RS 21 GENNAIO 2021

CHIUSURA SALE GIOCHI, SALE SCOMMESSE E SALE BINGO: ECCO L’ENNESIMA PROVA DEL FAVORE FATTO AL GIOCO ILLEGALE. E’ SUCCESSO A CATANIA
(AGIMEG – 21/01/2021)
Catania, scoperta una sala scommesse totalmente abusiva in via del Plebiscito. Al momento dell’irruzione, gli agenti di Polizia hanno trovato 14 persone intente a giocare a delle slot illegali; il titolare del locale, oltre che di esercizio abusivo di giochi e scommesse, dovrà rispondere anche di violazione delle norme che vietano gli assembramenti. Il locale, le macchine e i computer utilizzati per effettuare le scommesse sono stati posti sotto sequestro. In un diverso controllo, gli agenti hanno anche sanzionato sette persone scoperte a giocare a carte – senza indossare le mascherine e senza rispettare le distanze di sicurezza – all’interno di un circolo privato. L’esercizio dovrà rimanere chiuso per 5 giorni, già in un precedente controllo aveva violato le norme per arginare la diffusione del Covid. Si tratta dell’ennesimo episodio che conferma che la chiusura di sale giochi, sale scommesse e sale bingo è stata di fatto un regalo alla criminalità ed alle attività di gioco illegali. Le sale autorizzate rappresentano, da sempre, la prima linea di contenimento delle attività illecite sul settore del gioco.

CHIACCHIO (GIOCAREITALIA): “CHIUSURA ATTIVITÀ NON PIÙ SOSTENIBILE”
(PRESSGIOCHI – 21/01/2021)
“Pronti a sostenere la Manifestazione in Rosa organizzata , per oggi in Piazza Montecitorio ore 15,00, da tutte le Donne
di tutto il Settore dei Giochi Legali.
Ad oggi circa 7 mesi di chiusura, tra primo e secondo lockdown con pochissimi Ristori, senza conoscere alcuna data certa per la ripresa delle attività!!!
Siamo Persone Responsabili che rispettano tutte le regole dettate dallo stato Italiano!!!!!!!
Non è più sostenibile !!!!!

GIOCHI, CARDIA (ACADI): ‘LOCKDOWN, FAVORE A ILLEGALITÀ E DANNO PER ERARIO’
(GIOCONEWS – 21/01/2021)
Cardia (Acadi – Confcommercio) punta il dito contro gli effetti del lockdown prolungato del gioco e chiede riaperture controllate in sicurezza. Sostegno al sit-in delle donne del settore a Montecitorio.
“Il prolungato blocco del settore del gioco sta provocando una proliferazione delle attività illecite. La dinamica è stata fotografata nitidamente dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli, che ha evidenziato come tra Lazio e Abruzzo l’illegalità stia esplodendo pesantemente.
Basti pensare che gli interventi sulla rete degli operatori ha prodotto un riscontro di irregolarità nel 10 percento su circa 3mila verifiche effettuate nel corso del 2020. Un dato che si inserisce all’interno del trend nazionale, caratterizzato da forti criticità che rischiano di mettere seriamente in ginocchio un comparto che nel 2019 ha assicurato alle casse dello Stato un gettito erariale da circa 11,5 miliardi. Una cifra che, invece, nel 2020 è scesa tra i 6,5 e i 7 miliardi, segnando una contrazione tra 4,5 e 5 miliardi. Soldi che, in buona parte, sono finiti nelle tasche delle organizzazioni criminali”.
Lo sottolinea, in una nota, Geronimo Cardia, presidente dell’Associazione concessionari giochi pubblici (Acadi – Confcommercio), ricollegandosi ai report pubblicati nelle scorse ore dagli uffici territoriali di Adm, che si pongono sulla scia delle recenti dichiarazioni del direttore generale dell’Agenzia, Marcello Minenna.
Un fenomeno sempre più preoccupante, portato sotto i riflettori anche dalla politica e da tante altre rappresentanze del settore.
“Allo stesso tempo gli effetti sui livelli occupazionali diventano ogni giorno più pesanti. Si tratta di un settore che coinvolge oltre 100mila persone.
Per molti quasi 10 mesi di chiusura sono di fatto insostenibili e si stanno traducendo in difficoltà economiche che si riflettono concretamente sulla vita quotidiana.
Il rischio reale è che tante di queste attività non ripartano più.
Tutto ciò è surreale, poiché il comparto potrebbe riaprire in totale sicurezza, sulla base di protocolli sanitari già esistenti che sono in grado di tutelare pienamente sia i lavoratori che gli utenti. Non a caso, nelle settimane in cui le attività hanno riaperto non si sono mai registrati focolai.
Nel complesso la situazione è diventata insostenibile e oggi le lavoratrici e le imprenditrici del settore scenderanno in piazza a Montecitorio per chiedere lo stesso trattamento riservato agli altri settori e l’erogazione di adeguati ristori economici, poiché quelli stanziati sino a oggi sono davvero irrisori.
È impensabile andare avanti ad oltranza con le chiusure come metodo di contrasto alla diffusione del virus. La strategia già adottata per la maggior parte dei comparti non è più quella del lockdown, ma è quella di riaperture controllate tramite protocolli validati anche dai sindacati che consentano lo svolgimento in sicurezza delle attività. E ciò perché è tecnicamente impossibile che i ristori vadano a compensare le perdite ormai mostruose generate da quelli che a febbraio saranno 10 mesi di chiusura su 12. In tutto il periodo in cui siamo e saremo costretti a convivere con il virus e che abbiamo davanti il comparto del gioco pubblico deve, al pari degli altri, proseguire le proprie attività responsabilmente ed in sicurezza”, conclude.

MILLEPROROGHE, CONFCOMMERCIO IN AUDIZIONE ALLA CAMERA: “SERVE UN RINVIO PIÙ AMPIO DELLA LOTTERIA DEGLI SCONTRINI”
(JAMMA – 21/01/2021)
Confcommercio chiede un ulteriore rinvio della partenza della lotteria degli scontrini, rispetto alla data del primo febbraio 2021 fissata dal governo. Una posizione ribadita da Enrico Postacchini, incaricato Commercio e Città di Confcommercio, durante l’audizione nelle Commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio della Camera su DL Milleproroghe. “Il rinvio previsto per la lotteria degli scontrini è insufficiente in quanto, ad oggi, un’ampia platea di operatori economici, anche a causa delle restrizioni e delle chiusure imposte dall’emergenza sanitaria in corso, non ha potuto procedere all’aggiornamento dei registratori telematici per consentire la partecipazione dei consumatori alla nuova lotteria”.
“Occorre, dunque, un ulteriore rinvio secondo la tempistica tecnicamente necessaria per l’adeguamento del parco registratori. Infatti – ha sottolineato Postacchini – una partenza così parziale della lotteria genererebbe rilevanti disservizi e disagi, tanto per i consumatori quanto per gli operatori commerciali, e distorsioni della concorrenza che andrebbero a colpire, soprattutto, le imprese di minori dimensioni”. “Chiediamo la proroga – ha detto Postacchini – per ragioni tecniche, al 1° gennaio 2022, dei termini per l’adeguamento dei registratori di cassa relativamente alla tessera sanitaria, in particolare per le strutture accreditate, farmacie e ottici”.