RS 10 GENNAIO 2022

CORTE DEI CONTI SU GESTIONE FONDI CONTRO GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO: “NON CONOSCIAMO ANCORA IL NUMERO DEI MALATI”
(JAMMA – 10/01/2022)
La Corte dei Conti ha condotto una indagine sull’utuilizzo dei fondi stanziati dallo Stato per il contrasto al gioco d’azzardo patologico.
“Il problema delle difficoltà di rilevazione dei dati è conosciuto da un decennio e allo stato attuale non si ha un quadro reale di quanti malati siano in cura presso le strutture ambulatoriali, quanti presso le strutture residenziali, quanti presso le strutture semiresidenziali, fin dai tempi di prima attivazione dei vari Ser–D presso le varie ASL regionali, che possono meglio far conoscere le azioni effettivamente messe in atto dalle Regioni, l’entità e la qualità del fenomeno, e poter meglio progettare le misure di contrasto”, rilevano i giudici contabili.
“Una migliore e più puntuale conoscenza dei dati appare, infatti, essenziale sotto almeno tre profili: quello della quantificazione delle risorse da riportare al numero di casi effettivamente registrati; quello di una più efficace programmazione centrale e territoriale; quella di consentire all’ADM di monitorare l’offerta dei giochi anche in considerazione del criterio attinente al numero dei soggetti affetti da disturbo da gioco d’azzardo. Nella procedura di valutazione dei piani il Ministero aveva utilizzato gli ambiti di valutazione e gli obiettivi previsti nel Piano di azione nazionale contro il GAP, predisposto dall’Osservatorio nazionale per il contrasto del gioco d’azzardo, fornendo all’Osservatorio medesimo “uno schema di sintesi dell’istruttoria” senza sottoporre, nella loro formulazione integrale, i Piani stessi all’Osservatorio”.
I Giudici formulano quindi una serie di raccomandazioni:
“In generale si richiama, per la rilevanza del contesto socio economico nel quale l’esigenza di assicurare l’equilibrato bilanciamento tra obiettivi di natura contabile e finanziaria connessi alla certezza e alla disponibilità per l’Erario delle entrate derivanti dal gioco d’azzardo (segnatamente, anche mediante l’implementazione del sistema dei controlli e il rafforzamento dell’apparato sanzionatorio, nonché attraverso l’armonizzazione e semplificazione fiscale nel settore dei giochi) e gli obiettivi connessi alla tutela dei consumatori del gioco d’azzardo per prevenire la diffusione della patologia ad esso connessa (anche mediante il dimensionamento dell’offerta, la definizione di distanze minime tra le sale da gioco e di queste ultime rispetto ai luoghi sensibili, la regolamentazione di verifiche periodiche dei requisiti dei concessionari, l’avvio di iniziative ad hoc di informazione e formazione, tese a prevenire il disturbo da gioco d’azzardo, l’osservanza della disciplina relativa alle forme di avvertimento del rischio di dipendenza da gioco d’azzardo e al divieto assoluto di pubblicità).
In una prospettiva di riforme appare utile ipotizzare anche una diversa e alternativa modalità di copertura finanziaria del Fondo per il gioco d’azzardo patologico, di cui all’art. 1, comma 946, della legge n. 208 del 2015, anche attraverso l’individuazione di possibili nuove forme di finanziamento (a titolo di esempio, attraverso la destinazione di una percentuale del fatturato conseguito dalle imprese del gioco e l’attribuzione di somme in applicazione delle sanzioni amministrative irrogate in relazione alle ipotesi di violazione della normativa in materia).
La peculiarità del contesto non deve comunque far perdere di vista, pur nella specificità finanziaria e gestionale esaminata, le interrelazioni con i profili più generali in tema di tutela della concorrenza per quanto attiene alle concessioni di giochi, così come di rispetto della legalità. In tale direzione si richiama l’ADM a proseguire in direzione della scrupolosa osservanza della disciplina europea in tema di concessioni, rafforzando, al contempo la sua azione nelle diverse tipologie di controllo finalizzate alla tutela della legalità (seppur lo stesso “confine” tra l’attività lecita e illecita non abbia di per sé un inequivoco impatto diretto sul fenomeno del GAP in esame).
Sul piano amministrativo si rappresenta l’esigenza di assicurare l’impegno di un più efficace rispetto delle tempistiche sulle riforme nella ripartizione dei fondi, così come nella fase di verifica dei complessivi elementi pianificatori e realizzativi richiesti dalla disciplina di settore.
Sotto il profilo più strettamente contabile e finanziario gli aspetti gestionali andrebbero meglio raccordati nella nota integrativa al bilancio, a preventivo e a consuntivo, attraverso l’utilizzo anche degli indicatori nell’ambito del fondo apprestato, così come degli strumenti di misurazione della performance. Il rilievo di tali strumenti può svilupparsi anche con riferimento ad indicatori di contesto, che per quanto differenziati in considerazione delle specificità di singoli territori regionali, possano rispondere ad esigenze informative omogenee. Si rappresenta al riguardo una specifica raccomandazione alle amministrazioni centrali coinvolte nella presente indagine, nell’intento di promuovere condivise modalità di verifica.
Centrale risulta lo sviluppo della piattaforma unitaria per la conoscenza dei dati recuperando i ritardi registrati e, soprattutto, assicurando reale interoperabilità tra sistemi informativi dello Stato e delle Regioni (oltre che degli enti infraregionali). Tale aspetto – di primaria rilevanza in una realtà istituzionale plurilivello – rappresenta il punto di partenza ineludibile onde assicurare effettiva concretezza delle diverse disposizioni in tema di monitoraggio che si sono succedute (senza in realtà significativi risultati) e consentire una migliore e più puntuale conoscenza dei dati, essenziale sia ai fini della quantificazione delle risorse, sia in vista di una più efficace programmazione.
Cruciale, dunque, si prospetta il raccordo tra diversi livelli di governo, tra amministrazioni centrali e territoriali, con riguardo alla diversa articolazione ed alle specifiche competenze dei multiformi enti dei servizi sanitari regionali, conformemente ai principi di leale collaborazione generalmente enunciati dalla giurisprudenza costituzionale”.
La Corte sottolinea altresì:
“Assicurare l’equilibrato bilanciamento tra obiettivi di natura contabile e finanziaria connessi alla certezza e alla disponibilità per l’Erario delle entrate derivanti dal gioco d’azzardo – anche attraverso l’implementazione del sistema dei controlli e il rafforzamento dell’apparato sanzionatorio, nonché attraverso l’armonizzazione e semplificazione fiscale nel settore dei giochi – e gli obiettivi connessi alla tutela dei consumatori del gioco d’azzardo per prevenire la diffusione della patologia ad esso connessa, anche mediante il dimensionamento dell’offerta, la definizione di distanze minime tra le sale da gioco e di queste ultime rispetto ai luoghi sensibili, la regolamentazione di verifiche periodiche dei requisiti dei concessionari, l’avvio di iniziative ad hoc di informazione e formazione, per prevenire il disturbo da gioco d’azzardo, l’osservanza della disciplina relativa alle forme di avvertimento del rischio di dipendenza da gioco d’azzardo e al divieto assoluto di pubblicità”.
E’ quanto si legge nelle conclusioni della Relazione sul “Fondo per il gioco d’azzardo patologico” approvata dalla Sezione centrale controllo gestione delle Amministrazioni dello Stato della Corte dei conti con delibera n. 23/2021/G.
L’indagine ha analizzato gli aspetti relativi all’attuazione della norma istitutiva del Fondo statale previsto dalla legge di stabilità del 2016 e posto a contrasto degli effetti negativi, sociali ed economici, oltre che sanitari, del gioco d’azzardo patologico. Per il fondo, rileva la Sezione del controllo, sono stati stanziati, per ciascuno degli anni dal 2016 al 2019, 50 milioni di euro (nel 2020, 49,2 milioni), i cui pagamenti sono avvenuti sempre in conto residui.
La Corte segnala, fra l’altro, le problematiche connesse alle procedure di ripartizione delle risorse del Fondo, sia nella fase di valutazione dei Piani regionali, che delle relazioni tecnico-finanziarie sullo stato di attuazione degli interventi delle Regioni. In considerazione delle variegate iniziative di utilizzo delle risorse statali, assunte a livello territoriale, è emersa, inoltre, l’esigenza di definire un sistema omogeneo – condiviso tra i diversi livelli di governo – di verifica, ex ante ed ex post, dell’efficacia delle misure intraprese, in termini di risultati raggiunti in coerenza con le finalità della normativa. Sul punto, risulta cruciale lo sviluppo di una piattaforma unitaria che assicuri reale interoperabilità tra sistemi informativi dello Stato e delle Regioni (oltre che degli enti infraregionali).
L’indagine della magistratura contabile si sofferma, inoltre, sul contesto di riferimento, ricordando l’esistenza di numerosi progetti di legge volti a una possibile riforma organica della materia dei giochi (tra cui la mancata attuazione della delega prevista dalla legge n. 23 del 2014) e richiamando anche il tema delle proroghe delle concessioni nel settore dei giochi.

SUPER GREEN PASS: DA OGGI IN VIGORE PER SALE GIOCHI E SCOMMESSE. ECCO COSA BISOGNA SAPERE…
(PRESSGIOCHI – 10/01/2022)
Da oggi, 10 Gennaio 2022 su tutto il territorio nazionale entra in vigore l’obbligo di “Super Green Pass” per l’accesso a sale giochi (anche con soli apparecchi senza vincita in denaro), sale scommesse, sale bingo e apparecchi installati nei locali generalisti.
Lo stesso obbligo è già entrato in vigore lo scorso 30 Dicembre 2021 per l’accesso a bar o attività di ristorazione presenti all’interno delle sale giochi, sale bingo e sale scommesse. Ecco tutte le informazioni che bisogna sapere per essere in regola.
Chi può accedere?
Come ha ricordato l’associazione Sapar all’approvazione della norma, a partire dalle date sopra riportate su tutto il territorio nazionale possono accedere alle suddette attività solo i soggetti vaccinati, guariti, o che siano guariti da Covid.
Per chi dal controllo tramite app risulti in possesso di green pass valido non è comunque necessario esibire il tampone con risultato negativo.
Non può accedere chi sia in possesso di certificazione da cui risulti l’effettuazione del solo tampone.
I bambini di età inferiore ai 12 anni (qualora sia comunque possibile in base alla normativa sull’accesso dei minori alle sale) ed i soggetti esentati dall’obbligo vaccinale in possesso di idonea certificazione medica possono accedere comunque ai locali.
Per l’accesso al locale è sufficiente la mascherina di tipo chirurgico.
Per il personale dipendente per l’accesso è sufficiente il possesso di Green pass “base” (ammessi i tamponi).
Cosa bisogna fare?
I controlli possono essere effettuati sia dal titolare che da soggetto delegato.
Occorre scaricare l’aggiornamento dell’app verifica-19 da Play store.
Dopo aver controllato il possesso del Green Pass si consiglia di controllare comunque i documenti della persona che richiede l’accesso al locale al fine di evitare accessi di persone non aventi i requisiti.
Non è previsto l’obbligo di esposizione di cartellonistica.
Le sanzioni
Le sanzioni previste per il caso in cui venga riscontrata dagli organi competenti la presenza nel locale di persona priva di Super Green pass sono la multa da 400 a 1.000 euro per l’esercente (e per la persona presente nel locale) e la chiusura dell’esercizio o dell’attività (dell’esercente) da 1 a 10 giorni a partire dalla terza violazione nel caso in cui siano già state riscontrate due violazioni in due giorni diversi.
E’possibile l’applicazione della misura provvisoria della sospensione dell’attività da 1 a 5 giorni anche dopo la prima violazione, in questo caso il periodo di sospensione viene scomputato dal periodo di chiusura di cui sopra.
E’ da ritenere che nel caso in cui un soggetto acceda dopo aver esibito documenti falsi la responsabilità non possa comunque essere addebitata all’esercente.

GIOCO ONLINE, AGGIORNATA LA “BLACK LIST”: SONO 9.186 I SITI OSCURATI DAI MONOPOLI
(AGIMEG – 10/01/2022)
Aggiornata la “black list” dei Monopoli di Stato, che contiene l’elenco dei siti non autorizzati alla raccolta di gioco in Italia. I domini oscurati sono ora 9.186, venti in più rispetto all’ultimo aggiornamento.
Si tratta di siti di gioco inibiti in quanto contenenti offerta, in assenza di autorizzazione, attraverso rete telematica, di giochi, lotterie, scommesse o concorsi pronostici con vincite in denaro ovvero contenenti pubblicità, diretta o indiretta, dei medesimi prodotti o offerta di software atti ad eludere l’inibizione di siti non autorizzati disposta da ADM.

GIOCHI, LE BRILLANTI OPERAZIONI DELLA GDF CONTRO LA CRIMINALITÀ
(GIOCONEWS – 10/01/2022)
Si conferma la preziosa attività delle forze dell’ordine nel contrasto alla criminalità organizzata che tenta infiltrazioni nel settore del gioco.

Con le brillanti operazioni effettuate nei primi 6 mesi dello scorso anno ancora una volta si conferma la preziosa attività della Guardia di Finanza nel contrasto alla criminalità organizzata, che inquina la nostra economia, in particolare nel settore dei giochi e delle scommesse, a tutela del monopolio statale, il cui sistema concessorio ci viene invidiato da tutti gli altri Stati.
262 interventi, 325 violazioni riscontrate, 863 soggetti verbalizzati con 456 denunciati; sequestrati 154 apparecchi e congegni da divertimento e intrattenimento, 140 totem, 140 punti di raccolta scommesse. Imposte recuperate: Imponibile Preu (€) 1.095.00; imposta Preu (€) 65.700; imponibile Unica (€) 30.830.509; imposta Unica (€) 3.486.635; sequestri ex art. 1 e 4 della Legge n. 401/1989, 77.500.000.
Nell’ambito di queste operazioni vanno segnalate tra le più significative:
L’operazione “All In” del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Palermo, con decreto di sequestro preventivo emesso dall’Autorità giudiziaria del capoluogo siciliano nei confronti di quattro persone, per la partecipazione e il concorso esterno all’associazione di stampo mafioso e trasferimento fraudolento di valori;
Nel corso delle indagini sono già state eseguite misure cautelari personali nei confronti di 10 soggetti e un provvedimento di sequestro preventivo per un valore complessivo di 40 milioni di euro; (n. 3 immobili, tra i quali una villa di particolare pregio ubicata nell’isola di Favignana; imprese e quote di capitale di 10 società, con sede nelle province di Roma, Salerno e Palermo, tra le quali un noto ristorante nel capoluogo siciliano; autoveicoli e motocicli).
L’articolata attività investigativa ha accertato gravi elementi circa l’infiltrazione di “Cosa Nostra” nel lucroso settore economico della gestione dei giochi e delle scommesse sportive con l’acquisizione di un numero sempre maggiore di licenze e concessioni per l’esercizio della raccolta delle scommesse, fino alla creazione di un “impero economico” costituito da imprese con un volume di gioco per circa 100 milioni di euro formalmente intestate a “prestanome”;
L’operazione “Filotto”, condotta dal Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Messina, che ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 8 soggetti, accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso, trasferimento fraudolento di valori. Il capo del sodalizio mafioso aveva intestato a prestanome un’importante sala giochi/biliardi ubicata nel centro di Messina, al cui interno si praticava il gioco d’azzardo attraverso personal computer collegati alla rete internet con piattaforme di scommesse on line aventi sede legale all’estero e sprovviste delle autorizzazioni per operare in Italia;
Le attività investigative eseguite dalla Tenenza di Ceva (Cn), che hanno consentito di accertare che il titolare di una sala giochi e scommesse, nel periodo 2016-2018, ha omesso di svolgere gli adempimenti degli obblighi di adeguata verifica della clientela ai fini antiriciclaggio in relazione.
Nell’ambito di tale attività, i finanzieri cebani hanno portato a termine un’attività nei confronti di un soggetto di etnia cinese, da tempo residente nel territorio, gestore, tra l’altro, di una sala giochi e scommesse. Dal controllo è emerso che, dal 2016 al 2018, era stato sistematicamente omesso l’adempimento degli obblighi di adeguata verifica della clientela, previsti dalla specifica normativa antiriciclaggio (D.lgs 231/2007) almeno per 300 operazioni finanziarie.
L’esecuzione di un decreto di sequestro per un valore di oltre 1 milione e 500 mila euro nei confronti di un imprenditore, esercente l’attività di distribuzione e gestione degli apparecchi e da divertimento con vincita in denaro, accusato di peculato per l’omesso versamento del prelievo unico erariale (Preu).
L’impresa coinvolta, con sede a Livorno, operava come gestore per conto di una società romana concessionaria dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato (Aams) per il servizio di distribuzione e gestione degli apparecchi e congegni da divertimento, con premi in denaro, quali videolottery (Vlt) e newslot (Awp).
Le indagini hanno messo in evidenza mancati versamenti alla casse dello Stato superiori a 1,5 mln di euro dal 2004 al 2020, con la configurazione del reato di peculato, in capo al rappresentante legale, un 58 enne originario di Varese, incaricato di un pubblico servizio, che si era appropriato di somme di denaro in quanto concessionario.
Il quadro non sarebbe completo se non citassimo l’attività svolta dal Corpo di Polizia finanziaria nell’ambito del Co.Pre.G.I. (Comitato per la Prevenzione e la Repressione del Gioco illegale la sicurezza del Gioco e la Tutela dei Minori) unitamente a Polizia di Stato e Carabinieri sotto la presidenza di ADM (Agenzia della Dogana e dei Monopoli) che ha promosso una importante operazione di controllo nel settore dei giochi, che ha coinvolto un rilevante numero di esercizi commerciali dislocati su 25 province del territorio italiano.
Gli esercizi sottoposti a controllo sono stati 454: i soggetti denunciati alle Procure della Repubblica territorialmente competenti sono stati 45 per esercizio abusivo di attività di gioco; sono stati individuati 25 esercizi commerciali che, privi di qualsiasi autorizzazione effettuavano la raccolta di gioco anche per conto di operatori esteri; sono stati sottoposti a sequestro 90 apparecchi da intrattenimento, 17 totem, 64 personal computer.
Come si vede l’azione per rendere sempre più trasparente, legale e regolare tutte le operazioni inerenti al settore dei giochi continua senza sosta da parte di G.d.F., Polizia di Stato, Carabinieri ed Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per assicurare sempre più la salute del consumatore giocatore , per garantire l’ordine pubblico e per sottrarre spazi di operatività alla criminalità organizzata.