RS 8 FEBBRAIO 2021

COVID-19, CGIA MESTRE: “A RISCHIO 292MILA IMPRESE. SETTORE DEL GIOCO PUBBLICO TRA I PIÙ COLPITI DALLA PANDEMIA”. ECCO QUANTO HA PERSO IL COMPARTO NEL 2020
(AGIMEG – 08/02/2021)
“Secondo una recente indagine realizzata dall’Istat, sono 292mila le aziende che si trovano in una situazione di seria difficoltà. Attività che danno lavoro a 1,9 milioni di addetti e producono un valore aggiunto che sfiora i 63 miliardi di euro. Il numero medio di addetti per impresa di questa platea di aziende così a rischio chiusura è pari a 6,5. Stiamo parlando di micro attività che, pesantemente colpite dall’emergenza sanitaria, corrono il pericolo di abbassare definitivamente la saracinesca”. E’ quanto afferma una nota della CGIA di Mestre sul calo di fatturato e le difficoltà delle attività produttive italiane nel 2020. “I settori produttivi più interessati da queste 292 mila attività sono il tessile, l’abbigliamento, la stampa, i mobili e l’edilizia. Nel settore dei servizi, invece, si distinguono le difficoltà della ristorazione, degli alloggi/alberghi, del commercio dell’auto e altri comparti come il commercio al dettaglio, il noleggio, i viaggi, il gioco e lo sport. E’ evidente che non tutti questi operatori economici chiuderanno definitivamente i battenti, tuttavia con lo sblocco dei licenziamenti previsto entro la fine del prossimo mese di marzo, molti degli addetti di queste attività rischiano di trovarsi senza un’occupazione regolare. Dalle stime sull’andamento medio del fatturato 2020 – prosegue la CGIA -, i settori più colpiti dalla pandemia hanno interessato, in particolar modo, il commercio, i servizi alla persona e l’area dell’intrattenimento. I risultati a cui è giunto l’Ufficio studi della CGIA sono impietosi: per le attività artistiche, palestre, piscine, sale giochi, cinema e teatri si è verificato un calo del 70%. In termini assoluti, la perdita di fatturato più importante ha interessato il commercio all’ingrosso (-44,3 miliardi di euro). Seguono il commercio/riparazione auto e moto (-26,8 miliardi) i bar e i ristoranti (-21,3 miliardi di euro), le attività artistiche, palestre, sale giochi, cinema e teatri (-18,3 miliardi), il commercio al dettaglio (-18,2 miliardi), gli alberghi (-13,9 miliardi), le agenzie di viaggio e i tour operator (-9,3 miliardi)”, conclude la CGIA.

GIOCHI, FIPE-CONFCOMMERCIO: “SENZA RIAPERTURE A RISCHIO LA LEGALITÀ”
(JAMMA – 08/02/2021)
“La terribile congiuntura economica e sociale dell’ultimo anno che ha travolto i pubblici esercizi coinvolge pienamente le reti distributive del bingo, delle scommesse e degli apparecchi da intrattenimento, parte sostanziale dei c.d. “giochi pubblici”, regolamentati nelle concessioni statali. Le misure governative di distanziamento sociale hanno interrotto completamente le attività, con parziali eccezioni per le lotterie, raggiungendo in febbraio 9 mesi su 14 dall’inizio del 2020. Nello scorso anno, la spesa nel gioco regolamentato si è ridotta di oltre il 35% (quasi 6,8 miliardi di euro di ricavi in meno), con più del 40% di minore gettito per l’erario (oltre 4 miliardi solo per le imposte sui giochi) essendo sospesi non solo il bingo e le scommesse, ma anche gli apparecchi da gioco, sottoposti ad un prelievo molto elevato”.
Così Fipe-Confcommercio, che aggiunge: “Mantenere il blocco integrale delle attività non considera i severi protocolli di prevenzione dei rischi adottati dagli esercenti, con la riduzione del numero di clienti negli spazi adibiti al gioco, il loro distanziamento e la costante sanificazione: in particolare, il Protocollo predisposto e diffuso negli esercizi da FIPE con la propria organizzazione di categoria EGP, i principali sindacati nazionali ed altre importanti realtà rappresentative degli esercizi che offrono i giochi pubblici”.
“Senza la possibilità di riprendere presto a lavorare, anche per i pubblici esercizi che offrono giochi non si pone solo il problema della continuità aziendale, ma anche quello della difesa della legalità” afferma Aldo Cursano, Vicepresidente vicario di FIPE-Confcommercio. “È ancora troppo recente il ricordo delle bische, del “picchetto”, delle tombole clandestine; i giochi in denaro sono servizi che richiedono selezione, elevata qualificazione e professionalità degli esercenti, per tutelare in ogni momento i consumatori. Non possiamo permettere che le incertezze sulle decisioni di riapertura favoriscano la dispersione di quanto costruito con la regolamentazione puntuale di queste attività, impedendone l’ulteriore progresso professionale e tecnologico con la restituzione di larghe porzioni di offerta alla criminalità”.

ACMI INTERACTIVE: NOMINATO PRESIDENTE GENNARO PARLATI
(PRESSGIOCHI – 08/02/2021)
L’assemblea dei soci riunitasi la scorsa settimana ha affidato a Gennaro Parlati l’incarico di Presidente per il triennio 2021/2024.
Già storico Direttore Generale dell’associazione nazionale dei produttori, il neo Presidente vanta un esperienza ventennale nel settore che lo ha visto impegnato in prima linea in rappresentanza della categoria.
Proveniente dal mondo delle relazioni istituzionali e della comunicazione, prima di approdare in ACMI ha collaborato, come consulente, con alcuni dei principali comuni d’Italia occupandosi di sicurezza urbana.
Nel corso degli anni, come Direttore Generale, ha partecipato attivamente alla prima esperienza di coordinamento delle associazioni di categoria propedeutica alla nascita di Sistema Gioco Italia in seno a Confindustria, ha contribuito alla stesura del codice etico dei produttori e ha promosso e organizzato il progameshow, primo evento istituzionale di settore.
Il neo presidente prende il posto di Roberto Mazzucato al quale sono andati i ringraziamenti dell’assemblea per l’ottimo lavoro svolto e che, nel nuovo assetto associativo rivestirà, insieme a Mauro Crivellente, il ruolo di vicepresidente.

MILLEPROROGHE, LE RICETTE FI PER SOSTENERE IL SETTORE DEL GIOCO
(GIOCONEWS – 08/02/2021)
Segnatati da Fi gli emendamenti D’Attis e Mulè al Milleproroghe: slittamento aumento Preu e sospensione del riversamento dell’importo residuo della raccolta di gioco con risorse dal Fondo Rdc.
Non solo l’emendamento sul credito d’imposta; da Forza Italia scatta la segnalazione di altre due proposte di modifica all’articolo 3 del Dl Milleproroghe, in cui sono contenute disposizioni in materia di gioco.
La proposta D’Attis, in particolare (firmata anche da Mulè, Cattaneo, D’Ettore e Ruggieri), è quella di sospendere (fino al 31 dicembre 2021), l’obbligo, per i soggetti proprietari, possessori o detentori di apparecchi e terminali, di concessionari per la gestione della rete telematica degli apparecchi e terminali da intrattenimento, di prestare le garanzie relative all’obbligo di riversamento dell’importo residuo della raccolta, rispetto alle scadenze contrattualmente stabilite.
L’emendamento del deputato Mulè, segnalato sempre dal gruppo di Forza Italia, propone invece la proroga al 31 dicembre 2022 ed al 1° gennaio 2023 dell’incremento del prelievo erariale sugli apparecchi da gioco. Come copertura finanziaria prevede 330 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022 dal Fondo RdC (Reddito di cittadinanza).
L’EMENDAMENTO D’ATTIS – Dopo il comma 7, aggiungere il seguente: 7-bis. Fino al 31 dicembre 2021, è sospeso in capo ai soggetti iscritti nell’elenco di cui all’articolo 1, comma 533, della legge n. 266 del 2005, come sostituito dall’articolo 1, comma 82, della legge 13 dicembre 2010, n. 220, l’obbligo di prestare le garanzie relative all’obbligo di riversamento dell’importo residuo della raccolta, rispetto alle scadenze contrattualmente stabilite.
L’EMENDAMENTO MULÈ – Dopo il comma 10, aggiungere i seguenti commi: 10-bis. All’articolo 1, comma 731, della legge 27 dicembre 2019, n. 160, le parole: « 31 dicembre 2020 », ovunque presenti, sono sostituite dalle seguenti: « 31 dicembre 2022 » e le parole: « 1° gennaio 2021 », ovunque presenti, sono sostituite dalle seguenti: « 1° gennaio 2023 ». 10-ter. Agli oneri derivanti dal comma 10-bis, valutati in euro 330 milioni per ciascuno degli anni 2021 e 2022, si provvede mediante corrispondente riduzione del fondo di cui all’articolo 1, comma 255, della legge 30 dicembre 2018, n. 145.
L’ITER – Acquisiti i segnalati, ora le commissioni I e V della Camera dei deputati discuteranno gli emendamenti nel merito prima di approdare in Aula col testo modificato. Il calendario dei lavori sul Milleproroghe non è stato però ancora compilato.