RS 19 APRILE 2021

DEF, CNA: “RAFFORZARE GLI AIUTI E APERTURE PER RIAVVIARE IL MOTORE DELL’ECONOMIA”
(AGIMEG – 19/04/2021)
Il DEF 2021 prospetta una forte discontinuità nelle politiche di bilancio italiane rispetto a quelle adottate dall’entrata nell’euro. Il documento ha un’impronta fortemente espansiva, che promette di sostenere lo sforzo di investimento e rigenerazione del Paese. Un DEF tanto coraggioso quanto necessario per riavviare il motore dell’economia. E’ quanto ha sottolineato il direttore della Divisione economica di CNA, Claudio Giovine, nel corso dell’audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato.
“Apprezziamo molto la determinazione del Governo nell’imprimere uno shock positivo – ha aggiunto – e ancor più l’impegno dichiarato a sostenere l’economia per tutto il periodo che sarà necessario”.
Per la CNA è fondamentale perseguire “ogni sforzo per accelerare la ripresa e coinvolgere tutte le componenti dell’economia e della società in tale percorso. “Nessuno deve essere lasciato indietro. Pensiamo in particolare al mondo dei lavoratori autonomi, degli artigiani e delle piccole imprese che operano in ambiti e settori che sono rimasti a lungo senza redditi e a corto di prospettive”.
La sostenibilità della manovra tratteggiata nel DEF dipende dal successo delle quattro linee di intervento per accelerare l’uscita dalla crisi: piano vaccinale, avvio del PNRR, riaperture delle attività e secondo decreto Sostegni.
CNA confida che il Recovery Plan potrà dare un forte impulso al rilancio dell’economia a condizione di concentrare le risorse in progetti per rafforzare in modo permanente l’efficienza e la competitività dell’Italia. Elementi strategici saranno la semplificazione della normativa sulle opere pubbliche e l’efficientamento della gestione amministrativa. E’ quindi necessario realizzare rapidamente le numerose riforme per favorire lo sviluppo, a partire da quella della pubblica amministrazione che per le piccole imprese è la madre di tutte le innovazioni. Il contrasto radicale alla cattiva burocrazia dando fiducia ai cittadini. Segue la riforma del sistema fiscale in chiave di equità e semplificazione”.
Fondamentale, inoltre, la puntuale programmazione delle riaperture, che potranno consentire ad artigiani e piccole imprese di riprendere rapidamente e in piena sicurezza le attività e contribuire alla ripartenza dell’Italia.
Sul prossimo decreto Sostegni, CNA rileva che “ci attendiamo il rafforzamento degli aiuti agli autonomi e alle imprese più impattate dalle chiusure. Un aiuto fatto di contributi sulle spese fisse e annullamento delle tasse scollegate dal reddito. Un decreto che proroghi il sistema di garanzie pubbliche sui prestiti alle piccole e medie imprese ed estenda anche la moratoria sui crediti. Condividiamo quindi l’impegno a prorogare le misure in scadenza al 30 giugno, almeno sino alla fine dell’anno, e sostenere la rinegoziazione delle esposizioni bloccate con la moratoria, ma serve altresì una maggiore flessibilità del quadro regolamentare europeo”.

PIEMONTE. MAGGIORANZA ALLA ‘CONTA’ SU SOSTEGNO LEGGE GIOCO D’AZZARDO, IL PRESIDENTE CIRIO CHIAMATO AD ESPRIMERSI
(JAMMA – 19/04/2021)
La legge in materia di gioco d’azzardo di iniziativa leghista tiene banco in Consiglio Regionale del Piemonte. Il calendario dei lavori prevede infatti, a partire da domani, tre giorni di attività consiliare dedicata anche all’esame della proposta su cui pesano oltre 70.000 emendamenti presentati per la maggior parte dall’opposizione, ovvero gruppo PD, M5S, LUV e M4O.
Ma i problemi per questa iniziativa non vengono solo dalle forze di minoranza. A mettere in dubbio l’approvazione di una norma che cancellerebbe l’effetto retroattivo della legge del 2016, che impone la disinstallazione di tutte le slot che non rispettano la distanza minima dai luoghi sensibili (entro il 21 maggio prossimo), c’è soprattutto la contrarietà di Fratelli d’Italia e degli esponenti di Forza Italia.
Per i primi si tratta di una scelta che piomberebbe dall’alto, ovvero dalla direzione nazionale del partito che rivendica la sua assoluta contrarietà alle attività di gioco legale e che vede in questa legge regionale una sorta di resa rispetto ad un principio più volte ribadito.
Forza Italia sarebbe invece disponibile ad una sorta di compromesso dal quale ne uscirebbero, per così dire sconfitte, le slot a vincita limitata installate nei bar. Ovvero, vada per le sale giochi intese come esercizi ‘specializzati’ ma forti restrizioni per i locali generalisti. A partire dal rispetto delle limitazioni orarie volute dai Comuni.
Questo vorrebbe dire la definitiva chiusura per moltissime aziende che operano nella gestione degli apparecchi nei bar e nelle tabaccherie e che sappiamo essere la maggioranza.
A dirimere la questione toccherà oggi al presidente Alberto Cirio, di cui ricordiamo bene la posizione di estrema lucidità espressa nel 2017 rispetto alla questione degli apparecchi da intrattenimento a vincita. Fu proprio lui, al tempo, in qualità di europarlamentare, a presentare una petizione ritenendo “gli effetti della legge sproporzionati rispetto all’obiettivo di scoraggiare il gioco d’azzardo patologico e tali da costituire una palese violazione delle libertà di stabilimento e di prestazione dei servizi. La legge piemontese, elaborata in un contesto diverso da quello attuale, è sbagliata ed è più la bandiera di una posizione politica che utile a risolvere il problema”.
La sua posizione sarà rimasta la stessa? Più volte sollecitato ad esprimersi Cirio ha preferito rimandare ogni commento o dichiarazione sulla vicenda. Ma adesso pare non possa più evitare il confronto con tutti i gruppi di maggioranza.
L’assessore alle attività produttive Andrea Tronzano (FI) sceglie invece la via della chiarezza, a dispetto di tutto e tutti. “È vero – dichiara a proposito dell’attuale legge -, io sostengo la necessità di cambiarla. Si tratta di una legge che affronta il tema del gioco patologico in modo ideologico e ha creato danni senza dare alcun beneficio al contrasto della ludopatia”.

SIT-IN A TORINO, AS.TRO E SAPAR AL FIANCO DEI LAVORATORI DEL GIOCO
(PRESSGIOCHI – 19/04/2021)
As.tro e Sapar al fianco dei lavoratori che manifesteranno il 20 aprile a Torino per chiedere la modifica della legge regionale sul gioco, per tutelare salute ed occupazione.
Riceviamo e pubblichiamo
Domani, 20 aprile, sarà la giornata dei lavoratori del comparto del gioco lecito, che torneranno a manifestare davanti la sede del consiglio regionale del Piemonte per denunciare gli effetti distorti prodotti dalla legge regionale sul gioco e chiedere un intervento urgente alle Istituzioni piemontesi.
La manifestazione, che si terrà a partire dalle ore 9.30 davanti Palazzo Lascaris in coincidenza della seduta del Consiglio, avrà come obiettivo principale quello di chiedere una modifica urgente della legge regionale del Piemonte nella parte in cui prevede l’applicazione retroattiva dei divieti all’offerta di gioco.
Dopo oltre tre anni di vigenza, la legge regionale 9/2016, pur non avendo fatto registrare alcuna diminuzione sulla raccolta di gioco (i dati Adm relativi al periodo 2016-19 evidenziano un aumento della raccolta complessiva pari a 460 milioni di euro, + 7 percento) né alcun miglioramento sul fronte della lotta al gioco patologico (1.054 pazienti in cura nel 2019, erano 1.012 nel 2012) ha determinato e continuerà a determinare conseguenze devastanti sulla tenuta delle imprese del gioco legale del Piemonte e sul relativo bacino occupazionale.
La Cgia Mestre ha prudenzialmente stimato che l’applicazione retroattiva del c.d. “distanziometro” ha già comportato la perdita di 1.700 posti di lavoro: questo dato non tiene ancora conto delle perdite occupazionali che riguarderanno le sale da gioco e le sale scommesse, la cui chiusura coatta, iniziata nel maggio 2019, entrerà pienamente a regime quest’anno.
Gravi sono anche le conseguenze che si registrano sul fronte della legalità.
I dati della Guardia di Finanza elaborati dalla Cgia Mestre sottolineano una preponderante riemersione del gioco illegale su tutto il territorio regionale: il tasso di positività dei controlli è tendenzialmente in crescita (i soggetti verbalizzati per violazione delle normative che disciplinano l’offerta di gioco sono aumentati del 181 percento) così come è in forte crescita, rispetto al 2016, il numero degli apparecchi sequestrati.
La manifestazione di Torino rappresenterà – oggi più che mai- l’esempio di una categoria di imprenditori e lavoratori impegnata a difendere la legalità ed il ruolo dello Stato nella distribuzione dei prodotti di gioco, ma anche l’emblema di una seria contrapposizione agli approcci proibizionisti che stanno avvantaggiando solo il business illegale mentre costringono le piccole e medie aziende di gioco radicate sul territorio – quelle stesse che hanno fortemente creduto al processo di legalizzazione avviato nei primi anni 2000 – a chiudere e a licenziare i propri dipendenti.
As.tro e Sapar, che saranno presenti alla manifestazione indetta per domani, saranno a fianco degli imprenditori e dei lavoratori piemontesi con l’auspicio che il dibattito in seno al consiglio regionale esca fuori dai binari del furore ideologico contro il gioco e si concentri sulla ricerca di una soluzione in grado di contemperare le esigenze di salvaguardia della salute pubblica con quelle di tutela dell’occupazione e della libertà economica.

29 APRILE, LAVORATORI DEL GIOCO DI NUOVO IN PIAZZA CONTRO LA LEGGE REGIONALE DEL LAZIO
(PRESSGIOCHI – 19/04/2021)
Scommesse illegali, prestiti di denaro, acquisti di attività commerciali e immobili. Un fiume di denaro sporco che sta entrando, senza freni, in ogni città, in ogni quartiere, in ogni strada di Roma, Frosinone, Latina, Rieti, Viterbo. Nel Lazio, dall’inizio della pandemia, migliaia di attività economiche sono entrate in crisi: dalle piccole aziende, alle realtà commerciali, ai ristoranti, alle palestre, alle attività aperte al pubblico.
Migliaia di luoghi che hanno dovuto chiudere per l’emergenza sanitaria e che forse non riapriranno mai più. Agli effetti del Covid sull’economia laziale si è aggiunta la scelta del Consiglio regionale del Lazio di anticipare una normativa espulsiva del gioco pubblico: una scelta retroattiva che, dal prossimo mese di agosto, farà chiudere centinaia di attività in tutta la Regione e che, oltre a creare una ripercussione pesantissima sui lavoratori del settore, spalancherà le porte al gioco illegale, alle sale clandestine, ai clan della malavita.
Giovedì 29 aprile alle ore 15, a Piazza Oderico da Pordenone sotto il palazzo della Giunta della Regione Lazio si terrà la manifestazione “NON LASCIATE IL LAZIO ALLE MAFIE” promossa dai ‘Lavoratori del gioco pubblico’ e dalle ‘Donne in gioco’: donne e uomini che hanno gestito, monitorato e saputo offrire intrattenimento sano e legale ai cittadini che hanno potuto giocare in sicurezza nei luoghi dedicati, nelle ricevitorie, nelle sale presenti in ogni città.
Il 29 aprile sarà una manifestazione civica che vuole portare all’attenzione dei cittadini, delle istituzioni, delle associazioni antimafia, dei media quanto sta accadendo in questi mesi. Una manifestazione civica che lancerà un grido d’allarme perché le mafie, come dimostrano tutti i dati delle forze dell’ordine e degli istituti di ricerca, stanno già occupando ogni centimetro quadrato delle città laziali.
Una manifestazione civica per chiedere subito un confronto immediato tra tutte le realtà che saranno invitate alla manifestazione del 29 aprile: istituzioni regionali e comunali, associazioni di volontariato e civiche che si occupano di legalità, associazioni antimafia, antiracket e antiusura e forze dell’ordine per mettere in campo un piano di contrasto al gioco illegale. Una manifestazione civica per chiedere alla Giunta Regionale del Lazio e a tutti i consiglieri di rivedere, alla luce dell’emergenza sanitaria di questo ultimo anno, la modifica alla legge 5 del 2013 dello scorso febbraio 2020 che introduce il distanziometro anche per le realtà esistenti e impone solo 18 mesi per adeguarsi. Una decisione ante-Covid19 che rischia, con l’arrivo della pandemia, di trasformarsi in un boomerang sociale per tutta la comunità.