltre 3,2 miliardi di euro, a cui vanno aggiunti 250 milioni di canoni rete e 18 milioni direttamente dai concessionari.
Il GrattaeVinci, la cui vendita non è stata limitata da restrizioni anti-COVID, ha portato proventi per oltre 6,6 miliardi.
Le voci in bilancio sono ancora molte tra cui i proventi dal Bingo (1,4 miliardi) e circa 400 milioni dalle ritenute sulle vincite al Lotto. I prelievi sulle giocate di quest’ultimo hanno garantito alle casse erariali 5,2 miliardi di euro nel corso dell’anno.
Complessivamente si registra un calo del 34% rispetto ai 14,8 miliardi di euro incassati nel 2019.
Il gioco pubblico, come pochissime altre voci di bilancio, rappresenta a tutti gli effetti una delle fonti erariali più forti per lo Stato, oltre che una sorta di ‘garanzia’ anche nei momenti meno favorevoli. Le cifre invece, considerando i periodi di chiusura, quanto siano alta la tassazione, contrariamente a quello che spesso si sente dire da esponenti politici e non solo.

BARETTA INCONTRA LE DONNE DEL GIOCO LEGALE: “PONGONO I PROBLEMI VERI DI CHI IN QUESTO SETTORE LAVORA”
(PRESSGIOCHI – 04/02/2021)
“Un confronto costruttivo, capace di rappresentare in maniera sentita le reali difficoltà di chi in questo settore lavora”. È il commento del sottosegretario all’Economia, con delega ai giochi, Pier Paolo Baretta, che nella mattinata di oggi ha incontrato al Mef un gruppo di imprenditrici e lavoratrici del gioco lecito, guidate dalla presidente Antonia Campanella.
“Nonostante le incertezze legate all’attuale situazione politica – ha spiegato Baretta -, ho preso l’unico impegno che so di poter mantenere: mi farò portavoce con il nuovo Governo della necessità di dare vita a una riorganizzazione del settore, in grado di garantire il futuro di oltre 150 mila lavoratori. Per questo, ritengo fondamentale il ruolo di questo neonato gruppo, perché completa la rappresentanza, facendosi portavoce, in maniera nuova, di un lato troppe volte trascurato: quello dei lavoratori e dei piccoli imprenditori della filiera, soprattutto se donne. In questo momento, la priorità – continua il sottosegretario – è far comprendere che serve una parità di trattamento, né aperture a priori né chiusure a priori, nel rispetto dei protocolli di sicurezza e di contrasto al rischio dell’illegalità. Una battaglia che mi sembra ben presente nell’orizzonte della presidente Campanella e delle sue colleghe”.

CORTE APPELLO FIRENZE: ‘COMMA 7, NON NECESSARIO NULLA OSTA DI ADM’
(GIOCONEWS – 04/02/2021)
La Corte d’appello di Firenze dà ragione a gestore che si era visto sequestrare apparecchi comma 7 poiché privi del nulla osta di Adm, vale Direttiva Servizi Ue.
I comma 7, in quanto apparecchi da gioco senza vincita in denaro, sono oggetto di liberalizzazione a seguito della Direttiva Servizi dell’Unione europea e, come tali, non necessitano del nulla osta dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli.
A ribadire questo assunto, già oggetto di altre sentenze, è la Corte d’appello di Firenze, che ha bocciato l’appello proposto da Adm – direzione territoriale Toscana e Umbria – avverso la sentenza del Tribunale di Firenze con la quale era stata accolta la tesi proposta da un gestore di apparecchi, difeso dall’avvocato Cino Benelli, che si era visto sequestrare alcuni congegni comma 7, ritenuti “irregolari”, ma senza ricevere spiegazioni sul perché, non distribuendo vincite in denaro, sarebbero stati ascrivibili al comma 6 e per questo obbligati a fornirsi di nulla osta per la messa in eservizio.
“Ove lo Stato volesse controllare l’uso della macchina, anche ai soli fini del gettito fiscale, non si ritiene necessario un nulla osta preventivo, così come strutturato dall’attuale Testo Vigente del Tulps, ma potrebbe ritenersi sufficiente una mera comunicazione da parte dell’esercente come avviene per tutte le attività economiche oggi oggetto di liberalizzazione in attuazione del principio comunitario della libertà di stabilimento”, si legge nella sentenza della Corte d’Appello di Firenze.
La Corte quindi rileva che “il motivo di appello si concentra sostanzialmente proprio nella sussistenza dell’interesse dello Stato di effettuare un controllo preventivo siffatto ogni volta che la macchina viene spostata da un esercizio ad un altro, ma, nel concreto, proprio considerando il testo normativo che disciplina la modalità del rilascio, emerge con chiarezza che il controllo richiesto rappresenta una duplicazione di quello originario che investe il produttore, e se così è, non potendosi enucleare un effettivo interesse di ordine pubblico o di salute pubblica, rileva la Corte che sussiste contrasto – esclusivamente quanto alla specifica autorizzazione richiesta per la messa in esercizio – della vigente normativa nazionale in materia di apparecchi da gioco senza vincite in denaro con il diritto dell’Unione Europea e, in particolare, con la Direttiva 123/2006/Ce (c.d. ‘Direttiva Servizi’ o ‘Direttiva Bolkestein’), così come recepita dal legislatore interno con il D. Lgs. n. 59/2010.
Com’è noto, ai sensi dell’art. 2, comma 2, lettera h) della c.d. ‘Direttiva Servizi’, rubricato ‘Campo di applicazione’, la stessa non si applica alle ‘attività di azzardo che implicano una posta di valore pecuniario in giochi di fortuna, comprese le lotterie, i giochi d’azzardo nei casinò e le scommesse'”.

CONFCOMMERCIO: “PRONTI A FORNIRE IL NOSTRO CONTRIBUTO A DRAGHI PER SALVAGUARDARE LE MIGLIAIA DI IMPRESE ALLO STREMO”
(AGIMEG – 04/02/2021)
“La crisi sanitaria, economica e sociale impone tempi strettissimi. Centinaia di migliaia di imprese allo stremo hanno assoluto bisogno di risposte chiare per uscire da un’incertezza durata troppo a lungo. Il valore e il grande prestigio di Draghi sono riconosciuti a livello globale e questa è un’opportunità straordinaria dal momento in cui le decisioni più rilevanti per l’Italia saranno prese nel contesto europeo. Il Presidente della Repubblica, indicando l’ex governatore della Bce, non poteva fare scelta migliore e nello stesso tempo più coraggiosa. Confcommercio, che rappresenta oltre 700mila imprese del terziario di mercato, non farà mancare il suo contributo. Lo daremo, anzitutto ricordando, ancora una volta, la gravità dell’impatto dell’emergenza sanitaria su imprese e lavoro, l’urgenza dei ristori attesi, la necessità di utilizzare al meglio l’opportunità del Piano nazionale di ripresa e di resilienza, mettendo in campo buone riforme e buoni investimenti”. E’ quanto afferma il Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, sulla scelta di Mario Draghi a Presidente del Consiglio incaricato.