RS 13 GENNAIO 2021

PREMIER GIUSEPPE CONTE: “GUARDERÒ L’ISTANZA CON LE PROBLEMATICHE DEL GIOCO PUBBLICO CHE AVETE PRESENTATO. MA INTANTO I RISTORI LI AVETE AVUTI”.
(AGIMEG – 13/01/2021)
Giornata davvero speciale per il settore del gioco legale grazie al presidio di alcune delle donne che hanno partecipato ieri alla manifestazione davanti a Monte Citorio. Tanti i politici con i quali Antonia Campanella, promotrice della manifestazione e le sue colleghe sono riuscite ad interfacciarsi. Su tutti il breve ma intenso colloquio che sono riuscite ad avere con il premier Giuseppe Conte. Alla richiesta delle lavoratrici del settore del gioco pubblico di voler riprendere a lavorare, alla denuncia dei gravi problemi che hanno le famiglie che vivono di questo, Conte ha risposto: “Intanto credo che abbiate ricevuto i ristori. Guarderò comunque la vostra istanza che avete presentato ieri”. Le lavoratrici hanno comunque ribadito al premier che in molti casi i ristori non sono proprio arrivati e nella maggior parte dei casi si tratta di cifre che non permettono nemmeno di sopravvivere e l’istanza è stata presa in consegna da un collaboratore di Rocco Casalino, portavoce del premier.

COVID-19, EMERGENZA FINO AL 30 APRILE: NASCE LA ZONA BIANCA
(GIOCONEWS – 13/01/2021)
Il nuovo Dpcm confermerà lo stop del gioco, il ministro della Salute: ‘Italia prima in Europa per vaccini somministrati, la zona bianca una speranza ma l’epidemia Covid è di nuovo in espansione’.
Fare presto e bene, per essere pronti ad accelerare quando avremo nuove dosi a disposizione, ma intanto l’Italia è prima in Europa per numero di vaccini somministrati in relazione alla popolazione, non rincorriamo le classifiche ma questo fatto è motivo di orgoglio e chiedo unità, unità, unità, su questa campagna di vaccinazione, perché il successo sarebbe dell’intero Paese e non di una parte politica’.
Questo l’appello alla collaborazione istituzionale lanciato in Aula alla Camera dal ministro della Salute Roberto Speranza che non ha potuto purtroppo che sottolineare come l’epidemia di Covid-19 sia ad una nuova fase di espansione, “ragione per cui – ha detto l’esponente di Articolo 1 – lo stato di emergenza è prorogato fino al 30 aprile.
Cresce l’Rt, l’occupazione delle sedi ospedaliere è in più parti oltre la soglia critica e le misure non possono che essere proporzionali al rischio di contagio”.
Il ministro ha annunciato che il Governo, dopo un confronto con le Regioni è al lavoro per un nuovo Dpcm, in sostituzione di quello in scadenza (15 gennaio). Secondo le linee guida diramate in Aula da Speranza, nulla cambierà per il gioco e anzi arriverà una maggiore stretta anche sull’asporto per i bar dopo le 18, al fine di evitare assembramenti.
Le limitazioni negli spostamenti e lo stop alle occasioni di aggregazione, come l’obbligo della mascherina e le fasce di rischio indicate dai colori delle regioni, restano punti cardine della battaglia contro il Coronavirus, ma è allo studio del Governo anche l’istituzione di una zona bianca, nel caso di livelli epidemiologici molto bassi, con Rt inferiore a 1. “Difficile che possa scattare in breve tempo un’area bianca, ma così apriamo una speranza come nella riapertura dei musei come luoghi simbolo della cultura”.
Nel suo discorso, Speranza ha ringraziato i principali attori in campo contro il Covid compreso tutto il personarle del suo ministero “da mesi sotto una pressione senza precedenti”.

SALE GIOCHI, SCOMMESSE E BINGO. PROIETTI (UILTUCS): “NUOVA CHIUSURA: TRATTAMENTO INACCETTABILE E DEMAGOGICO. COMPARTO PER TROPPI ‘SCOMODO’”
(JAMMA – 13/01/2021)
Ancora chiusura per le attività di gioco legale, un “trattamento inaccettabile e demagogico per un comparto per troppi ‘scomodo’”.
E’ una voce autorevole quella di Paolo Proietti, responsabile nazionale Uiltucs, oltre che obiettiva. Questa volta a parlare di sale giochi non è un imprenditore, spesso tacciato dalla poltica di essere troppo coinvolto e quindi poco obiettivo, ma un rappresentante di una organizzazione sindacale.
Come rappresentante di Uiltucs, sindacato di categoria della UIL che rappresenta i lavoratori del terziario, turismo, commercio e servizi, Proietti sta seguendo da tempo la situazione delle sale giochi al fine di tutelarne i lavoratori e ha collaborato alla stesura dei protocolli di sicurezza previsti per la riapertura delle attività in fase di emergenza COVID.
“Sono tempi difficili questi, attraversati dalla pandemia. Difficili e complicati. Ogni giorno ci pone davanti a problemi inediti e ci costringe a nuovi interventi mirati al contenimento della diffusione del virus. Non abbiamo certezze su cosa ci riserva il domani. È perciò difficile fare un punto della situazione sotto qualsiasi punto di vista, sanitario, economico o sociale. Un elemento certo, per quanto riguarda la decretazione anti Covid di questi mesi, è però che il settore del gioco legale è sempre stato in prima linea quando sono state stabilite le limitazioni e le chiusure delle attività economiche” , osserva Paolo Proietti. “Quando fu dichiarata la fine del lockdown, dei mesi di marzo e aprile,e la conseguente riapertura a partire dal 18 maggio, sale giochi, sale scommesse e sale bingo hanno dovuto subire la continuazione del lockdown, tanto che le riaperture sono iniziate solo dal 15 giugno e non in tutte le Regioni (in alcuni casi si è arrivati al mese di luglio)”.
Gioco legale, la scommessa: vere tutele senza ipocrisie
“Mentre il Paese aveva superato la Fase 2 ed entrava nella Fase 3, il settore del gioco legale rimaneva ancora in pieno confinamento. Nel corso di quei mesi, le organizzazioni sindacali, consapevoli dell’impatto che i provvedimenti di chiusura potevano avere sull’occupazione del settore (almeno 120.000 lavoratori), insieme alle aziende del settore e alle associazioni datoriali interessate, hanno elaborato un protocollo per il contenimento della diffusione del Covid19 nelle sale tra i più stringenti e dettagliati: lo scopo era quello di dotarsi di uno strumento che fornisse ogni garanzia ai lavoratori e agli utenti. Nel momento in cui scriviamo non sono stati registrati focolai nelle sale. Ciononostante, ci risiamo. Il Dpcm dello scorso 24 ottobre ha disposto nuovamente la chiusura di tutte le sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò, in un contesto che vede proseguire la stragrande maggioranza delle attività economiche,essenziali e non.
Populistico prevedere il ritorno del comparto nell’alveo pubblico
È evidente che la crisi sanitaria in atto giustifica tutti i provvedimenti del Governo, ma quello che ancora una volta non è accettabile è il trattamento riservato a questo specifico settore, che sembra costantemente nel mirino della politica nonostante contribuisca sostanziosamente alle entrate dell’Erario. Più in generale, il protrarsi della chiusura totale delle attività del settore preoccupa per la situazione dei lavoratori che hanno dovuto sospendere le loro attività per un periodo più lungo di qualsiasi altro settore (ad esclusione delle discoteche, evidentemente) dovendo, di conseguenza, essere posti nella condizione di utilizzare sostanzialmente tutti i periodi per la fruizione degli ammortizzatori sociali messi in campo dalla decretazione, con evi-denti penalizzazioni in termini di reddito. Tale blocco pone l’intero settore in una situazione di incertezza: lavoratori e operatori che non intravedono prospettive, anche in considerazione della situazione di crisi di liquidità, dovuta al prolungato e reiterato lockdown. In questo contesto di conclamata difficoltà degli operatori del settore del gioco legale, preoccupa anche il pericolo, sempre più grave e concreto, che riemergano fenomeni di illegalità e di sicurezza pubblica nel settore dei giochi e che venga vanificato l’ingente impegno, di tempo e risorse, per la creazione di un intrattenimento sicuro, legale e responsabile con un impatto positivo sulla collettività”.
Nuova chiusura: trattamento inaccettabile e demagogico Comparto per troppi “scomodo”. Ora pensiamo ai lavoratori
“Rimane naturalmente l’accesso al gioco on line.Tale fenomeno, pur essendo gestito da concessionari del settore e monitorato dall’Agenzia dei Monopoli, rappresenta sicuramente il lato più delicato dell’attività di gioco e più esposto al fenomeno della ludopatia, anche minorile. Quello che abbiamo chiesto al Governo è di valutare attentamente le ricadute occupazionali e sociali della sospensione delle attività esercitate nelle Sale Bingo italiane. In questo contesto, infine, appare del tutto populistico e demagogico prefigurare scenari che prevedano il ritorno del gioco legale nell’alveo del pubblico in assenza di un quadro certo e definito sia in termini di norme che di modelli organizzativi adeguati e specialistici, oltre ad una evidente mancanza di conoscenza della platea dei lavoratori che sono potenzialmente interessati e che non possono essere perimetrati ai soli addetti diretti alle attività digioco, ma che vedono prevalentemente la presenza di mansioni correlate all’offerta – parliamo di addetti ai bar, alle pulizie, personale impiegato nella vigilanza e quant’altro – e di altri servizi complementari presenti sostanzialmente in ogni struttura dedicata all’intrattenimento. In questi tempi difficili, nei quali le certezze di oggi possono rapidamente trasformarsi in precarietà,aggiungere provvedimenti che si traducono in indeterminatezza serve solo ad aumentare il senso di disorientamento dei lavoratori“, conclude Proietti.

GENTILONI (UE): “COMMISSIONE EUROPEA A LAVORO PER TASSARE I SERVIZI DIGITALI DEGLI OPERATORI DEL GIOCO D’AZZARDO”
(PRESSGIOCHI – 13/01/2021)
La Commissione europea sostiene che tutte le società, comprese quelle impegnate nel gioco d’azzardo online, dovrebbero pagare la loro giusta quota e ha intrapreso azioni senza precedenti per promuovere una concorrenza fiscale leale e combattere l’elusione fiscale.
E’ quanto afferma il Commissario della Commissione europea Paolo Gentiloni rispondendo all’interrogazione di ottobre dell’europerlamentare Idoia Villanueva Ruiz (GUE/NGL).
“Gli Stati membri sono tenuti a rispettare una serie di norme internazionali e dell’UE per ridurre il rischio di erosione della base e lo spostamento dei profitti, come ad esempio la Direttiva sulla cooperazione amministrativa e la Direttiva contro l’elusione fiscale.
Inoltre, i loro regimi fiscali preferenziali sono in corso di revisione attraverso il lavoro del Code of Conduct Group (Business Taxation). Nel quadro del semestre europeo, la Commissione esamina anche la questione delle pratiche di pianificazione fiscale aggressiva e, se necessario, formula raccomandazioni. La questione è stata evidenziata anche nelle linee guida recentemente pubblicate agli Stati membri per i loro piani di ripresa e resilienza.
Nel contesto della tassazione dei servizi digitali, come il gioco d’azzardo online, la Commissione partecipa attivamente alle discussioni internazionali che si svolgono nell’Organizzazione per l’economia Cooperazione e sviluppo per la riforma del quadro di tassazione delle società. La combinazione delle misure in esame dovrebbe garantire un’equa tassazione per i grandi gruppi multinazionali consentendo alle giurisdizioni di tassare i profitti guadagnati attraverso il valore creato nei loro territori e garantire un livello minimo di tassazione dei profitti”.
Villanueva Ruiz denunciava la pratica di molti operatori per il betting e il gioco online di spostare la sede nei territori che prevedono condizioni fiscali favorevoli.