RS 19 GENNAIO 2021

CORTE DEI CONTI: RIORDINO SETTORE GIOCHI TRA GLI INTERVENTI DELLO STATO PER TRAINARE LA RIPRESA
(JAMMA – 19/01/2021)
C’è il riordino del settore dei giochi tra gli interventi programmati dallo Stato per il prossimo triennio e inseriti nel Piano di Ripresa. Lo scrive la Corte dei Conti.
In occasione della redazione dei piano dei controlli previsti per l’anno in corso la Magistratura contabile illustra l’attuale quadro economico nazionale e internazionale.
“Sono affidate a provvedimenti collegati alla manovra finanziaria per il prossimo triennio le misure di delega per l’introduzione di una riforma fiscale più ampia (insieme a quelle della giustizia tributaria e dei giochi) che il Governo considera parte integrante del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e dei relativi obiettivi intermedi, quelle per una riforma degli ammortizzatori sociali e per il riordino della normativa ambientale, la promozione della green economy e l’economia circolare (Green Generation),nonché diverse misure di riordino o sostegno per i settori produttivi, per le amministrazioni territoriali e in tema di PA”.

FIDUCIA A CONTE, PER IL GIOCO RISTORI URGENTI: MINISTRO GUALTIERI IN AZIONE
(GIOCONEWS – 19/01/2021)
Premier Conte alla prova di Palazzo Madama dopo la fiducia incassata alla Camera, imprese del gioco in attesa di nuovi Ristori: ministro Gualtieri in commissione per lo scostamento di bilancio.
Dopo il discorso del presidente del consiglio dei ministri Giuseppe Conte, il Governo lunedì 18 gennaio ha incassato la fiducia alla Camera, andando, per una manciata di voti, anche oltre la maggioranza assoluta potendo contare a sorpresa su ex Cinque stelle approdati nel gruppo Misto, nonché l’ormai ex deputata di Forza Italia Renata Polverini che pare abbia spiazzato i vertici del suo partito; e mentre nella giornata di martedì la maratona parlamentare prosegue a Palazzo Madama per completare la verifica dei numeri, è sulle nuove risorse alle imprese fiaccate dalle chiusure per la pandemia che gran parte del Paese è proiettata, settore del gioco compreso.
NUOVO DECRETO RISTORI – “Dobbiamo lavorare con la massima urgenza per varare il nuovo decreto Ristori. Il Parlamento – ha detto in un passaggio del suo discorso il premier Conte – sarà chiamato a pronunciarsi sulla nuova richiesta di scostamento, che si è resa necessaria in ragione dell’attuale evoluzione della curva epidemiologica, che comporta, purtroppo, nuove restrizioni per le attività economiche. La somma che troverete è molto consistente, pari a 32 miliardi di euro di indebitamento netto. Attenzione, sono risorse che dovremo programmare con la massima oculatezza per offrire un’ulteriore cintura di protezione sociale ed economica, per accantonare le riserve necessarie ad attivare gli ammortizzatori sociali per tutto il 2021”. In sede di replica il presidente del Consiglio ha poi chiarito alcuni aspetti sull’erogazione delle risorse.
A questo proposito, il Mef è già in azione: la manovra ha incassato l’ok dell’intero esecutivo e mercoledì 20 gennaio il ministro dell’Economia e delle finanze è atteso in audizione presso le Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato proprio sullo scostamento di bilancio nell’ambito dell’esame della Relazione al Parlamento predisposta in tal senso.
La sensazione è che nonostante le critiche al Governo, sui Ristori ci sarà una maggioranza ancor più ampia di quella che lunedì ha espresso la fiducia al presidente Conte. Roberto Occhiuto di FI, nel suo intervento ha detto: “Voglio dire con grande chiarezza che noi non le daremo la fiducia, nessuno di noi voterà per la fiducia al suo Governo però, saremo disponibili a votare lo scostamento, il “decreto Ristori”, ogni provvedimento che il suo o qualsiasi altro Governo dovesse portare in quest’Aula e che andasse nella direzione di occuparsi della salute degli italiani o della loro sopravvivenza economica. Ci occuperemo anche di migliorare il Recovery Plan”.
Dal Movimento Cinque stelle arriva l’appello a fare presto: l’onorevole Nicola Provenza ha detto “Bisogna subito catapultarsi in un impegno massimale sul tema dei vaccini, dei ristori, del Recovery Plan, evitando il rischio che il Paese si fermi per colpa di pochi”.
Il riferimento è ovviamente a Italia Viva e la replica di Ettore Rosato dal fronte Renziano non si fa attendere: “La nostra è stata una rottura responsabile: voi siete qui, senza avere l’assillo di trovare la maggioranza relativa, perché noi vi abbiamo garantito la nostra astensione, lo abbiamo dichiarato, lo confermo qui, abbiamo garantito che voteremo sul “decreto Ristori”, voteremo lo scostamento di bilancio, voteremo il decreto sul Covid, così come sosterremo tutte le misure che aiuteranno il nostro Paese nella lotta al Corovnavirus, e nel suo radicamento e presenza nelle politiche europee”.
Più spinose le reazioni di nazionalisti e sovranisti, ai quali il premier ha chiuso palesemente la porta. Il deputato Alessio Butti di Fratelli d’Italia ha detto: “Niente fiducia a chi ha ridotto sul lastrico albergatori, commercianti, imprenditori, artigiani, senza comprendere che salute e lavoro, anche in una fase emergenziale come questa, se gestiti con intelligenza e con oculatezza possono e devono convivere. Il commercio e l’artigianato sono ormai sfiniti; le imprese, loro malgrado, per difendere le proprie aziende saranno costrette a licenziare il 30-40 per cento dei dipendenti. E questi italiani hanno notato che l’impegno profuso da lei nella ricerca dei nuovi accoliti, dei nuovi proseliti della sua già scalcagnata maggioranza è stato molto più intenso e passionale di quello impiegato a sostegno delle categorie in crisi, a partire dall’erogazione dei ristori”.
L’onorevole Claudio Durigon della Lega ha aggiunto: “Il nodo occupazionale correlato alla pandemia è veramente allarmante e le misure finora messe in campo non saranno sufficienti a schivare il catastrofico scenario che ci si prospetta. Dallo scoppio dell’emergenza epidemiologica, i vostri interventi sono concentrati su misure assistenziali – inadeguate a fronteggiare la crisi economica che attanaglia il Paese quale diretta di quella sanitaria – come la proroga del reddito di cittadinanza, o ristori a codici Ateco, dimenticando ogni volta qualche attività e dovendo correre ai ripari con provvedimenti bis, ter, eccetera, e scegliendo la strada del ristoro forfettario, invece del rimborso in senso stretto, per elargire somme di gran lunga inferiori rispetto al reale calo di fatturato per migliaia di attività sospese a causa del lockdown”.
RISTORI, CONTE CHIARISCE – Il susseguirsi di interventi sul tema, ha convinto il premier Conte a replicare proprio sul tema dei Ristori: “Io ho parlato di ristori proporzionali alle perdite subite: proporzionali non significa che hanno compensato tutte le perdite subite, il Governo è ben consapevole che occorrerebbero risorse molto più cospicue. Proporzionali significa correlati alle perdite subite. Continueremo a lavorare in questa direzione, a fare ancora di più, però voglio dire che l’Agenzia delle entrate ha erogato, dall’approvazione del “decreto Rilanci” ad oggi, 3 milioni di bonifici presso altrettanti cittadini, operatori economici, e sono stati pagati anche i bonifici automatici previsti dal decreto-legge sulle misure per il Natale. Adesso ci aspetta un nuovo compito. Il Governo predisporrà, ovviamente, le nuove misure di sostegno a famiglie, lavoratori e imprese, ma poi sarà il Parlamento, come già avete fatto con il coinvolgimento anche delle opposizioni, a migliorare la nuova disciplina dei ristori, e il vostro contributo, ancora una volta, ne sono sicuro, sarà prezioso”.

APPELLO FIPE A PATUANELLI (MIN. SVILUPPO ECONOMICO): “ABBIAMO UN PIANO PER RIAPRIRE GRADUALMENTE ED IN SICUREZZA I PUBBLICI ESERCIZI. VOI RESTITUITECI LA DIGNITÀ”
(AGIMEG -19/01/2021)
Restituire la dignità al settore dei Pubblici esercizi, attraverso un piano ben definito che conduca a una riapertura in sicurezza dei locali. Una riapertura anche graduale, purché stabile e in grado di garantire l’effettiva possibilità di lavoro a 300mila imprese, che negli ultimi 12 mesi hanno registrato circa 38 miliardi di euro di perdita di fatturato. È questa la principale richiesta contenuta nel documento unitario presentato da Fipe-Confcommercio e Fiepet-Confesercenti al ministro per lo Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, nel corso dell’incontro che si è tenuto ieri pomeriggio, per via telematica. Un faccia a faccia fortemente voluto e richiesto dalle associazioni maggiormente rappresentative del settore dei Pubblici esercizi e che ha visto la presenza anche del viceministro Alessia Morani e dei sindacati di categoria, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil. “Nonostante gli investimenti già fatti dagli imprenditori del settore – spiegano Fipe e Fiepet – siamo disponibili a implementare i protocolli sanitari, coinvolgendo anche il Comitato tecnico scientifico, con l’obiettivo di riprendere l’attività serale di ristorazione nelle Regioni gialle e dare la possibilità ai locali di restare aperti almeno sino alle 18 nelle zone arancioni”. “Nel 2020 il mondo della ristorazione è rimasto chiuso in media 160 giorni, mentre le imprese di catering e i locali di intrattenimento hanno di fatto perduto l’intero anno. Ecco perché – proseguono le associazioni di categoria – è essenziale rafforzare le misure economiche a sostegno del settore, a cominciare dal decreto ristori Quinques, rivedendo i meccanismi di calcolo dei contributi a fondo perduto su base annua. Non solo. È indispensabile esentare i Pubblici esercizi dal pagamento dell’Imu 2021, prolungare gli ammortizzatori sociali fino al termine del periodo di crisi, intervenire sulle locazioni commerciali, prorogando di altri 4 mesi il credito d’imposta e incentivando i locatori a ridurre i canoni ed estendere a 15 anni il periodo di ammortamento anche dei prestiti fino a 800mila euro garantiti dal Fondo Centrale di garanzia. Provvedimenti straordinari per far fronte a un’emergenza straordinaria, che rischia di far scomparire un settore che dà lavoro a 1,2 milioni di persone e rappresenta una componente essenziale della filiera agroalimentare e dell’offerta turistica del nostro Paese”. “Serve ingranare una marcia diversa – concludono Fipe e Fiepet -, che inverta la stessa impostazione di principio riservata in questi mesi al settore dei Pubblici Esercizi, vittime di un rating reputazionale massacrato dalle insinuazioni sulla sicurezza e dalla classificazione di attività “non essenziali. Le nostre imprese non sono interruttori, ma da sempre tengono accesa la luce in tutto il Paese: oggi meritano questo rispetto” Apertura e disponibilità da parte del Ministro Patuanelli che ha ritenuto condivisibili le considerazioni e le richieste fatte dalle associazioni. Il Ministro ha inoltre dichiarato di aver già richiesto un tavolo di confronto con il Ministro della Sanità e con il CTS per discutere sulle modalità di ripartenza del settore intervenendo sui Protocolli Sanitari, ha condiviso l’ipotesi di un commissario straordinario che gestisca lo stato di crisi del comparto, e ha confermato lo stanziamento di ulteriori ristori perequativi e progressivi, rapportati alle perdite di fatturato dell’intero anno 2020, mentre per l’esercizio 2021 si procederà inizialmente riprendendo le vecchie modalità utilizzate per gli indennizzi a fondo perduto.

DIA: CONFISCATI 22 MILIONI DI EURO DI BENI AD IMPRENDITORE COINVOLTO NELLA GESTIONE DI SALE GIOCHI E SCOMMESSE ONLINE
(PRESSGIOCHI – 19/01/2021)
La Direzione Investigativa Antimafia, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, ha eseguito un decreto di confisca beni aziendali e personali emesso dal locale Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione, nei confronti di un imprenditore di Cittanova (RC), ritenuto contiguo alla cosca RASO-GULLACE-ALBANESE di Cittanova.
L’indagato, unitamente alla moglie e ad altri 40 sodali, nel luglio 2016, era stato colpito da un provvedimento restrittivo emesso dal G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria, poiché coinvolto nell’operazione “ALCHEMIA” della Procura Distrettuale Antimafia reggina, che aveva interessato gli elementi ritenuti affiliati alle cosche “RASO-GULLACE-ALBANESE” di Cittanova (RC) e “PARRELLO-GAGLIOSTRO” di Palmi (RC), per i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, intestazione fittizia di beni e reati contro la Pubblica Amministrazione.
Le indagini avevano consentito di evidenziare l’interesse delle consorterie verso diversi settori, quali il movimento terra, l’edilizia, il settore turistico-alberghiero, l’import-export di prodotti alimentari, la gestione di sale giochi e di piattaforme di scommesse on line, la lavorazione dei marmi, autotrasporti, smaltimento e trasporto di rifiuti speciali.
Nel suddetto procedimento “Alchemia”, la figura dell’imprenditore di Cittanova era emersa quale personaggio indiziato di ricoprire il ruolo precipuo di “portavoce” con il compito di mantenere i rapporti con i sodali, con esponenti di cosche contigue e, contemporaneamente, con il mondo politico ed imprenditoriale, nonché con funzionari pubblici, allo scopo di agevolare l’ottenimento di commesse di lavori o appalti, contributi comunitari ed altre provvidenze.
Nel procedimento penale “operazione Alchemia”, l’uomo era stato assolto dal reato associativo e di intestazione fittizia con sentenza di primo grado del 18 luglio 2020 del Tribunale di Palmi, appellata dal PM procedente.
Tuttavia sulla base del principio di autonomia tra procedimento di prevenzione e procedimento penale, la Sezione Misure di Prevenzione ha rinvenuto in detta sentenza elementi di prova valorizzabili in sede di misure di prevenzione “laddove è sufficiente provare l’appartenenza in senso lato ad un’organizzazione criminale e non l’effettiva partecipazione.
Pertanto il Tribunale di Reggio Calabria – Sezione MP con il provvedimento di confisca lo ha ritenuto portatore sia di pericolosità sociale qualificata, per la contiguità con un’organizzazione criminale di stampo mafioso, che di pericolosità generica, in ragione della sua inclinazione ed abitualità nel tempo a delinquere, evidenziando, inoltre, come tale pericolosità debba ritenersi del tutto attuale… “”alla luce della notevole gravità delle condotte descritte, dei rapporti con esponenti apicali di cosche mafiose e del complessivo curriculum criminale”. Di conseguenza lo ha sottoposto alla misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per la durata di tre anni.
Dal punto di vista patrimoniale, è emerso come la crescita dell’attività imprenditoriale sia stata concretamente agevolata nell’avvio e, soprattutto, nell’espansione, dal ricorso sistematico a pratiche imprenditoriali illecite, per cui il patrimonio a lui riconducibile è stato ritenuto il frutto o il reimpiego di proventi di attività illecita, stante anche la significativa sproporzione tra i redditi dichiarati e le effettive disponibilità a lui riconducibili, emerse dagli accertamenti della DIA.
Con il provvedimento è stato sottoposto a confisca un consistente asset immobiliare e mobiliare, ricomprendente beni aziendali e personali, per un valore complessivo dei beni sottoposti a confisca di circa 22 milioni di euro.