RS 10 FEBBRAIO 2021

GIOCHI. REBUS ISCRIZIONE AL REGISTRO DEGLI OPERATORI, SENZA MODIFICA DI LEGGE SI RISCHIA DI DOVER PAGARE DUE VOLTE
(JAMMA – 10/02/2021)
Il Governo che si insedierà avrà diverse questioni di cui occuparsi, comprese quelle in sospeso riguardanti il comparto dei giochi pubblici.
Fatto salvo quello che è considerato un intervento di riordino, previsto ma mai veramente calendarizzato, ci sono diverse ‘scadenze’ che richiedono un urgente intervento del legislatore.
Tra queste quella del Registro degli Operatori del Gioco, noto come RIES.
Si tratta dell’elenco istituito nel 2015 alla cui iscrizione è obbligato l’esercente abilitato alle attività connesse agli apparecchi da intrattenimento.
Il Decreto Fiscale del 2019 ha modificato la norma istituendo il Registro unico degli operatori del gioco pubblico presso l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, a decorrere dall’esercizio 2020. L’iscrizione al Registro costituisce titolo abilitativo all’esercizio di attività legate al gioco pubblico ed è disposta (e rinnovata annualmente) dall’Agenzia, previa verifica del possesso da parte dei richiedenti di specifici requisiti e condizioni, anche finanziari. L’esercizio di qualsiasi attività funzionale alla raccolta di gioco impone l’iscrizione al registro stesso.
Successivamente la norma ha subito ulteriori modifiche.
Ad oggi la scadenza del ‘vecchio’ RIES è prevista per la fine di aprile 2021.
Ad oggi l’iscrizione all’elenco avrebbe validità solo fino ad aprile, dopodichè è prevista l’entrata in vigore del nuovo elenco, che però ancora di fatto non c’è.
In questo momento per risolevere la situazione si rende necessario un intervento legislativo, quindi il coinvolgimento del Parlamento. Quello che potrebbe sembrare un banale obbligo burocratico rappresenta la condizione necessaria e indispensabile per poter operare sul mercato legale. Confidiamo che l’esecutivo, politico o tecnico che sia, espliciti il suo approccio razionale al settore del gioco con la risoluzione di questioni come questa .
Nei giochi scorsi rappresentanti del comparto dell’apparecchio da intrattenimento hanno chiesto di incontrare la direzione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per portare all’attenzione anche il problema del versamento dell’Imposta sugli Intrattenimenti dovuta per l’installazione degli apparecchi da intrattenimento senza vincita in denaro. Si tratta di una imposta riferita a tutti gli apparecchi di cui si detiene il nulla osta, versata in modalità forfettaria, indipendentemente dal reale funzionamento degli apparecchi. In questi mesi come sappiamo sale giochi e apparecchi da intrattenimento sono sospesi, si tratta di oltre 200 giorni dall’inizio della pandemia. Anche in questo caso si chiede al legislatore di intervenire.

SENATO. DL COVID, PITTELLA (PD) CHIEDE LA PROROGA DEI PAGAMENTI PREU E DEI CANONI DI CONCESSIONE
(PRESSGIOCHI – 09/02/2021)
Il senatore Gianni Pittella del Pd ha presentato in Commissione Affari costituzionali del Senato al Dl Anti-Covid un emendamento per prorogare i versamenti dei Preu di slot e Vlt e dei canoni di concessione.
Come si legge nel testo che PressGiochi ha potuto visionare in esclusiva: “ In condizioni di prolungata sospensione della raccolta di gioco con apparecchi da intrattenimento di cui all’articolo 110, comma 6, del Regio Decreto 18 giugno 1931, n. 773, tutti i termini del versamento del Prelievo erariale unico, anche mediante acconti o versamenti rateali, e del canone di concessione intercorrenti nei periodi di sospensione della raccolta sono prorogati fino ai medesimi termini intercorrenti del primo periodo contabile successivo alle disposizioni che consentano la ripresa della raccolta. I versamenti come dovuti in applicazione della presente disposizione sono consentiti anche mediante rateazioni mensili di pari importo, con debenza degli interessi legali calcolati giorno per giorno, le pressgiochiquali devono in ogni caso ripartire le somme dovute al fine di consentirne il versamento entro il 16 dicembre dell’esercizio al quale si riferiscono. L’Agenzia Dogane e Monopoli definisce il numero delle rate in ciascun caso di applicazione della presente disposizione.».

AS.TRO: ‘TUTTI IN PIAZZA A ROMA E MILANO PER SOSTENERE IL GIOCO LEGALE’
(GIOCONEWS – 10/02/2021)
As.tro manda il suo invito ai suoi iscritti: ‘Tutti in piazza a Roma e Milano per manifestare a sostegno del gioco legale’.
As.tro dà pieno sostegno alla “Manifestazione unitaria lavoratori del gioco legale”, organizzata per il 18 febbraio dall’associazione Ati Gioco lecito, che vedrà gli imprenditori e i lavoratori del gioco legale riuniti a piazza del Duomo a Milano e a piazza del Popolo a Roma per sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica sul grave stato di difficoltà che sta attraversando il settore.
A partire dal mese di marzo 2020 ad oggi, quindi per un periodo di 11 mesi, le attività di gioco sono rimaste chiuse per più di 200 giorni nonostante gli investimenti sostenuti per implementare i protocolli di sicurezza dettati dal Governo e dalla Regioni per contenere il rischio di contagio e il pieno rispetto degli stessi da parte degli operatori di gioco e della loro clientela.
“Nessun focolaio infettivo è stato infatti riscontrato negli esercizi in cui viene svolta l’offerta di gioco tanto che il Cts non ha mai menzionato le nostre attività tra quelle a maggior rischio di diffusione del contagio”, spiegano da As.tro.
Ai danni che stanno subendo tutte le altre attività chiuse durante questo periodo, “si sono aggiunte per le imprese del gioco le discriminazioni perpetrate ai loro danni dagli Istituti bancari che hanno volontariamente posto ostacoli, motivandoli con asserite ragioni etiche, all’erogazione dei c.d. ‘ristori’ stanziati dal Governo e alcune regioni, nel deliberare propri finanziamenti, stanno deliberatamente escludendo le imprese del nostro settore.
I sussidi di cui le nostre imprese sono riuscite a beneficiare riescono comunque a coprire meno del 10 percento delle perdite subite – prosegue As.tro – il perdurare di questa situazione porterà inevitabilmente al collasso l’intero settore. Auspichiamo che il prossimo Governo assuma una strategia più pragmatica nella modulazione delle misure di contenimento del contagio e, per ciò che riguarda il nostro settore, che vengano abbandonati i pregiudizi ideologici che hanno fin qui contrassegnato il rapporto della politica (nazionale e locale) nei confronti del gioco legale”.
Da qui l’invito per gli iscritti ad As.tro “a partecipare all’evento del 18 febbraio che rappresenta un’importante occasione per manifestare pubblicamente le nostre istanze e per offrire all’opinione pubblica e alla politica l’immagine e la dignità che ci appartengono, ossia quella di un comparto che è a pieno titolo una parte integrante del tessuto economico del Paese, e, in quanto tale, meritevole del rispetto e della considerazione riservati alle altre imprese”, concludono.

GIOCO, ACADI IN COMMISSIONE ANTIMAFIA: “CHIUSURE PROLUNGATE È RINUNCIA A CORNICE DI LEGALITÀ A BENEFICIO DELLA CRIMINALITÀ”
(AGIMEG – 10/02/2021)
“L’emergenza Covid ha determinato il blocco delle attività del gioco pubblico per oltre 8 mesi su 14 dall’inizio del 2020 a oggi. Le chiusure sono andate a colpire un comparto che costituisce un autentico presidio di legalità. Le reti distributive dei giochi pubblici operano infatti tramite i sistemi informativi dell’Agenzia Dogane e Monopoli che consentono il controllo antiriciclaggio non solo sugli operatori, ma anche in particolare sulle attività di gioco ad esempio delle video lotterie (le cosiddette VLT), delle scommesse, con regole imposte al sistema concessorio, analogamente a quanto previsto per il sistema bancario. Il sistema assicura inoltre la tracciabilità dei flussi finanziari in entrata ed in uscita, e garantisce il pieno controllo, nell’ambito delle scommesse, utile al contrasto del cosiddetto ‘match fixing’, cioè evita la manipolazione dei risultati degli eventi sportivi da parte dei partecipanti, che – nelle scommesse regolamentate, registrate istantaneamente sui sistemi centrali dell’Agenzia Dogane e Monopoli – emerge tramite il monitoraggio in tempo reale dei flussi di scommesse. Il sistema consente anche di produrre il patrimonio informativo disponibile per le autorità investigative tramite gli impianti di videosorveglianza obbligatori. Tutto ciò viene meno con il blocco delle attività. Occorre ricordare che nel 2019 il Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, Federico Cafiero De Raho, riguardo i ricavi da gioco, spiegava che ‘il volume dell’illegale in Italia è valutato intorno ai 20 miliardi l’anno’. Anche l’Agenzia Dogane e Monopoli ha sottolineato che ‘Il gioco illegale, secondo alcune stime, per volume è paragonabile al gioco legale’”. E’ l’allarme lanciato da Geronimo Cardia, Presidente dell’Associazione Concessionaria dei Giochi Pubblici (Acadi – Confcommercio) durante un’audizione presso la Commissione parlamentare Antimafia. “Le conseguenze di tutto ciò si stanno rivelando drammatiche. L’impatto sui livelli occupazionali, in un settore che coinvolge oltre 150mila persone, è enorme. Allo stesso tempo la reiterata e totale interruzione delle attività sta incrementando esponenzialmente il rischio di riduzione del perimetro di legalità, favorendo la proliferazione di attività illegali. Gli operatori di dimensioni minori si trovano inoltre sempre più spesso in condizioni di pericolosa prossimità con l’usura. Le imprese più in difficoltà potranno diventare preda di infiltrazioni criminali, con sostituzione degli imprenditori con mandatari della criminalità. Gli effetti di tali dinamiche rischiano di diventare insostenibili a più livelli, considerando che il settore del gioco pubblico assicura alla casse dello Stato un gettito erariale pari a oltre 11 mld l’anno. Appare quindi sempre più urgente la riapertura delle attività, utilizzando i protocolli sanitari già disponibili che garantiscono assoluta sicurezza ai lavoratori e agli utenti”, conclude Cardia.