RS 24 MAGGIO 2021

DECRETO SOSTEGNI PUBBLICATO IN GAZZETTA UFFICIALE: PREVISTA PROROGA PREU SU SLOT
(JAMMA – 24/05/2021)
Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Sostegni, che prevede tra le varie misure anche la rimodulazione dei versamenti del preu su slot e vlt e del relativo canone concessorio relativi al quinto bimestre 2020. Si legge: “la quarta rata del 30 aprile si intende prorogata al 29 ottobre, la quinta rata del 31 maggio si intende prorogata al 30 novembre e la sesta rata del 30 giugno si intende prorogata al 15 dicembre 2021”.

PITTELLA (PD): “RIAPRIRE ATTIVITÀ DI GIOCO DAL 12 GIUGNO, CHIUSURA SCOMMESSE DURANTE EUROPEI DI CALCIO REGALO ALLA CRIMINALITÀ”
(AGIMEG – 24/05/2021)
“Rinnovo l’invito al Governo ad anticipare la data di riapertura per le attività di gioco legale, attualmente prevista per le zone ‘gialle’ per il 1 luglio e pensare al 12 giugno in occasione dell’inizio degli europei di calcio”. E’ quanto afferma il senatore Gianni Pittella, capogruppo Pd in commissione Finanze. “Non solo esistono protocolli di sicurezza adeguati che, come nel caso delle palestre, consentirebbero una riapertura anticipata di almeno quindici giorni rispetto al primo luglio, ma c’è anche un altro aspetto, noto a chi vive il settore. Gli europei di calcio iniziano il 12 giugno e sono da sempre un grande attrattore di scommesse”. “È più che concreto – l’allarme di Pittella – il rischio, quasi scontato, che gli scommettitori utilizzino ancora (come già nei mesi di lockdown) canali illegali di scommesse, nel clandestino e nel criminale, e che poi proseguano su questi canali anche dopo il primo luglio. Un involontario regalo alla criminalità, senza gettito per l’erario e controlli delle ludopatie”.

DISLOCARE, MA DOVE? IL CONSIGLIO DI STATO VUOLE VEDERCI CHIARO IN EMILIA
(GIOCONEWS – 24/05/2021)
Il Consiglio di Stato interviene nuovamente sulla “questione territoriale” che riguarda il gioco pubblico in Emilia Romagna e offre nuove speranze all’industria.
Si fa preso a dire “dislocare”. Proponendo, cioè, all’industria del gioco pubblico delle alternative per la ricollocazione dei propri locali che vengono dichiarati “illegali” dalla Legge 5/13 della Regione Emilia-Romagna e della delibera di Giunta n. 831/17 che ha successivamente introdotto l’applicazione del cosiddetto “distanziometro” in maniera retroattiva. Facile a dirsi, senza dubbio (e nemmeno troppo, comunque, pensando all’incoerenza rispetto alla Riserva di legge sulla materia), e un po’ meno da farsi: visto che, in gran parte dei territori interessati dalla legge regionale, si rivela tecnicamente impossibile o quasi trovare un’alternativa. Nasce da qui il lungo contenzioso tra gli addetti ai lavori e l’amministrazione locale, allo scopo di dimostrare l’assurdità della legge in questione – per via dell’impossibilità di applicarla – e non solo l’anomalia logica della sua concezione. Anche se, secondo il Tribunale amministrativo, l’effetto espulsivo non sembra esistere, come hanno lasciato intendere più volte i giudici del Tar Emilia, intervenuti sulla materia. Diverso, invece, sembra essere per il Consiglio di Stato, che attraverso un secondo parere (sia pure interlocutorio) interviene nuovamente sul punto focale della annosa controversia in atto tra le società del settore gaming e la Regione Emilia Romagna, concedendo nuovi spiragli in ottica di una possibile soluzione del caso. Come spiega il legale esperto di gaming, Gianfranco Fiorentini, che segue direttamente il procedimento in corso.
“Il Consiglio di Stato, in modo molto puntuale, dimostra di volere comprendere bene come, dove e se, nel Comune di Bologna, un imprenditore possa effettivamente delocalizzare la sua sala giochi colpita dal ‘distanziometro’ – spiega il legale -. I documenti trasmessi dal Comune di Bologna, a seguito del primo parere interlocutorio, non sono stati giudicati comprensibili, quindi il Consiglio ha ribadito la necessità di ricevere tutti gli atti in modo comprensibile per rispondere alle domande che in questo tempo assillano tutti i ricorrenti, frustrati dalle recenti sentenze negative del Tar Emilia Romagna che, nei casi di Bologna e Riccione, ha negato l’effetto espulsivo del distanziometro nonostante le superfici inidonee alla delocalizzazione superassero il 97 percento del territorio a Bologna e – addirittura – il 100 percento a Riccione”.
Inoltre il Consiglio di Stato ha ordinato al Comune di Bologna e all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di trasmettere tutti i documenti alla ricorrente (la società Romagna Giochi) che aveva formulato istanza di accesso in tal senso, istanza che era stata ignorata nonostante la necessità di garantire il contraddittorio.
“Anche questa è un’apertura molto importante perché in questo modo abbiamo accesso alla formazione della istruttoria e potremo svolgere le osservazioni e deduzioni con il nostro Consulente tecnico”, conclude Fiorentini. “Il punto è nodale perché avrebbe ricadute evidenti anche sugli altri ricorsi pendenti al Tar dell’Emilia Romagna dal momento che molti Comuni della Regione hanno adottato strumenti urbanistici espulsivi del gioco legale”.
Che sia dunque giunto il momento della verità per il settore del gioco pubblico e per la soluzione dell’infinita questione territoriale? Troppo presto per dirlo. Per il momento, tuttavia, si tratta di un piccolo passo per gli operatori locali che potrebbe tradursi in un grande passo per l’intera filiera. Magari anche fornendo spunti preziosi al Legislatore in ottica di riordino del comparto in un momento di riforme inevitabili e che diventano sempre più urgenti tenendo conto anche della crisi generale – del comparto e del paese – provocata dalla pandemia.

GIOCO LEGALE. FIEGL CONFESERCENTI: CON CHIUSURE -35 MILIARDI DI EURO DI RACCOLTA NEI PUNTI VENDITA
(PRESSGIOCHI – 24/05/2021)
La chiusura dei punti vendita di gioco imposta dal Governo per contrastare la diffusione del contagio, protrattasi per quasi 10 mesi, ha comportato un calo della raccolta lorda su rete fisica pari ad oltre 35 miliardi. Nonostante un aumento della raccolta lorda di circa 13 miliardi sul canale online del gioco legale, a preoccupare gli esercenti è la grande accelerazione del gioco illegale il cui volume d’affari è stato stimato in 22 miliardi di euro circa.
Il crollo della spesa nei 60mila punti vendita italiani, che dal marzo dello scorso anno sono stati chiusi per oltre 300 giorni, ha avuto un impatto fortissimo tutta la filiera del gioco: dall’erario, che ha visto sparire 4,6 miliardi di euro rispetto al 2020, agli esercizi di gioco legale, che hanno già perso 1,5 miliardi di euro nel 2020 e rischiano di perderne altri 1,8 nel 2021, se le restrizioni all’attività non verranno urgentemente sollevate. A lanciare l’allarme è la FIEGL, Federazione Italiana Esercenti Gioco Legale di Confesercenti. Che in un dossier dettagli lo stato del settore del gioco legale dopo oltre un anno di pandemia.
Nel calcolare il possibile impatto della pandemia sull’occupazione, il dossier prende in considerazione solo i punti vendita specializzati, gli unici ad aver subito una chiusura completa della propria attività per oltre 300 giorni. Di questi il 53%, ossia 5.921 imprese, sono potenzialmente a rischio chiusura di attività già nel 2021, per una possibile perdita di 43mila tra occupati diretti e indiretti.
“Gli esercenti del settore si sono adeguati a tutte le normative contenute nei vari DPCM, alle Linee Guida individuate dalla Conferenza Stato Regioni ed hanno addirittura adottato misure di contenimento del contagio ancora più stringenti rispetto a quelle previste a livello nazionale”, spiega Stefano Papalia, Presidente di FIEGL Confesercenti.
“Allo stato attuale, prevedere una riapertura dei punti vendita di gioco solo a partire dal 1 luglio, comporterebbe un’ulteriore perdita di fatturato per gli esercizi su rete fisica, dato l’avvio del campionato europeo di calcio l’11 giugno, avvenimento estremamente importante per il settore perché rappresenterebbe una grande occasione per la ripresa delle attività retail: mancare questa opportunità potrebbe essere il colpo di grazia per molte imprese”.
Al tema è dedicato anche “Gioco legale, riaperture senza discriminazioni e riordino del settore”, il webinar organizzato in diretta oggi alle 18 sulla pagina Facebook di Mercatus che vedrà la partecipazione del sottosegretario all’Economia Claudio Durigon, del presidente di Sistema Gioco Italia Stefano Zapponini e del Segretario Generale di Confesercenti Mauro Bussoni.
“Senza una riapertura anticipata agli inizi di giugno il comparto del gioco legale su rete fisica rischia seriamente di sparire”, spiega Bussoni. “Il collasso delle imprese retail fisico non avrebbe conseguenze disastrose solo in termini di impatto occupazionale e valore aggiunto, ma porterebbe anche ad ulteriori perdite dello Stato in termini di entrate erariali e al parallelo incremento di forme di gioco illegale”.