RS 6 APRILE 2021

GIOCHI E FISCO: NEL PRIMO BIMESTRE DAI GIOCHI ENTRATE PER 1,7 MLD (-33,5%)
(PRESSGIOCHI – 06/04/2021)
Nel periodo gennaio-febbraio 2021, le entrate tributarie erariali accertate in base al criterio della competenza giuridica ammontano a 67.660 milioni di euro, con una diminuzione di 2.920 milioni di eurorispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-4,1%). Le entrate totali ammontano a 67.660 milioni di euro (-2.920 milioni di euro, pari a -4,1%). Le imposte dirette si attestano a 42.858 milioni di euro (-507 milioni di euro, pari a –1,2%) e le imposte indirette risultano pari a 24.802 milioni di euro (-2.413 milioni di euro, pari a –8,9%).
Le entrate totali relative ai giochi, che includono varie imposte classificate come entrate erariali sia dirette che indirette, sono risultate pari a 1.708 milioni di euro (-862 milioni di euro, pari a –33,5%); considerando solo le imposte indirette, il gettito delle attività da gioco (lotto, lotterie e delle altre attività di gioco) è di 1.592 milioni di euro (-886 milioni di euro, pari a –35,8%).
Gennaio – febbraio 2021 – Le entrate degli apparecchi da gioco tra gennaio e febbraio sono pari a 93 mln di euro (-91,3%) rispetto a gennaio-febbraio 2021 per 972 milioni di minori entrate. Invece, le entrate dei proventi derivanti dal gioco del Lotto (al lordo delle vincite) registrano un segno positivo del + 6,6% con 1.383 mln entrate al fisco rispetto ai 1.297 del 2020. I proventi, sempre analizzando i flussi per competenza, derivanti dalle altre attività di gioco sono pari a 36 mln (-14,3%).
Il solo mese di Febbraio – Analizzando per competenza, i soli dati del mese di febbraio 2021, possiamo vedere che le entrate degli apparecchi da gioco sono pari a 0 con una perdita del 100% su febbraio 2020 quando il Tesoro incassava 526 mln.
Le entrate dei proventi derivanti dal gioco del Lotto (al lordo delle vincite) registrano un segno positivo con 537 mln +4,4% rispetto al 2020, confermando l’andamento del bimestre. I proventi, infine, derivanti dalle altre attività di gioco sono pari a 22 mln (+37,5%) portando in positivo il calo registrato da gennaio.

GIOCHI, RIORDINO E RIPARTENZA: IL MOMENTO È QUELLO GIUSTO
(GIOCONEWS – 06/04/2021)
Nel periodo decisamente più critico della storia del gioco pubblico, si verificano tutte le condizioni per una vera svolta: prima, però, è necessario riaprire.
E’ il momento della ripartenza. Vale per tutti e sotto ogni profilo. A partire da quello economico: con il verdetto che arriva dai mercati e dall’Europa che segue l’America e segna nuovi record, puntando proprio sulla ripresa e sulla fine della pandemia, viste ormai come imminenti. Tutte le Borse europee risultano in netto rialzo dopo il lungo fine settimana di Pasqua, sull’idea che la ripresa economica Usa farà da locomotiva a quella mondiale: anche se la campagna vaccinale nel Vecchio Continente prosegue con una certa lentezza. Soprattutto in Italia, dove le restrizioni che hanno caratterizzato le festività, accompagnate peraltro da un allentamento anche della campagna vaccinale, che non risultano affatto ben auguranti: anche se il governo punta forte sull’arrivo dei vaccini (e, in particolare, di quello prodotto da Johnson&Johnson) e su un nuovo piano di uscita dalla crisi che dovrebbe delinearsi nelle prossime settimane. Sta di fatto però che a un anno dalla diffusione del nuovo coronavirus si inizia a parlare per la prima volta di un’uscita definita dalla pandemia: grazie anche alle rosee prospettive delineate da paesi come il Regno Unito in cui i vaccini (insieme a un vigoroso lockdown) hanno portato a risultati tangibili, di cui ora beneficeranno tutti i cittadini e le imprese del paese, potendo tornare alla normalità già nei prossimi giorni.
In Italia, come detto, si viaggia più a rilento: al punto che risulta difficile, un po’ per tutti, riuscire ad essere ottimisti fino in fondo, almeno fino ad oggi. Soprattutto per chi lavora nel comparto del gioco pubblico, che si trova fermo ormai da cinque mesi consecutivi e da ben dieci mesi nel corso dell’ultimo anno. Eppure anche nel gioco c’è da essere fiduciosi, in ottica di futuro. In attesa di conoscere la data della tanto agognata ripartenza – nella speranza generale che possa verificarsi già a partire da maggio – i segnali positivi arrivano (una volta tanto) dalla politica e dai media. Ovvero, proprio dai due universi che si sono sempre rivelati i più ostili nei confronti del settore e che ora sembrano aver cambiato registro. Anche in seguito ai movimenti di piazza che hanno visto protagonisti i lavoratori del comparo nelle scorse settimane che, come evidenziato su queste pagine, hanno avuto il merito di portare alla luce la vera essenza del comparto. Oggi, infatti, il settore del gioco non viene più visto e raccontato soltanto attraverso il suo “prodotto finale”, stigmatizzato nell’azzardo: ma viene invece considerato come uno dei tanti settori dell’economia, fatto di imprese, di lavoratori e quindi di persone. Quelle che stanno subendo le restrizioni e le tante difficoltà da esse provocate, in aggiunta a quelle sanitarie dettate più direttamente dalla pandemia. Lo vediamo in questi giorni dall’attenzione che il tema del gioco sta ottenendo in parlamento, dove sono entrati nel dibattito quotidiano temi specifici come quello dell’illegalità o dell’ostracismo bancario: al punto che anche il Movimento 5 Stelle, da sempre dichiaratamente ostile nei confronti del settore, è riuscito a tendere la mano alle imprese del gioco sostenendo la causa sul tema delle banche. Lo stesso è accaduto, almeno in parte, sui media: oltre a qualche citazione sulle difficoltà dei lavoratori del comparto registrata in vari articoli di giornale, talk show e tribune politiche televisive, il segnale più forte è arrivato dal programma Mediaset “Le Iene: un contesto, anche questo, notoriamente ostile nei confronti del gioco pubblico e che in una delle ultime puntate è riuscito a fornire un’importante testimonianza dell’assurda situazione in cui si trovano oggi i lavoratori del settori: fermi al palo in attesa di riaprire, senza ristori (almeno prima del decreto Sostegni) o comunque destinatari di risorse palesemente insufficienti, mentre tutto intorno l’offerta illegale dilaga e prende il sopravvento. In barba alle restrizioni anti-covid e alla faccia dell’Erario.
Ecco quindi che pur nella crisi più nera, il settore del gioco pubblico può davvero scorgere qualche opportunità: per la ricostruzione del settore e la definizione di un nuovo futuro, che passa dal riordino generale del comparto alla riscrittura delle regole. Adesso i tempi sono davvero maturi: con la pandemia che sgombra il campo da tanti pregiudizi e da questioni prettamente ideologiche che risultano ormai superate di fronte all’emergenza economica e sociale di questo periodo. Tanto più di fronte al dramma occupazionale che si nasconde dietro alla moratoria sui licenziamenti e che solo in minima parte è già affiorati dall’ultimo rapporto dell’Istat, dove comunque si iniziano a rilevare dati già in sé decisamente preoccupanti, ma tutt’altro che inaspettati. Sarà quindi un bene, per tutti, rimettere in sesto quanto prima anche il settore del gioco e fare in modo che le sue imprese possano tornare a operare in quella “nuova normalità” che, per il comparto, dovrà essere davvero nuova, visto che si trovava già in uno stato di crisi nella normalità, cioè molto prima della pandemia. Oggi ci sono davvero tutte le condizioni per riscrivere la storia (e il futuro) del gioco pubblico: tenendo anche conto nel nuovo ruolo ottenuto dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli nello scenario politico e istituzionale nazionale, mai ricoperto prima d’ora. Ma prima di ogni altra cosa, adesso, è necessario individuare quanto prima la data di riaperture dei locali, prima che sia troppo tardi: perché ogni mese che passa l’intera industria è sempre più a rischio: e se non si tornerà a lavorare a breve, non ci sarà più nessun comparto da riordinare, ma solo ulteriori macerie e disoccupazione.

BONACCINI (PRES. CONFERENZA REGIONI): “PER LE RIAPERTURE BISOGNA DARE DEGLI OBIETTIVI A CATEGORIE PIÙ COLPITE. SULLA BASE DEI RISCHI, BISOGNA FARE UN CALENDARIO DI APERTURA DELLE ATTIVITÀ”
(AGIMEG – 06/04/2021)
“Voglio essere fiducioso che fra sei mesi avremo vaccinato tutti gli italiani”, dichiara Stefano Bonaccini, presidente della regione Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni.
“Se non fosse così – aggiunge Bonaccini – vuol dire che continuerebbe il mancato impegno alle sottoscrizioni dei contratti da parte delle multinazionali che hanno avuto nei primi tre mesi di quest’anno un comportamento vergognoso”. “Se in Italia fossero arrivate le dosi che dovevano arrivare, – spiega Bonaccini – non avremmo risolto tutti i problemi ma adesso avremmo un altro scenario. L’Unione europea qualche domanda deve farsela. E’ evidente che la responsabilità sta in capo a chi deve produrre e deve mantenere gli impegni. Le case produttrici hanno ricevuto risorse pubbliche per fare ricerca. Ed è evidente che qualcosa non ha funzionato. Tutto sommato in questi tre mesi il mancato impegno non so se sia stato sanzionato, non si è visto che abbiano rimediato, ci auguriamo che, come pare, le cose cambino”. Comunque per le riaperture occorre “provare a fissare un orizzonte per alcune categorie che sono nel dramma”. “La scelta del Governo mi trova d’accordo e ho apprezzato che il presidente Draghi abbia detto che tra qualche settimana sulla base dei dati verificheremo se sarà possibile” ipotizzare aperture. Secondo Bonaccini “bisogna prendere le singole categorie, vedere dove ci sarebbero pochi rischi, dove ce ne sarebbero di più, e modulare per venire incontro, quando si potrà fare, a dare delle prospettive” per le riaperture. E visto che la curva dei contagi “scende abbastanza lentamente, dobbiamo evitare che per la foga di riaprire in due giorni si rischi di ripiombare nel dramma”.

ROMA, CHIUSA SALA GIOCHI ABUSIVA: SEQUESTRATI PC E DENUNCIATI I DUE ORGANIZZATORI
(JAMMA – 06/04/2021)
Gli agenti della Polizia di Stato dell’XI Distretto San Paolo a Roma, diretto da Massimiliano Maset, nell’ambito dei servizi finalizzati alla verifica di alcune attività commerciali inerente il rispetto dei divieti imposti dai DPCM emanati per contrastare la diffusione del virus COVID 19, durante le festività pasquali, hanno controllato 8 attività commerciali.
Dai risultati ottenuti si è avuto modo di constatare che molte attività aggiravano i divieti citati restando aperti al pubblico e svolgendo la loro normale attività favorendo gli assembramenti delle persone.
In un caso, sfruttando il fatto che le sale slot autorizzate fossero chiuse, i titolari attiravano i client all’interno del loro locale, dove avevano attivato, con alcuni PC, tutti successivamente sequestrati, una sala slot abusiva che permetteva di giocare a poker online o ad altri giochi vietati dalla normativa vigente utilizzando provider esteri abusivi e di fatto non canalizzando il flusso di denaro sui circuiti riconosciuti dal Ministero delle Finanze.
Attività chiusa dagli agenti con la denuncia in stato di libertà di 2 persone ritenute responsabili, in concorso tra di loro, della violazione prevista e punita dall’art. 4 legge 401/1989 per aver organizzato e gestito una sala da gioco d’azzardo online.