RS 21 SETTEMBRE 2021

SI APRE ENADA. DALLE ASSOCIAZIONI: “IL SETTORE NON RESTI ESCLUSO DALLA PROSSIMA RIFORMA DEI GIOCHI”
(PRESSGIOCHI – 21/09/2021)
Si è alzato il sipario sul mondo del gioco. Di nuovo in presenza, Enada e Rimini Amusement Show, le due fiere del gaming e dell’amusement, hanno aperto i battenti oggi fino a giovedì 23 settembre alla Fiera di Rimini di Italian Exhibition Group.
La 33ª edizione di Enada, Mostra Internazionale degli Apparecchi da Intrattenimento e da Gioco punta a dare un impulso all’intera filiera, completata dalla 3ª edizione di Rimini Amusement Show, che rappresenta il punto di riferimento per l’industria del gioco senza vincite in denaro.
Alla cerimonia inaugurale sono intervenuti i presidenti di Italian Exhibition Group Lorenzo Cagnoni e di SAPAR Domenico Distante, intervistati dal giornalista Cesare Trevisani. Presenti all’apertura anche l’onorevole Rosanna Conte e la presidente dell’Osservatorio Internazionale sul Gioco Ornella De Rosa.
“C’è un forte bisogno di ritrovarsi per fare business e per confrontarsi sui nuovi scenari che si stanno delineando”, ha sottolineato Lorenzo Cagnoni. “Enada e Rimini Amusement Show vanno in questa direzione, valorizzando le novità e i segnali del mercato: lo dimostra la risposta delle aziende, che continuano a darci fiducia, consapevoli che per uscire dalla crisi occorre mettersi insieme e che le fiere sono uno strumento imprescindibile per fare business”.
“Oggi essere qui è molto importante, ringrazio gli espositori presenti”, gli ha fatto eco Domenico Distante. “Siamo riusciti a fare squadra per realizzare questa fiera. Purtroppo i problemi sono però ancora tanti. Siamo infatti in attesa del riordino nazionale del settore e abbiamo problemi con le concessioni che scadono. Questo settore, quello del gioco legale, deve essere tutelato a 360 gradi”.
Viene nuovamente sancita l’importanza del dialogo per il settore del gioco pubblico al convegno che si è tenuto questa mattina in apertura di Enada alla presenza dei presidenti di Sapar, Domenico Distante, Acadi, Geronimo Cardia e Astro, Massimiliano Pucci.
Ad aprire i lavori la presenza dell’europarlamentare Rosanna Conte esponente della Lega che ha ricordato: “Le aziende del gioco sono state le ultime a riaprire con chiusure oltremodo lunghe. Avete bisogno di riprendervi ed essere sostenuti. Ho presentato in Ce delle interrogazioni per rappresentarvi e sono disponibile ad accogliere le vostre istanza.
“Non abbiamo mai avuto divisioni tra associazioni – ha dichiarato Distante -, abbiamo lavorato sempre con le altre associazioni per fare le cose in comune. Oggi è importante essere qui per dare un segnale di ripartenza. Con la pandemia in Sapar abbiamo avuto amici fraterni che ci hanno lasciato e vorrei dedicare questa giornata a loro” ricordando gli esponenti Sapar che ci hanno lasciato a causa del Covid.
“In questo anno abbiamo vissuto un periodo terribile, chiusi mesi e mesi. Oggi i vaccini ci sono, abbiamo il green pass, siamo arti e io non trascurerei questo aspetto. Voglio vedere la parte positiva di questa fase, abbiamo la prospettiva di poter lavorare”.
“Stiamo entrando in una fase in cui si parla di riordino che è necessario – ha affermato Pucci -. Molte concessioni andranno in scadenza e serve un riordino che sostenga il settore. Finché avremo un Osservatorio nazionale antiGAP che manda indicazioni contrarie al settore questo ci porterà sicuramente a non risolvere i problemi. In Friuli a causa di queste indicazioni avevano deciso di richiuderci. Ma questa circolare era frutto di considerazione personali di alcuni dei suoi esponenti. Credo che in democrazia l’idea personale di un consulente non possa portare a chiudere un settore industriale. Se vogliamo fare un riordino fatto bene serve confronto simmetrico e partecipazione”.
“Il nemico – afferma Cardia – è la ghettizzazione del comparto. Un buon osservatorio che invece funziona è quello della Regione Campania che prevede anche la presenza degli operatori del settore per sentire anche l’altra campana, un ottimo strumento di democrazia che si basa sul principio della partecipazione”.
“In Piemonte – ricorda il presidente di Astro – i partiti che volevano togliere le slot dai bar hanno firmato nelle piazze per legalizzare la cannabis. Questa è ipocrisia. Rischiamo di subire le due peggiori riforme possibili. Il settore non è coinvolto nelle fasi importanti di riforma del settore. Il timore è avere l’ennesima riforma a danno del settore che non comprenda le necessità di chi vi opera. Non perdiamo l’occasione di intervenire nella riforma dei giochi”. Dello stesso tenore Cardia: “Molte concessioni sono in scadenza, non abbiamo un sottosegretario con la delega ai giochi. Non vorrei che il settore si dovesse ritrovare a gestire i continui rinvii delle norme regionali e non partecipi al processo di riforma che ci sarà” ha concluso.

APPARECCHI DA INTRATTENIMENTO. OPERATORI RICORRONO IN GIUDIZIO CONTRO DECRETO SU REGOLE TECNICHE E NORMATIVA ADM
(JAMMA – 21/09/2021)
La decisione non è stata facile, tra chi ha sempre preferito la linea del dialogo e della medizione e chi invece ritiene non ci possa essere un compromesso tra le richieste e gli obblighi previsti dalla normativa e la possibilità di operare sul campo. Alla fine le aziende che gestiscono e producono apparecchi da intrattenimento senza vincita in denaro hanno scelto che sia il Consiglio di Stato ad esprimersi circa la legittimità del decreto dell’estate scorsa.
Tutta la vicenda fa riferimento a quanto il regolatore ha previsto per il mercato degli apparecchi da intrattenimento noti agli esperti come comma7, in riferimento al TULPS. La questione più spinosa è certemente quella che riguarda le nuove omologazioni di tutti gli apparecchi da intrattenimento imposta dal nuovo decreto e dalla successiva normativa emanata dai Monopoli di Stato. L’industria teme infatti che simili regole rendano impossibile la sopravvivenza del mercato.
Così il naturale epilogo è sembrato essere quello del ricorso, già depositato, al Presidente della Repubblica, quindi, tecnicamente, al Consiglio di Stato, da parte di alcune imprese produttrici e di gestione di apparecchi meccanici.

APPARECCHI DA GIOCO IRREGOLARI, 180MILA EURO DI MULTA A BARI
(GIOCONEWS – 21/09/2021)
I funzionari dell’Agenzia delle accise, dogane e monopoli di Bari scoprono 18 apparecchi da gioco irregolari in due locali della provincia, sanzioni complessive pari a 180mila euro.
Duplice sequestro effettuato dai funzionari dell’Agenzia delle accise, dogane e monopoli di Bari, nell’ambito delle verifiche mirate al contrasto del gioco illegale e al monitoraggio del rispetto delle misure di contenimento previste per la gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.
L’attenta analisi dei rischi ha consentito di individuare un club sito ad Altamura e un circolo ricreativo di Sannicandro di Bari, entrambi nelle vicinanze del capoluogo pugliese, i cui controlli in loco sono stati preceduti da una prolungata attività di ricognizione e appostamento fisico che ha consentito di documentarne l’afflusso di frequentatori.
All’interno dei locali del club di Altamura si è riscontrata la presenza di 10 apparecchiature multifunzione per il gioco online (totem) irregolari con giochi a rulli virtuali tipici delle slot.
Nel circolo ricreativo di Sannicandro di Bari, già oggetto di precedenti sequestri, si è accertata la messa a disposizione di 7 slot sprovviste di titoli autorizzativi e non collegate alla rete telematica dello Stato oltre ad un videogioco irregolare.
Negli apparecchi è stata, inoltre, rinvenuta la somma di 2.049 euro, sottoposta a sequestro da parte dei funzionari. Oltre al sequestro amministrativo dei congegni da gioco, è stata contestata ai rappresentanti legali dei due esercizi la sanzione amministrativa pecuniaria di 10mila euro per ciascun apparecchio irregolare, per un totale di 180mila euro, ai sensi del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza.

SILERI (SOTTOSEGR. SALUTE): “PER QUANTO TEMPO BISOGNERÀ AVERE IL GREEN PASS PER LAVORARE? DIPENDERÀ DALLA CIRCOLAZIONE DEL VIRUS E DALLE EVENTUALI ALTRE VARIANTI”
(AGIMEG – 21/09/2021)
“Quella del vaccino e quindi del Green Pass obbligatorio per i sanitari è una norma pro tempore, perché non obbligheremo certo i nostri operatori sanitari alla vaccinazione eterna. E’ un momento di emergenza. La cosa più probabile è che in base alla circolazione del virus, in base al numero dei vaccinati verso la fine di novembre, metà dicembre, la norma venga prorogata”. E’ quanto ha spiegato il sottosegretario al ministero della Salute Pierpaolo Sileri all’Aria che tira su La7. “Se avremo ancora il Green Pass per lavorare? Dipenderà dalla circolazione del virus e dalle eventuali altre varianti. Per quanto riguarda il personale sanitario non vaccinato è meno del 2%, ossia 35 mila persone, numero che spero si riduca ulteriormente. Il Green Pass è obbligatorio per i i sanitari perché non si possono mettere a rischio coloro che entrano in ospedale e hanno una malattia. L’ospedale è un luogo di fragilità, i pazienti vanno protetti. Non bastano le mascherine per proteggersi e francamente già ci vorrebbero le Ffp2 e non le chirurgiche”, ha aggiunto.
Riferendosi quindi al green pass, il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ha detto: “è uno strumento che ci permette di riprendere le attività e con oltre 70 mln di certificati verdi che sono stati scaricati, i cittadini hanno preso coscienza di questo strumento. Con il green pass c’è stato un incremento delle vaccinazioni e ci auguriamo che si continui così per arrivare all’obiettivo del 90%, che credo sia raggiungibile”. Quanto alla terza dose di vaccino anti-Covid a tutta la popolazione, “la politica deve attendere le indicazioni della scienza”, ha sottolineato.