RS 7 OTTOBRE 2021

LEGGE GIOCO SICILIA IMPUGNATA, LA REGIONE RESISTE IN CORTE COSTITUZIONALE
(GIOCONEWS – 07/10/2021)
La Regione Sicilia resisterà in giudizio in Corte costituzionale all’impugnativa della legge sul gioco, ritenuta ‘in contrasto con la normativa statale’ dal Consiglio dei ministri.
“L’intenzione è quella di resistere in giudizio davanti alla Corte costituzionale. Entro 10 giorni dalla fissazione dell’udienza depositeremo la nostra memoria”.
Così la direzione dell’Ufficio legale e legislativo della Presidenza della Regione Sicilia anticipa a GiocoNews.it gli intendimenti dell’Esecutivo in merito alla decisione del Consiglio dei ministri di impugnare la legge regionale n. 18 del 21 luglio 2021 “Modifiche all’articolo 6 della legge regionale 21 ottobre 2020, n. 24”, che ha disposto l’eliminazione del distanziometro (300 metri per i comuni inferiori ai 50mila abitanti, 500 metri per i comuni oltre 50mila) per le attività già in essere al momento dell’entrata in vigore della legge sul gioco del 2020.
Impugnativa della quale a breve sarà data notizia all’Assemblea regionale siciliana.
Sotto la lente l’articolo 1, comma 2, in cui si dice che all’articolo 6, della legge regionale 21 ottobre 2020, n. 24, è aggiunto il comma 10 bis che recita: “Ai fini di quanto stabilito dal comma 1 del presente articolo, la stipulazione di un nuovo contratto da parte dell’originario contraente già autorizzato alla raccolta delle scommesse, anche con un differente concessionario, nel caso di risoluzione, scadenza, voltura della licenza o rescissione di un contratto in essere, non costituisce nuova installazione. Costituisce nuova installazione la cessione della licenza ad altro soggetto”.
Nello specifico, per il Consiglio dei ministri “talune disposizioni in materia di pubblica sicurezza, eccedendo dalle competenze attribuite alla Regione Siciliana dallo Statuto speciale di autonomia e ponendosi in contrasto con la normativa statale, violano l’art. 117, secondo comma, lett. h), della Costituzione”. Per intenderci quello per cui “La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali” e in particolare il punto in cui si evidenzia che “lo Stato ha legislazione esclusiva in materia di ordine pubblico e sicurezza, ad esclusione della polizia amministrativa locale”.
Rilievi non ritenuti congrui dalla Regione Sicilia che si trova a fronteggiare un’impugnativa delle proprie leggi per l’ennesima volta in questa legislatura.
Ma sceglie comunque la via della “resistenza”, al contrario, ad esempio, di quanto fatto dal Piemonte, che dopo le indicazioni del ministero dell’Interno in relazione a specifiche previsioni contenute nella legge sul gioco approvata a luglio 2021, il cui tenore sembrava determinare “invasioni della sfera di competenza statale in materia di ‘ordine pubblico e sicurezza”, le ha ritoccate nell’ambito della Legge annuale di riordino dell’ordinamento regionale approvata ieri, 6 ottobre. Proprio per evitare “lo scontro” con il Consiglio dei ministri, che dinanzi alle promesse di modifica fatte dalla Giunta piemontese – e portate a compimento – ha quindi deliberato di non impugnare la nuova normativa.
Per la legge siciliana non è previsto nessun ulteriore passaggio né in Aula, né in Giunta: sarà la Corte costituzionale a dare poi la sentenza ed eventualmente espungere la parte di testo dichiarata incostituzionale.
LA LEGGE SOTTO LA LENTE – La legge siciliana approvata alla metà di luglio, su proposta dei deputati Calderone, Savona, Mancuso, Caputo, “si prefigge la salvaguardia delle posizioni e delle aspettative giuridiche degli imprenditori, già autorizzati alla raccolta delle scommesse antecedentemente all’entrata in vigore della legge regionale 21 ottobre 2020, n. 24, nel caso di stipula di un nuovo contratto, anche con un nuovo concessionario, nel caso di risoluzione o rescissione di quello precedente e di voltura della licenza”, si legge nella relazione che accompagna il testo. “Appare, infatti, non confacente assimilare la superiore situazione giuridica, ai fini previsti dalla legge sopra citata, ad una nuova installazione, con pregiudizio delle posizioni giuridiche maturate e sancite da un’autorizzazione alla raccolta delle scommesse già rilasciata”.

PIEMONTE. OK A LEGGE DI RIORDINO, MODIFICATE ANCHE LE NORME SUI GIOCHI
(PRESSGIOCHI – 06/10/2021)
Il Consiglio regionale a maggioranza ha approvato la legge di riordino. Il provvedimento ha modificato alcune leggi regionali semplificandole, aggiornandole alla legislazione nazionale e attualizzandole alla nuova realtà del Piemonte.
I temi toccati sono numerosi: dal turismo allo sport, dal commercio alla cultura, dalle cave all’agricoltura, dalla caccia all’ambiente, dal personale all’assistenza, dall’artigianato alla casa.
Ma si parla anche di giochi.
Nella legge sono contenute molte novità. Tra le tante, viene reso più efficace l’ auto-recupero degli alloggi di edilizia sociale da parte di assegnatari e inquilini, garantendo il 100% delle spese sostenute in base a una graduatoria stabilita con bando; sempre in materia di casa, nella formazione delle graduatorie vengono inseriti tra gli aventi diritto i coniugi legalmente separati o divorziati che non dispongano più della casa coniugale per decisione del giudice; è istituito un fondo per la prevenzione e i risarcimenti dei danni in agricoltura arrecati dalla fauna selvatica e dall’attività venatoria; viene riconosciuta la possibilità da parte delle Province e della Città metropolitana di utilizzare le guardie venatorie volontarie e i cacciatori che abbiano acquisito una formazione specifica per i piani di controllo della fauna selvatica; sono tutelate le api e gli altri insetti pronubi attraverso il divieto dell’uso di fitofarmaci e insetticidi durante la fioritura; vengono promosse le pro loco; viene valorizzata la Fondazione Teatro Regio; approvato anche lo slittamento della rendicontazione spese del bonus Piemonte al 2022.
Per quanto riguarda i giochi, il Consiglio è stato chiamato a rimetter mano ad alcuni aspetti della legge approvata a luglio e sulla quale il Ministero dell’interno aveva evidenziato ‘ invasioni della sfera di competenza statale in materia di ‘ordine pubblico e sicurezza’.
Confermato l’emendamento presentato da Paolo Ruzzola di Forza Italia e approvato dal Consiglio Regionale a fine settembre che mirava a stabilire orari di interruzione per i punti gioco in “dodici ore e trenta minuti al giorno, di cui dieci ore e trenta minuti consecutive nella fascia notturna dalle ore 23.00 alle ore 9.30 e due ore nella fascia diurna di uscita dalle scuole, dalle ore 12.30 alle ore 14.30”. Tale provvedimento aggiunge all’articolo 72 del disegno di legge n.143 l’articolo 72 nonies il quale sostituisce la lettera b) del comma 2 dell’articolo 19 rubricato “Limitazioni all’esercizio del gioco”.
Bocciati invece gli emendamenti dei consiglieri Domenico Rossi e Raffaele Gallo (PD) volti a determinare le sanzioni amministrative per gli apparecchi da gioco reinstallati in sovrannumero.
Sono stati anche approvati alcuni emendamenti delle minoranze, dei circa 300 presentati: l’aumento di alcune sanzioni nel settore delle cave, regole per la partecipazione ai mercatini e la creazione del registro del disability manager (Pd); Il sostegno ai Centri di recupero per animali selvatici e alcune modifiche alla legge sulla produzione di Canapa (M5s); La possibilità di utilizzare il voucher scuola per l’acquisto di materiale didattico finora escluso (Luv).

CONTROLLI SU GREEN PASS E NORME ANTI COVID A FERRARA: DALL’INIZIO DELL’ANNO ISPEZIONI IN 41 SALE GIOCHI E SCOMMESSE
(JAMMA – 07/10/2021)
Continuano i controlli della Polizia di Stato alle attività commerciali sull’osservanza delle norme anti-Covid e non solo. Nell’ultima settimana, a fronte di una ventina di esercizi pubblici, tra cui anche sale scommesse, sottoposti a verifiche, in particolare per il possesso e controllo da parte degli avventori del certificato verde (Green Pass) nonché delle autorizzazioni per l’esercizio delle attività, solo un esercizio ha evidenziato una irregolarità.
Si tratta di un’attività commerciale di via Scienze gestita da un cittadino bengalese, che alle ore 23.30 attraverso la diffusione sonora presente all’interno del locale creava disturbo al riposo e alle occupazioni dei residenti. Per questo motivo all’esercente è stata comminata una sanzione amministrativa di 1.000 euro per aver violato il Regolamento Rumore del Comune di Ferrara, che impone, entro le mura cittadine, il divieto di emissioni sonore dopo le 23.
Dall’inizio dell’anno gli agenti della Polizia di Stato hanno proceduto a 4.383 controlli di cui 3.141 pubblici esercizi relativi alla somministrazione di alimenti e bevande, 1.184 attività commerciali, 41 sale giochi e scommesse Vlt e 17 compro oro. Diversi i provvedimenti e le sanzioni amministrative adottate: 11 chiusure per art. 100 del Tulps (Testo unico leggi di pubblica sicurezza), 19 chiusure preventive Covid-19, 478 sanzioni Covid, 16 sanzioni Green pass, 1 sala scommessa Vlt per mancanza del preposto, 4 per somministrazione alcol a minori, 5 per mancata dichiarazione ospitalità e 6 per violazione del Regolamento comunale.

ARDEA (RM), VIOLATE NORME ANTI-COVID IN SALA SCOMMESSE: SANZIONATI TITOLARE E CLIENTE E ATTIVITÀ CHIUSA PER 5 GIORNI
(AGIMEG – 07/10/2021)
Controlli dei Nas in una sala scommesse di Árdea, nella città metropolitana di Roma Capitale. Al termine di tale ispezione il locale è stato chiuso per 5 giorni per violazione delle normative anti-Covid. Infatti, una volta entrati nella sala, i carabinieri hanno trovato un cliente senza mascherina e privo di green pass. Così, cliente e titolare sono stati sanzionati.