IL SETTORE DEL GIOCO E LA NOTA DI AGGIORNAMENTO DEL DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA 2019

La nota di aggiornamento del documento di economia e finanza 2019, presentata dal Presidente del Consiglio dei ministri e dal Ministro dell’economia e delle finanze, è stata deliberata in data 30 settembre 2019.
A completamento della manovra di bilancio 2020-2022 il Governo dichiara, quali collegati alla decisione di bilancio, ben 22 disegni di legge; tra questi quello “recante riordino del settore dei giochi”.
Si tratta, sicuramente, di una indicazione molto positiva, in quanto significa che il Governo ha presente la “necessità” di procedere al riordino del settore, una necessità che non può più essere rinviata.
Sarà la volta buona?
La domanda che sorge spontanea in quanto già con la Nota di Aggiornamento del Documento di economia e finanza 2018 il Governo aveva previsto, tra i collegati, un disegno di legge delega di riordino del settore dei giochi, ma questo disegno di legge non ha mai visto la luce.
Ed ancora prima, nel mese di agosto, la legge di conversione del c.d. decreto dignità, legge n. 96/2018, all’articolo 9 comma 6-bis, aveva previsto che il Governo, entro sei mesi, avrebbe predisposto una riforma complessiva in materia di giochi pubblici.
Eppure ci sarebbe una buona base da cui partire: il documento approvato in Conferenza Unificata nel mese di settembre 2017, opportunamente rivisitato considerato che sono trascorsi oramai due anni.
Certamente l’interrogativo posto è anche legato alla durata del Governo; se dovesse arrivare fino al termine della legislatura, avrebbe tutto il tempo anche per affrontare il riordino del settore del gioco pubblico.
Tra gli allegati alla Nota la Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva della quale si riportano, di seguito, alcune parti riguardanti l’attività dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli.
Nel comparto dei giochi l’Agenzia ha messo in atto iniziative utili ad elevare la qualità dell’offerta, soprattutto sotto il profilo della tutela dei soggetti vulnerabili e per combattere il gioco illegale, anche quando è veicolato su reti telematiche da parte di soggetti in difetto di titolo autorizzativo o abilitativo. Per tale finalità, particolare attenzione è riservata al costante adeguamento e sviluppo tecnologico dei sistemi di sicurezza e monitoraggio e al rafforzamento delle attività di controllo, soprattutto per prevenire e reprimere il gioco minorile, anche attraverso una proficua collaborazione con le Autorità di polizia giudiziaria (Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia locale).
Per quanto riguarda i controlli:
Nel settore legale dei giochi non si riscontrano fenomeni di evasione fiscale correlati, giacché il necessario collegamento al “Totalizzatore nazionale” (per l’esercizio delle scommesse), ovvero alla “Rete telematica” (per la gestione degli apparecchi con vincita in denaro), consentono il riscontro – pressoché in tempo reale – dei volumi di gioco/scommesse praticati nelle singole tipologie esercitate dai concessionari e, quindi, della base imponibile soggetta a tassazione nonché dei versamenti dovuti ed eseguiti dai singoli soggetti d’imposta. Tuttavia, tenendo separate le questioni afferenti al riciclaggio e alla possibile infiltrazione criminale nel circuito dei “Giochi pubblici” (fenomeni tenuti sotto controllo da tutti i soggetti istituzionalmente deputati), nel circuito permangono aree di evasione connesse all’esercizio illegale delle diverse attività di gioco. Il gioco che si realizza attraverso gli apparecchi da gioco con vincita in denaro contribuisce in modo consistente alle entrate erariali nel settore dei giochi.
Al fine di garantire la legalità nel settore dei giochi, l’Agenzia effettua un periodico e mirato controllo degli esercizi che operano nel settore. Sul piano dei controlli, nel 2018 l’Agenzia ha effettuato 47.860 controlli.
Per quanto concerne, inoltre, il divieto di gioco ai minori, nel 2018 sono stati effettuati 24.170 controlli. Tali controlli hanno condotto all’accertamento di 54 violazioni e all’irrogazione di 46 sanzioni per un importo complessivo di 328.966 euro e sono stati sospesi 20 esercizi.
Nella pianificazione del numero dei controlli nel settore dei giochi da svolgere sul territorio nazionale, si è tenuto conto della concentrazione degli esercizi, del diverso grado di pericolosità rilevato dagli esiti delle verifiche effettuate nell’anno precedente e delle risorse disponibili presso ciascun Ufficio. Nel corso dell’anno, sono stati monitorati costantemente gli esiti dei controlli e definite le priorità di intervento.
Nell’ambito dell’attività di controllo, sono state svolte le attività preparatorie delle operazioni interforze definite dal “Comitato per la prevenzione e repressione del gioco illegale”. Sono state altresì effettuate due operazioni, rispettivamente nel mese di luglio e nel mese di dicembre, mirate principalmente alla tutela dei minori.

Una parte della Relazione si sofferma poi sull’attività della Guardia di Finanza. Un attività volta a reprimere tutte le forme di illegalità che interessano il settore – dal mancato pagamento dei tributi, ai fenomeni di abusivismo, alla presenza di organizzazioni criminali nella gestione delle attività lecite e illecite – allo scopo di tutelare: il gettito fiscale connesso al prelievo erariale unico, all’imposta unica sulle scommesse e all’imposta sugli intrattenimenti, oltre che alle imposte dirette e indirette; il corretto funzionamento del mercato dalle distorsioni provocate da operatori privi delle concessioni e delle autorizzazioni previste dalla legge; i consumatori da proposte di gioco illegali, insicure e prive di alcuna garanzia, avuto particolare riguardo alle fasce più deboli.