RS 4 NOVEMBRE 2021

FRENI (SOTTOSEGR. MEF): “ENTRO NOVEMBRE PRONTA LA LEGGE DELEGA SUI GIOCHI”. LE NOVITÀ PER LE GARE
(AGIMEG – 04/11/2021)
“Nel giro di assestamento che abbiamo fatto è emerso un dato con chiarezza: se c’è un cancro che dal mondo del gioco va estirpato è quello dell’illegalità. Tutte le linee di riforma che si possono immaginare sul gioco non possono prescindere dalla valutazione compiuta di quello che è il fenomeno dell’illegalità e di quelli che sono gli strumenti a disposizione di Parlamento e Governo per poter estirpare questo problema. Insieme all’illegalità io metto anche la ludopatia. L’illegalità è un problema manifesto, la ludopatia è un problema meno manifesto, quanto meno nella sua formulazione immediato, ma è un problema altrettanto serio e che dobbiamo considerare seriamente nella elaborazione di linee di sviluppo di tendenza della normativa che possano garantire al contempo al settore, ai giocatori e allo Stato la tutela dei tre cardini: al settore del gioco una regolazione omogenea, ai giocatori un gioco sicuro e allo Stato un flusso di entrate erariali analogo a quello attuale. Questi sono i tre punti di partenza che debbano informare qualsiasi tipo di regolazione. Lo stato dell’arte di oggi non è particolarmente felice. L’unico settore sul quale si può guardare con cauto ottimismo è quello del gettito erariale, che è molto alto e in tendenziale crescita, e che se superficialmente visto potrebbe indicare uno stato di salute del comparto, in realtà non è così indica una propensione crescente al gioco, a fronte di questa abbiamo il dovere di aumentare qualità della regolazione e di aumentare il livello di soglia di vigilanza di tutte quelle distorsioni che appunto sono tutte le derive di illegalità e tutte le derive verso la ludopatia che pregiudicano la sana fruizione del gioco e il sano svolgimento del gioco. Da punto di vista strettamente normativo il settore soffre un’impostazione che risale al 2016 di continue proroghe delle concessioni. Questo sistema che dal 2016 ad oggi è stato sostanzialmente annuale con la sostanziale impossibilità di svolgere le gare per il rinnovo delle concessioni è un qualcosa a cui vorremmo porre fine per due ragioni. La prima è che continuare a prorogare con cadenza annuale non garantisce la celebrazione di gare. Celebrare una gara in materia di gioco non è qualcosa di semplice c’è un’attività amministrativa molto strutturata dietro che coinvolge più soggetti, dal MEF all’Agenzia delle Dogane, c’è il parere obbligatorio del Consiglio di Stato sul bando di gara, c’è lo svolgimento della gara, c’è da considerare una fisiologica fase di contenzioso, insomma una gara del settore del gioco non porta via mai meno di un anno e mezzo. D’altro canto bandire le gare è per noi garanzia di presidio della concorrenza e garanzia di aggiudicazione a condizioni di mercato, che equivalgono a condizioni migliorative per lo Stato. La pandemia ci ha lasciato un terreno bombardato”. E’ quanto ha detto Federico Freni, Sottosegretario all’Economia con delega ai Giochi, nel corso dell’audizione nella Commissione parlamentare d’inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico del Senato.
“Prima di celebrare le gare dobbiamo garantire a questo settore un livello di qualità della regolazione adeguato almeno agli standard europei. Non è quello che abbiamo attualmente: il sistema di regolazione del gioco è un sistema eterogeneo e frastagliato, con competenze nazionali e che arriva a competenze regionali fino a competenze comunali. Il sistema è improntato a tutela del giocatore e delle entrate erariali, ma il sistema concessorio come immaginato oggi è un sistema fragile che ha dimostrato in questi anni tutta la sua fragilità. La pandemia ha aggravato questa fragilità. Le statistiche ci dicono che in pandemia il gioco è aumentato ma non è aumentato il gioco sano è aumentato il gioco illegale. Non possiamo, non dobbiamo e non vogliamo concederlo. Se la nostra attività ha un senso è quella di garantire che questo comparto viva e prosperi nella tutela della legalità e del cittadino. Non possiamo immaginare che ogni regione possa avere una legge radicalmente diversa da un altra, che ogni comune possa fissare distanze diverse rispetto ai luoghi sensibili per punti gioco, dobbiamo pensare a un impatto regolatorio omogeneo. Dovremmo trovare in Conferenza Stato-Regioni una quadra che consenta agli operatori di gioco di poter pianificare l’attività secondo parametri omogenei. Lo Stato deve garantire al sistema gioco una regolazione omogenea, sta a noi trovare una quadratura tra i modelli. Non vogliamo creare delle enclave del gioco. E’ un tema che andrà valutato compiutamente dal Parlamento nella prima occasione utile. L’occasione utile per quanto mi riguarda sarà quella del confronto sulla Legge Delega. Voi sapete che tra i collegati alla Legge di Bilancio c’è quello della Legge Delega di riassetto del sistema del gioco. Vorremmo finalmente mettere un punto per riassestare completamente questo mondo. Come mi è capitato di dire in un’altra occasione la linea guida per riassestare questo mondo è un po’ quella delle autostrade: ci vanno tutti, capitano anche incidenti stradali anche mortali. Quindi, in autostrada c’è un reale rischio di morire, ma non per questo abbiamo pensato di chiuderle. Abbiamo creato un sistema di regole che ci consentono di evitare di morire in incidenti stradali. Quindi, dobbiamo mettere a terra le regole per spostarci con tranquillità. Nel mondo del gioco è pacifico ci siano i problemi di illegalità e ludopatia, ma la soluzione non è chiudere il comparto o demonizzarlo, la soluzione è regolarlo in modo fermo, definito e definitivo. Mettere fine a regolazioni episodiche, l’obiettivo è una regolazione finalmente stabile che consenta agli operatori anche stranieri di accedere al mercato italiano in condizioni di parità. Il Mef sta lavorando alla Legge Delega, che speriamo sia pronta per il mese di Novembre, e che si deve aggiungere a un sistema di proroghe perchè fare delle gare in attesa del riassetto sarebbe sciocco, comporterebbe una perdita di gettito, correrebbe il rischio di andare deserta. Sarei dell’idea che la proroga migliore sarebbe quella biennale o triennale. Sono certo comunque che proroghe vi saranno e che per la prima volta non saranno più fini a loro stesse, ma saranno funzionali a garantire il riordino. Per questo vorremmo far partire la Legge Delega prima delle proroghe. Vorremmo condizionare in qualche modo la proroga al riassetto del sistema. La proroga in quanto tale non è utile a nessuno. C’è un problema sensibile di affidamenti bancari per gli operatori che si trovano con concessioni in scadenza al 31 dicembre. Ci sono concessioni in scadenza 2028 e 2025, quelle non intendiamo prorogarle. Ma ci sono concessioni scadute al 30 di giugno. Oggi tutto ciò che scadeva a giugno scade il 31 marzo se sarà prorogato lo Stato d’emergenza”, ha concluso.

GIOCHI, TAR SOSPENDE LIMITI ORARI A PALMANOVA (UD). SAPAR: “ANCORA UNA VOLTA EMESSA ORDINANZA PRIVA DI MOTIVAZIONE ADEGUATA”
(JAMMA – 04/11/2021)
“Difetto di adeguata istruttoria/motivazione. Questo si legge nell’ordinanza del Tribunale amministrativo regionale per il Friuli Venezia Giulia, sezione Prima, che ha accolto il ricorso presentato contro il Comune di Palmanova (UD). Il sindaco di quella città, Francesco Martines, con ordinanza sindacale n. 86/2021 del 4 agosto 2021, aveva imposto alle sale giochi l’apertura dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 23, mentre aveva permesso l’accesso alle slot installate nei bar solo dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 20. La motivazione? “Arginare la ludopatia, tutelare i soggetti più vulnerabili e prevenire i fenomeni di dipendenza” aveva commentato l’amministratore. Il Tar, invece, ha accolto l’istanza cautelare contenuta nel ricorso e sospeso l’esecuzione del provvedimento. Ancora una volta, dunque, viene emessa da un ente locale un’ordinanza in materia di orari degli apparecchi da gioco che la giustizia amministrativa ritiene, anche se in questo caso solo in via cautelare, priva di motivazione adeguata”. E’ quanto scrive in una nota Sapar.

MANTERO (M5S): “LE CONCESSIONI DEI GIOCHI IN SCADENZA VANNO LASCIATE SCADERE”
(PRESSGIOCHI – 04/11/2021)
“Mi spaventa sapere che il Mef sta già lavorando ad una legge delega che potrebbe contenere disposizioni diverse a quanto affermato dalla Corte Costituzionale e da decine di sentenze dei Consigli di Stato che confermano il potere delle regioni e dei comuni di intervenire per tutelare i cittadini dal gioco d’azzardo. E’ un loro dovere e diritto farlo.
Dobbiamo ricordarci che l’azzardo sano non esiste e se ci sono delle concessioni che sono in scadenza, vanno lasciate scadere perché l’impatto dell’azzardo nel nostro Paese è devastante dal punto di vista economico e sociale. Quindi, dobbiamo ridurre gradualmente l’offerta di azzardo dello Stato, bloccare quello illegale e fare in modo che il gioco legale non crei i danni sociali che conosciamo oggi.
Lo afferma il senatore Matteo Mantero del M5S durante l’audizione del sottosegretario all’economia Federico Freni.

GIOCO ONLINE, LOGICO: ‘BENE TAR LAZIO, ORA RIORDINO E TUTELE PER IL SETTORE’
(GIOCONEWS – 04/11/2021)
Marasco (Logico) commenta le sentenze del Tar Lazio su scadenza concessioni per il gioco online con termine unitario del 31 dicembre 2022.
“La seconda sezione del Tar del Lazio mette la parola fine ad un contenzioso che si sarebbe potuto e dovuto evitare, perché sin dall’inizio abbiamo fatto presente le stesse ragioni che oggi vengono espresse in maniera ancora più esaustiva dal Giudice amministrativo. Ci auguriamo che questo chiarimento ponga fine ad una stagione in cui le scelte effettuate appaiono guidate da fini ideologici e punitivi verso il mondo del gioco, che è fatto di imprese e quindi di persone e famiglie che lavorano nel pieno rispetto di tutte le norme”.
Così Moreno Marasco, presidente dell’associazione Logico – Lega operatori di gioco su canale online in una nota commenta le sentenze del Tar Lazio in merito ai ricorsi presentati da alcuni operatori del gioco online che negli ultimi mesi del 2020 si erano visti notificare un atto con il quale l’Agenzia delle dogane e dei monopoli comunicava la scadenza della concessione.
“La seconda sezione del Tar ribadisce che i provvedimenti di scadenza violano l’art. 1, comma 935, della legge n. 208/2015 – riguardante la proroga al 31 dicembre 2022 della data di scadenza dei rapporti concessori in essere alla data della sua entrata in vigore. E tutto questo allo scopo di garantire la continuità delle entrate erariali ed il contrasto al gioco illegale, mediante l’allineamento di tutte le concessioni alla medesima data di scadenza prevista dal legislatore”, puntualizza Marasco.
Il Tar, rileva l’associazione, “rincara la dose, stabilendo che ‘piuttosto che, come avvenuto, richiamare l’originaria scadenza del rapporto concessorio, omettendo di considerare che proprio quella scadenza convenzionale era stata oggetto di modifica da parte del legislatore’ l’amministrazione ‘avrebbe dovuto espressamente recepirne l’applicazione in senso conforme all’anzidetta interpretazione costituzionalmente orientata della norma’. Tanto più che ‘la proroga non è finalizzata ad evitare l’espletamento della procedura competitiva, bensì a consentire ai concessionari di partecipare alla procedura per l’assegnazione delle nuove concessioni senza soluzione di continuità, come avvenuto per il gruppo di concessionari il cui titolo veniva in scadenza alla data del 30 giugno 2016, e in condizioni di parità’. Di fatto, ‘la mancata proroga delle concessioni venute a naturale scadenza, in assenza di una nuova gara, avrebbe in realtà causato un effetto distorsivo della concorrenza poiché comporterebbe la riduzione dei concessionari allo stato esistenti sul mercato dei giochi pubblici’.
Ora, aggiunge Marasco, “auspichiamo l’inizio di un nuovo ciclo in cui si possa finalmente contribuire al riordino di tutto il sistema, alla revisione del divieto di pubblicità e alla costruzione di un diverso rapporto tra Amministrazione e privati, in cui chi rispetta le norme viene tutelato dal mercato illegale anziché danneggiato”.