RS 5 DICEMBRE 2018

MANOVRA BILANCIO 2019. I LAVORI DELLA COMMISSIONE BILANCIO BLOCCATI ALL’ART.79
(JAMMA – 04/12/2018)
I lavori della Commissione Bilancio della Camera si fermano alla votazione degli emendamenti all’articolo 79 della Manovra di Bilancio per il 2019.
La seduta si è aperta con la richiesta di tutte le opposizioni di avere spiegazioni dal governo sull’andamento della trattativa con la Ue e sulle modifiche al deficit per evitare la procedura di infrazione. Alle 19.00 è stata programmata l’audizione del Ministro Tria.
La Commissione ha quindi aggiornato i testi della riunione con la modifica del provvedimento a seguito dell’approvazione dell’emendamento Cinque Stelle che introduce misure di prevenzione del disturbo da gioco d’azzardo.
Introduce l’articolo 42 bis,che reca disposizioni in materia di prevenzione del disturbo da gioco d’azzardo.
Si prevede in primo luogo che, a decorrere dal 1° luglio 2019, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli mette a disposizione gli orari di funzionamento degli apparecchi da gioco (videolottery e new slot), per consentire agli enti locali di monitorarne il rispetto e irrogare le relative sanzioni; si demanda l’attuazione della norma a un provvedimento del direttore dell’Agenzia delle dogane (comma 1, lettera a)).
Si chiarisce che le regole tecniche di produzione degli apparecchi che consentono il gioco da remoto devono prevedere la memorizzazione, conservazione e trasmissione dell’orario di funzionamento (comma 1, lettera b)).
Si attribuisce alla riforma complessiva in materia di giochi pubblici, prevista dal decreto legge n.87 del 2018 (cd. decreto dignità), il compito di definire criteri omogenei sul territorio nazionale per la distribuzione e gli orari degli esercizi che offrono gioco pubblico, al fine di monitorarne in via telematica il rispetto dei limiti definiti (comma 2).
Ai sensi del comma 3, agli oneri previsti dall’articolo, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli fa fronte con risorse proprie.

DE MIRO (PREFETTURA PALERMO): ‘MAFIA, INTERESSI NEL SETTORE DEL GIOCO’
(GIOCONEWS -04/12/2018)
Seminario della prefettura di Palermo sulle infiltrazioni mafiose nell’economia locale evidenzia interessi della criminalità in gioco, slot e scommesse.
“È possibile delineare nuovi scenari di interesse di Cosa nostra verso il gioco e le slot-machine e tutte le attività in concessione legate alle autorizzazioni dei Monopoli di Stato; la gestione di impianti sportivi legati al mondo delle scommesse ed alle corse dei cavalli, la raccolta e smaltimento rifiuti, le attività agro pastorali per l’acquisizione di finanziamenti europei, la distribuzione della benzina e del gas, l’eolico e le attività di progettazione, la gestione di stabilimenti balneari su aree demaniali in concessione, la grande distribuzione di merci all’ingrosso, il settore vitivinicolo, cantine ed impianti di trasformazione dei prodotti enologici e dell’agricoltura”.
A rilevarlo è il prefetto di Palermo, Antonella De Miro, nell’intervento di apertura del seminario di studi “La prevenzione delle infiltrazioni mafiose nell’economia locale”, tenutosi ieri, 3 dicembre, nel capoluogo siciliano.
“Con l’adozione di un provvedimento interdittivo le Prefetture si attestano baluardo di legalità e di difesa dell’economia legale dagli assalti speculativi della mafia”, ricorda il prefetto, specificando che “l’esperienza maturata in questi anni dalle Prefetture consente di poter affermare, senza il timore di essere smentiti, che il sistema della documentazione antimafia si è rivelato uno straordinario strumento di prevenzione amministrativa, volto a garantire i pubblici appalti di lavori e forniture, i commerci, le concessioni di beni demaniali e le erogazioni di danaro pubblico dall’assalto della mafia, e non solo in ambiti territoriali di origine del fenomeno mafioso, sia esso cosa nostra, ndrangheta, camorra, ma anche in regioni un tempo immuni, o ritenute tali, da presenze della malavita organizzata mafiosa”.
Risultano pervenute alle Prefetture della Sicilia negli anni 2017 e 2018 complessivamente 82.071 richieste di documentazione antimafia ai sensi del d.lvo 159/2011 e s.m., tra comunicazioni, informazioni ed iscrizioni nell’albo provinciale dei fornitori (White list). Negli anni 2017 e 2018 sono stati emessi 399 provvedimenti interdittivi, con una percentuale dello 0.5 percento.
Dall’esame delle interdittive, è stato possibile offrire un contributo per un’ulteriore conoscenza degli ambiti di attività economica in cui si intercetta il pericolo dell’infiltrazione mafiosa nonché delle nuove frontiere di nascondimento della mafia nell’economia legale.
“Le informazioni interdittive del Prefetto sono la frontiera più avanzata e preventiva della tutela di valori costituzionali rilevantissimi”, evidenzia il presidente della II Sezione del Consiglio di Stato, Franco Frattini che, nell’introdurre i lavori della prima sessione del seminario, ha tracciato il quadro dei principi che sottendono all’orientamento giurisprudenziale del Consiglio di Stato, facendo, al riguardo, espresso richiamo ai valori tutelati dall’art.41 della Costituzione che individua nella sicurezza, libertà e dignità umana gli unici limiti alla libertà dell’iniziativa economica, che in nessun modo possono essere mortificati dalla infiltrazione mafiosa nell’economia.
Il presidente Frattini ha inoltre evidenziato come “la minaccia dell’infiltrazione mafiosa nell’economia sia asimmetrica in quanto espressione di un fenomeno contaminante mutevole”. Per questo motivo, qualsiasi casistica non può mai essere esaustiva del vario atteggiarsi di siffatta potenzialità contaminante e non è possibile imbrigliare il provvedimento prefettizio in una eccessiva tipizzazione.
Per questa stessa ragione, “sarà granitica”, aggiunge Frattini “da parte del Consiglio di Stato la difesa del principio del cosiddetto ” più probabile che non “, elaborato nella propria giurisprudenza, che definisce la natura probabilistica del giudizio formulato dal prefetto nell’adottare un’interdittiva, un giudizio fondato sui fatti ma diverso per sua natura dalla prova che si forma in ambito penale”.

CRUCIANI (GIORNALISTA): SUL GIOCO D’AZZARDO C’È UNA GRANDE IPOCRISIA. CHI CI LAVORA NON È UN BANDITO
(JAMMA – 04/12/2018)
“Per me il gioco deve essere associato alla parola libertà, sono qui per scardinare questo luogo comune”. Così il giornalista Giuseppe Cruciani ha introdotto i lavori della convention che si sta tenendo oggi a Roma.
“Più si mettono ostacoli a questa libertà e più la libertà viene meno. Lo Stato deve porre delle regole ma più sono restrittive e più manca la libertà.
La certezza di un investimento a medio lungo termine va garantita. Per me il gioco non è un mostro, non ho problemi a metterci la faccia. Sui giochi c’è una grande ipocrisia. Nessuno pensa a distanziare i bar dalle scuole, eppure c’è l’alcol, i gratta e vinci. Chi oggi lavora nel gioco non è un bandito, è una persona che investe i propri soldi in una attività legale”.
Il Convegno, “Le regole del Gioco – Il settore a confronto”, è stato organizzato da Global Starnet.

IACCARINO (AS.TRO): ‘GIOCO, PREGIUDIZIO FUNZIONALE AL CONSENSO’
(GIOCONEWS – 04/12/2018)
“Attaccare le slot funziona molto in termini di consenso per la politica e si costruiscono successi elettorali su questo”.
Lo afferma Armando Iaccarino, direttore del centro studi As.Tro, nel suo intervento al convegno “Le regole del gioco – Il settore a confronto”organizzato dal concessionario Global Starnet Limited nell’ambito della convention per i propri gestori a Roma, a Villa Miani, il 4 dicembre.
Iaccarino ricorda che “il gioco in Italia è soggetto a riserva statale: tutto quello che può essere sviluppato è soggetto alla riserva legislativa dello Stato attraverso regole e strumenti, come le concessioni. Tre erano gli obiettivi. Bisognava intervenire su un settore a rischio, si è passati da 700mila videopoker nel 2002 ai 275mila attuali. Significa che il sistema ha funzionato. Serviva una tutela del giocatore ed è stata fatta e poi esisteva lo storno dei miliardi di tasse ai cittadini, allo Stato. Poi quel sistema ha iniziato a zoppicare e non si capisce dove sta andando il settore. Proliferano le leggi locali ed è vero, serve uniformità”.
Quanto alle norme locali su distanze e orari: “Non funzionano e nessuno se l’era chiesto prima dell’Istituto superiore di Sanità. E se non ristabiliamo questo sistema si torna alla trasgressione. Se è vero che esiste un allarme sociale, allora meglio far vedere il gioco e lasciarlo controllare appunto dalla collettività stessa. Se non ci si è interrogati su questo allora siamo solo di fronte a un mercato politico e il pregiudizio sembra essere funzionale solo al consenso. E siamo tornati al punto di partenza”.
Un cenno anche alla più stretta attualità: “A ogni finanziaria si pone il problema di aumentare il Preu e aumentare i controlli: il gioco legale è il settore più controllato di tutti! Esiste l’albo degli operatori ad esempio in cui i soggetti iscritti sono censiti e verificati su ogni livello penale e amministrativo”.

“Ci sono due cose che si ripetono ad ogni manovra – continua – aumentiamo il Preu ed aumentiamo i controlli. Sfatiamo un luogo comune: il gioco legale in Italia è probabilmente il più controllato in assoluto, a partire dai controlli sui soggetti che cominciano ad operare in questo mondo, in ragione di una concessione od autorizzazione. C’è una rete telematica che registra i movimenti che avvengono sulle macchine, ma si continua a dire ‘incrementiamo i controlli’, continuando a sprecare denaro. L’innovazione tecnologica potrebbe ridurre in maniera spaventosa i controlli fisici e, quindi, anche fare risparmiare soldi pubblici”.
“Riguardo l’emendamento alla legge di bilancio sull’accensione degli apparecchi, appena approvato in Commissione Bilancio della Camera – conclude Iaccarino – sappiamo che attualmente, attraverso la rete telematica, è possibile fare un monitoraggio. C’è bisogno di spendere soldi per una costruzione che non ha senso? Viviamo in un modo di diffidenza istituzionale. L’Agenzia che governa il settore è vista male, i concessionari dello Stato sono visti male. La diffidenza porta al ‘carabiniere’ vicino ad ogni apparecchio, una follia assoluta”.