RS 8 LUGLIO 2019

COMUNICATO STAMPA GARA SUPERENALOTTO: PRECISAZIONI DELL’AGENZIA DOGANE E MONOPOLI SU ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO “LA REPUBBLICA”
(ADM – 06/07/2019)
In relazione all’articolo “Sazka alla conquista del superenalotto. I cechi potrebbero scalzare Sisal”, pubblicato su la Repubblica dello scorso 5 luglio a pag. 30, l’Agenzia Dogane e Monopoli precisa che l’affermazione contenuta nel testo dell’articolo secondo cui “da un primo esame dell’offerta economica e di quella tecnica il gruppo ceco parrebbe favorito rispetto a sisal” è frutto di mere supposizioni che non trovano alcun riscontro nella realtà in quanto, come previsto dal bando, e in ossequio ai principi di pubblicità e trasparenza dell’azione amministrativa previsti dalla normativa nazionale ed unionale, le buste contenenti le offerte economiche verranno aperte, dalla commissione giudicatrice, in apposita seduta pubblica solo in un momento successivo all’esito della valutazione dei progetti tecnici, valutazione che a tutt’oggi è ancora in corso. L’Agenzia, inoltre, ricorda che secondo l’AGCM, nel testo del bando di gara, redatto sulla base delle osservazioni formulate dal Consiglio di Stato, “non si ravvisano previsioni tali da condizionare l’esito della procedura a favore del precedente affidatario del servizio o suscettibili di impedire l’accesso al mercato di nuovi operatori. La Commissione di gara, infine, risulta essere composta da qualificatissimi professionisti appartenenti alla magistratura contabile, all’Avvocatura generale dello Stato e alle tre Università pubbliche di Roma e ciò costituisce un ulteriore elemento di trasparenza e garanzia di correttezza dell’intera procedura di gara.

CHIUSA SALA SCOMMESSE ABUSIVA A CATANIA, SANZIONI PER 70MILA EURO
(JAMMA – 08/07/2019)
Nel corso di mirati servizi per la prevenzione e repressione del gioco illegale, sicurezza del gioco e tutela dei minori, personale della Squadra Amministrativa del Commissariato Centrale procedeva al controllo di un esercizio pubblico ubicato nel rione San Cristoforo, a Catania.
L’attività di accertamento permetteva di individuare in quello che appariva essere un centro di raccolta di scommesse regolare e legale, una ben attrezzata sala scommesse abusiva con lo svolgimento di attività di raccolta ed intermediazione, in totale assenza delle autorizzazioni necessarie.
All’interno dei locali venivano rintracciati anche due clienti intenti a giocare quindi ad effettuare scommesse on line sul conto di gioco personale del titolare nonché gestore, che con l’ausilio di una donna, esercitava abusivamente l’attività di “intermediario”. Pertanto, gli agenti procedevano al sequestro di due postazioni pc complete di stampanti termiche utilizzate per la connessione e stampa delle ricevute di gioco, nonché di sette postazioni pc, destinate al pubblico, per consentire il gioco a distanza su piattaforme censurate dall’ AAMS. L’attività è stata interrotta con la chiusura della stessa e il sequestro dei locali, oltre che di quote di denaro provento delle scommesse illecite.
I due soggetti identificati sono stati segnalati all’A.G. competente per concorso nell’attività di raccolta, intermediazione e trasmissione di scommesse su eventi sportivi svolta abusivamente; inoltre sono state elevate sanzioni amministrative per un importo di 70.000 euro.

REZZATO, SINDACO ANNULLA FASCE ORARIE IN AUTOTUTELA, MA PER IL TAR SONO LEGITTIME
(AGIMEG – 08/07/2019)
Una sala da gioco impugna le fasce orarie adottate nel proprio Comune, il Sindaco in autotutela le annulla, ma la sala chiede chiede che il Tar si pronunci ugualmente, e a quel punto il giudice legittima il provvedimento. Succede a Rezzato, in provincia di Brescia, dove il Sindaco aveva imposto alle sale da gioco uno stop di 6 ore al giorno, divise in tre fasce. Dopo che una sala aveva intentato ricorso, aveva però emesso una seconda ordinanza per annullare il provvedimento. La sala aveva comunque chiesto al Tar Brescia di decidere la questione, visto che la seconda ordinanza conteneva un inciso che sembrava legare l’annullamento all’esito del ricorso, in sostanza le fasce orarie sarebbero tornate in vigore se il ricorso fosse caduto. Per il giudice, tuttavia, questa interpretazione non può essere condivisa: “l’annullamento di un provvedimento in autotutela non può essere assoggettato a condizione risolutiva”, si legge nella sentenza, e l’inciso in questione “deve ritenersi tamquam non esset”, come se non esistesse. Il Tar però riconosce che i Sindaco avrebbe pieno potere di intervenire. Sia perché la Corte Costituzionale ha emesso diverse sentenze sulla questione, sia perché il Regolamento sul gioco adottato dal Consiglio Comunale prevede che il Sindaco adotti un simile provvedimento. E infine, sulla proporzionalità del provvedimento, “la Conferenza unificata ha individuato come misura minima di lotta alla ludopatia la sospensione del gioco per sei ore – quindi la stessa durata decisa dal Sindaco, NdR – durante l’orario di apertura delle sale adibite alla raccolta di scommesse”.

CONTROLLI DELLA POLIZIA SUL RISPETTO DELLA NORMATIVA SUL GIOCO A CAMPOBASSO, DIFFIDATI I PROPRIETARI DI 14 ATTIVITÀ
(AGIMEG – 08/07/2019)
A Campobasso, il personale della Squadra Amministrativa della Questura, ha effettuato un’attività di controllo in materia di giochi e scommesse, in particolare volta a verificare eventuali irregolarità della normativa di settore. Così, sono state controllate 14 attività ed i proprietari diffidati. Inoltre i gestori sono stati informati circa l’ampia diffusione degli avvisi predisposti dall’ASREM per contrastare la dipendenza da gioco.

GIOCO PUBBLICO: QUEL RIORDINO SEMPRE PIÙ URGENTE E NECESSARIO
(GIOCONEWS – 06/07/2019)
Il presidente di Acadi, Geronimo Cardia, in occasione del dibattito sul Sistema del gioco online, sollecita la riorganizzazione del comparto, sempre più urgente e attesa da anni.
Sono stato lieto di ricevere l’invito della Luiss e di Deloitte a intervenire all’incontro che ha accompagnato la presentazione del lavoro “Il Sistema del gioco online. Confronto internazionale e prospettive”, alla presenza della Presidente della Commissione Finanze della Camera, Carla Ruocco, e del Direttore Giochi dell’Agenzia dogane e Monopoli, Roberto Fanelli.
Nell’intervento che ho curato, pur costretto a rinunciare per ragioni di tempo ad una serie di argomenti, ho cercato di focalizzare l’attenzione su alcuni temi pure affrontati nel lavoro di ricerca oggetto dell’incontro. In particolare, nel presentare Acadi, l’Associazione dei Concessionari dei Giochi Pubblici oggi aderente a Confcommercio Imprese per l’Italia che oggi rappresento e che tiene a considerare gli aspetti delle diverse verticali di gioco dall’online al fisico – passando per le diverse tipologie di gioco dagli apparecchi al Bingo, alle Scommesse e che con le filiere dei suoi associati genera oltre 7 dei circa 10 miliardi di euro all’anno di imposte sul gioco pubblico derivanti da una spesa annuale degli utenti pari a circa 18,5 miliardi di euro – ho richiamato l’importanza di tutti gli interessi costituzionali coinvolti: salute, risparmio, ordine pubblico, gettito erariale, impresa e lavoro. E l’importanza di averli chiari sempre nei momenti valutativi.
E’ apprezzabile il lavoro di indagine di Luiss e Deloitte nella parte in cui descrive il comparto distinguendo per i diversi canali distributivi, da un lato e le tipologie di prodotto, dall’altro, ricordando i molteplici elementi differenzianti in termini di costi e oneri di gestione, di problematiche che sorgono nei punti, di livelli occupazionali garantiti, di gettito erariale (in termini di aliquota e modalità di applicazione dell’imposta), di modalità di presidio sia formale che sostanziale (obblighi antiriciclaggio).
Come pure ritengo apprezzabile il passaggio dello studio sull’importanza del sistema concessorio nel panorama regolatorio italiano ricordando i ruoli ricoperti dagli operatori: di Agenti contabili (come i funzionari dello stato che maneggiano denaro pubblico), di Incaricati di pubblico servizio (per i compiti assegnati), di Strumenti di attuazione di politiche economiche (il gioco pubblico è una leva di politica economica, per il gettito che sviluppa, per l’impatto a livello industriale e occupazionale e per l’impatto sociale che genera), di strumenti di attuazione di politiche sanitarie: i prodotti pubblici non devono essere in competizione, non devono essere seducenti, devono essere giusti, moderati, controllati ed incontrare la domanda, di Presidio di legalità e sistema informatico per le forze dell’ordine e giudiziarie come e più del sistema bancario (basti pensare agli obblighi antiriciclaggio).
Importante richiamare poi il passaggio dello studio in cui si parla della regolamentazione finalizzata a contrastare il disturbo da gioco d’azzardo portando di nuovo all’attenzione il problema della mancata attuazione dell’Intesa che rappresenta ancora un tentativo concreto di dare una soluzione all’errore tecnico che vizia i distanziometri regionali e provinciali, che non cura né previene il disturbo da gioco d’azzardo, che appare le porte all’offerta illegale, che fa perdere intere sacche di gettito erariale da emersione e che mette sul lastrico le imprese del terrore e per strada i lavoratori incaricati di pubblico servizio che ne fanno parte. Ho ripercorso quindi con i relatori le perizie urbanistiche che dimostrano i divieti sulla sostanziale totalità dei territori interessati. Da qui occorre partire per un riordino atteso da anni.